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Gdpr, così si adegua Google

Di vasta portata le novità che investono Google alla luce del GDPR, per esempio sul targeting personalizzato. Anche se persistono le polemiche. Ecco il quadro

Pubblicato il 24 Apr 2018

Michele Gentili

Responsabile progetti di migrazione documentale – Medas Solutions ICT e Digital transformation – Fatto24

Google anaytics

Sappiamo che la pubblicità rappresenta per Google una delle fonti di maggiore entrata e dunque, l’annuncio delle modifiche alle politiche di protezione dei dati degli utenti saranno certamente di vasta portata e tese a tutelarli maggiormente da annunci non desiderati. Di conseguenza, i partner pubblicitari dovranno richiedere ed avere esplicitamente il consenso degli utenti sull’analisi dei dati.

Sullo sfondo di questi aggiornamenti, anche in questo caso, il regolamento  generale sulla protezione dei dati della UE (GDPR), e soprattutto le sanzioni, che innegabilmente sono lo “spauracchio” dei “colossi” dell’hi-tech e non solo, come si può vedere.

Stop al targeting personalizzato

Uno dei cambiamenti fondamentali avverrà sui cookie in quanto Google lancerà anche un’offerta pubblicitaria che eliminerà completamente il targeting personalizzato. 

Tali cambiamenti erano già stati fatti in passato quando aveva richiesto, nel 2014, ai suoi clienti che il consenso degli utenti doveva essere presente e vincolante. Tuttavia ora diventerà più chiara la richiesta ai propri partner di dimostrare il consenso degli utenti al trattamento dei dati e di chiarire in che modo quest’ultimi possono utilizzare l’uscita dai programmi o l’eliminazione dei propri dati.

Questi passaggi però non sono così semplici da implementare e non è ancora chiaro come l’azienda riuscirà ad “aderire” completamente ai requisiti del GDPR in questo ambito.

Le implicazioni dell’addio ai cookie

L’annuncio di un programma pubblicitario che commercializza e diffonde pubblicità non “personalizzate” ha delle implicazioni molto rilevanti. Ovviamente, quella della personalizzazione degli annunci, è uno dei maggiori punti di forza dell’azienda e anche l’annuncio di possibili riduzioni di prezzo, anche del 30-40%, non sembrano attrarre particolarmente gli inserzionisti.

Inoltre, il mancato targeting mirato degli utenti, potrebbe essere compensato solo da una maggiore adesione e da un modello di fatturazione basato sui clic.

Il risultato però porterebbe evidentemente ad un aumento smisurato della pubblicità e corrisponderebbe di fatto ad un modello non più attuale. Google starebbe lavorando allora ad una soluzione, anche insieme all’associazione IAB (Associazione dedicata all’advertising interattivo).

Sembra comunque che il pacchetto di misure che Google stia portando avanti, potrebbe essere anche più severo del necessario. L’azienda infatti sarebbe molto preoccupata delle sanzioni e del rilievo che queste potrebbero avere sui suoi “preziosi” utili.

In concreto, ci saranno nuovi accordi per l’AdServer  di DoubleClick for Publishers (DFP), per il mercato di DoubleClick AdExchange (AdX), per la pubblicità mobile su AdMob e per il programma pubblicitario AdSense. Google annuncia anche nuove regole di elaborazione dei dati per Google Analytics, Attribution, Tag Manager Data Studio e Optimize.

Il messaggio di Google ai clienti

In una nota ufficiale dell’azienda si può avere riscontro di quanti prodotti e quali dati siano interessati dalle modifiche.

Per meglio chiarire l’intento e le intenzioni di Google riportiamo il messaggio e-mail originale inviato (o che verrà inviato) ai propri clienti europei oltre che la nota pubblicate nelle proprie pagine :

Caro Cliente,

Nell’ultimo anno abbiamo condiviso con Te, il modo in cui ci stiamo preparando a soddisfare i requisiti del GDPR, la nuova legge sulla protezione dei dati che entrerà in vigore il 25 maggio 2018. Il GDPR riguarda le imprese europee e non europee che utilizzano soluzioni pubblicitarie e di misurazione online quando i siti e le app sono accessibili agli utenti nello Spazio economico europeo (SEE).

Oggi stiamo condividendo di più sui nostri preparativi per il GDPR – inclusa la nostra politica aggiornata di consenso degli utenti dell’UE, le modifiche alle nostre condizioni contrattuali e le modifiche ai nostri prodotti, per aiutare te e Google a soddisfare i nuovi requisiti.

Politica aggiornata di consenso degli utenti dell’UE

La politica di consenso degli utenti dell’UE di Google viene aggiornata per riflettere i nuovi requisiti legali del GDPR. Stabilisce le proprie responsabilità in merito alla divulgazione e al consenso da parte degli utenti finali. Ad esempio, in base a tale politica, agli inserzionisti verrà richiesto di ottenere il consenso degli utenti per la raccolta di dati per annunci personalizzati (ad esempio tag di remarketing per creare elenchi di pubblico) e per l’uso di cookie laddove richiesto (ad esempio tag di conversione). La politica è incorporata nei contratti per la maggior parte degli annunci e dei prodotti di misurazione di Google a livello globale.

Cambiamenti del contratto

Dal mese di agosto abbiamo aggiornato i nostri contratti per molti prodotti, che riflettono lo status di Google come processore o controllore ai sensi della nuova legge (vedere la classificazione completa dei nostri prodotti pubblicitari). Le nuove condizioni GDPR completano il tuo contratto con Google e entreranno in vigore il 25 maggio 2018.

Per i clienti AdWords a livello globale, i nostri termini GDPR sono incorporati nei termini del servizio, che (se non lo hai già fatto) puoi accettare nel tuo account. Nel caso di AdWords Customer Match e Store Sales Direct, Google agisce come un “processore”; per il resto di AdWords fungiamo da controller.

Per i clienti che utilizzano DoubleClick e Google Analytics (GA) Suite, i termini del processore sono disponibili per essere esaminati e accettati dal tuo account. Se sei un cliente SEE di GA, i termini di elaborazione dei dati saranno inclusi nelle tue condizioni a breve. I clienti GA con sede fuori dall’EEA e tutti i clienti GA 360 possono accettare i termini dall’interno di GA.

Se non si stipula un contratto con Google per l’utilizzo da parte dell’utente dei prodotti Google, è necessario chiedere consiglio alle parti con cui si stipula un contratto.

Modifiche del prodotto

Per rispettare e supportare la tua conformità a GDPR:

Apportare alcune modifiche attraverso la rete di siti dei publisher su cui possono essere pubblicati i tuoi annunci, consentendo ai publisher di mostrare annunci non personalizzati e selezionare quali terze parti misurano e pubblicano annunci per gli utenti EEA sui loro siti e app.

Prendendo provvedimenti per limitare il trattamento delle informazioni personali per i bambini ai sensi dell’età di consenso GDPR nei singoli stati membri.

Unificazione delle nostre pratiche di conservazione dei dati degli annunci; e lanciando nuovi controlli per i clienti di Google Analytics per gestire la conservazione e la cancellazione dei propri dati.

Esplorazione delle soluzioni di consenso per gli editori, incluso il lavoro con gruppi industriali come IAB Europe.

Scopri di più

Puoi fare riferimento a privacy.google.com/businesses per ulteriori informazioni sulle norme sulla privacy dei dati di Google e sull’approccio, nonché per visualizzare i termini di elaborazione dei dati e i termini del controller di dati.

Se hai domande su questo aggiornamento, non esitare a contattare il team del tuo account o contattaci tramite il Centro assistenza. Continueremo a condividere ulteriori informazioni sui nostri piani nelle prossime settimane.

Cordiali saluti,

Il team di Google

 

Inoltre, sulla pagina ufficiale dedicata alla piattaforma Cloud dell’azienda di Mountain View, è possibile reperire molte altre informazioni in merito alla tematica: Cloud/gdpr/

Le polemiche sul tentativo di aggirare alcune norme del GDPR

Proprio in queste ore sono apparse su alcune testate giornalistiche USA, polemiche su presunti tentativi da parte di Google di aggirare le norme previste dal GDPR per quello che riguarda i dati di cui sarebbe in possesso tramite applicazioni di terze parti (tipica modalità di quando applicazioni consentono l’autenticazione tramite account Gmail).

Proprio l’associazione dei Publisher americani DCN (Digital Content Next) ha commissionato un parere legale al fine di intentare una causa nei confronti di Google per il mancato rispetto dei requisiti di “trasparenza, specificità ed accuratezza granulare” imposti dal GDPR circa l’uso dei dati dei propri utenti (soprattutto dei dati acquisiti tramite app di terze parti). Se l’ipotesi venisse confermata potrebbero scattare le sanzioni nell’ordine di miliardi di dollari. Monitoreremo con attenzione questa situazione che potrebbe portare nei prossimi giorni a significative novità sull’attuazione delle politiche per la tutela dei dati degli utenti.

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