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Ma il Parental Control è efficace? Ecco le strategie alternative



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Il Parental Control è uno strumento progettato per proteggere i minori da contenuti inappropriati online. Tuttavia, solleva questioni complesse relative alla privacy e all’autonomia dei minori. La chiave potrebbe essere trovare un equilibrio tra controllo e autonomia, coinvolgendo genitori, scuola ed educazione digitale

Pubblicato il 2 mag 2024



privacy minori

Negli ultimi anni il dibattito in merito alle conseguenze negative dell’uso dei social da parte dei bambini e adolescenti è diventato sempre più presente e alcune indagini sembrerebbero indicare una correlazione tra malessere psicologico e uso dei social.

Ad accompagnare tale dibattito sono emerse via via anche una serie di indicazioni, ipotesi normative e soluzioni per gestire tali problematiche generalmente di tipo unicamente restrittivo.

L’obiettivo di questo articolo non vuole essere quello di analizzare e commentare nel dettaglio i risultati raccolti dalle ricerche che suggerirebbero delle correlazioni tra l’uso di strumenti digitali e il benessere psicologico degli adolescenti, quanto quello di discutere di una funzione suggerita come soluzione o anche come panacea di tutti i mali che affliggono gli adolescenti nell’uso di App, social, videogiochi o smartphone.

Parental Control: cos’è e come funziona

Tale funzione nominata Parental Control è definita dal Dipartimento per le politiche della famiglia come “uno strumento prezioso a disposizione dei genitori per evitare l’esposizione dei minorenni, e in particolare dei più piccoli, a contenuti considerati inadeguati (ad esempio siti pornografici, immagini violente e, in generale, contenuti ritenuti nocivi allo sviluppo e alla crescita).” [1].

Tale strumento oramai conosciuto dalla maggior parte della popolazione digitale (adulti e minorenni) permetterebbe di filtrare determinati contenuti e/o di limitare il tempo di utilizzo di computer, smartphone ecc.

Negli ultimi anni, il dibattito sull’utilità del parental control per adolescenti e bambini ha assunto proporzioni sempre più rilevanti. Da un lato, ci sono genitori che vedono questi strumenti come un modo per proteggere i propri figli dalla vastità e dagli eventuali pericoli della rete, mentre, dall’altro lato, emergono preoccupazioni riguardo all’invadenza della privacy e allo sviluppo dell’autonomia dei giovani [2].

Parental Control: efficacia e limiti

Data la sua longevità e onnipresenza sui vari dispositivi, è naturale chiedersi se ad oggi risulta uno strumento efficace nel raggiungere i risultati previsti, se presenta delle criticità e se invece, potrebbero essere sviluppate e impiegate strategie più funzionali insieme all’uso del Parental Control.

In tal senso, un articolo del Wall Street Journal (WSJ) ha messo in luce una serie di criticità del parental control [3].

Cercando di fare una sintesi di quanto riportato nell’articolo e quanto discusso da Mark Zuckerberg durante le recenti audizioni al Senato americano, a oggi sembra emergere una bassa efficacia nel raggiungimento degli obbiettivi proposti dagli strumenti di Parental Control presenti sui dispositivi.

Nonostante le aziende tech abbiano implementato nel tempo vari strumenti e funzionalità all’interno dei loro dispositivi e App per aiutare i genitori a tenere sotto controllo certi contenuti e il tempo d’uso dei dispositivi, l’efficacia del Parental Control risulta ancora molto bassa.

I motivi della scarsa efficacia del parental control

Questo scarso risultato sarebbe da ricondurre a vari fattori:

  • Sembrerebbe emergere come in alcuni casi questi strumenti non funzionano a dovere. È il caso del sistema presente sui dispositivi Apple. Secondo alcuni utenti e come emerso in un altro articolo del WSJ [4], le varie impostazioni dedicate ad esempio al tempo d’uso dei dispositivi si resetterebbe in modo causale a causa di qualche bug, azzerando di fatto ogni possibilità di controllo;
  • Gli adolescenti risultano particolarmente capaci nell’escludere o aggirare alcune funzioni di controllo impiegando tecniche di hacking minando alla base ogni strategia di controllo genitoriale [5];
  • Pochi genitori userebbero effettivamente gli strumenti di controllo presenti nelle App o dispositivi (questo basso impiego sembrerebbe legato a una generale fiducia nei figli e/o la mancanza di consapevolezza di questi strumenti) [6];
  • Alcuni strumenti sarebbero oggettivamente complessi da implementare.

Parental Control: il difficile equilibrio tra controllo e autonomia

Generalmente, una delle principali preoccupazioni legate all’uso del parental control riguarda l’invadenza della privacy. In adolescenza prende sempre più forma l’identità della persona, si assiste a una progressiva attenzione rivolta a sé stessi e il rapporto con la famiglia diventa più complesso. Emerge con maggiore spinta il bisogno di autonomia e quindi una necessità di maggiore privacy. In questa fase possono emergere conflitti tra il bisogno di controllo genitoriale e una sempre maggiore spinta all’indipendenza, e proprio per questi motivi molti adolescenti considerano le misure di controllo come il parental control come un affronto alla loro autonomia e un segnale di mancanza di fiducia da parte dei genitori. Questo atteggiamento può alimentare la ribellione e rendere meno probabile che i giovani comunichino apertamente con i genitori riguardo alle loro attività online [2].

Come proposto dall’American Academy of Pediatrics (AAP), sarebbero da prendere in esame quelle strategie che promuovono una migliore autoregolamentazione degli adolescenti, i quali, potrebbero essere coinvolti dai genitori nel processo di definizione di tali regole.

Fare unicamente affidamento su strumenti particolarmente restrittivi o di monitoraggio potrebbe rendere più arduo per gli adolescenti risolvere eventuali problematiche e costruire un sano senso di autonomia, di cui potrebbero avere necessità per utilizzare in modo veramente consapevole e sicuro gli strumenti digitali.

Inoltre, come riportato dall’AAP, le App di controllo attuali non bilanciano adeguatamente i bisogni e desideri dei genitori di controllo e i bisogni e desideri di autonomia dei ragazzi. Circa l’89% delle funzionalità nelle App sono disegnate per un controllo parentale e solo l’11% sono realizzate per sostenere qualche forma di autoregolamentazione degli adolescenti.

Strategie alternative al Parental Control

Riassumendo, la letteratura sembra suggerire una serie di spunti su quali basarsi per promuovere un sano uso della tecnologia da parte degli adolescenti.

Per quanto riguarda la progettazione di funzionalità delle App e dei dispositivi andrebbero sempre tenuti di conto tanto i desideri dei genitori, quanto quelli dei ragazzi e impiegare metodologie di co-progettazione.

Da un punto di vista normativo, se non si tiene conto delle necessità dei ragazzi, il rischio è quello di affidarsi a leggi particolarmente restrittive e che taglierebbero di netto le opportunità per i ragazzi di utilizzare certe tecnologie poiché non si terrebbe di conto di quelle naturali necessità degli adolescenti come il senso di autodeterminazione e di socializzazione.

Il ruolo dei genitori nel controllo digitale dei figli

All’interno del nucleo famigliare, la letteratura suggerisce di impiegare una comunicazione aperta e trasparente con i propri figli sull’uso di internet, social e dispositivi. Viene incoraggiata l’adozione di regole co-costruite e condivise così come la scelta di strumenti di controllo che bilancino equamente i bisogni degli adulti e degli adolescenti. Un ulteriore suggerimento è quello di ritagliare dei momenti di “formazione condivisa” tra genitori e figli in merito alle App social, videogiochi e tecnologie più recenti.

In generale tali strategie favorirebbero il senso di autoefficacia degli adolescenti, una maggiore comunicazione e autoregolazione. Inoltre, seppur applicando delle regole e delle restrizioni, queste non frusterebbero in modo eccessivo il senso di autonomia dei ragazzi.

Conclusioni

Per concludere, l’educazione digitale gioca un ruolo fondamentale. Insegnare agli adolescenti l’importanza della sicurezza online, la gestione del tempo e il rispetto delle regole può essere più efficace nel promuovere comportamenti responsabili rispetto al controllo eccessivo.

Bibliografia

[1] https://famiglia.governo.it/it/politiche-e-attivita/comunicazione/notizie/informazioni-sullutilizzo-del-parental-control/

[2] Badillo-Urquiola, K., Chouhan, C., Chancellor, S., De Choudhary, M., & Wisniewski, P. (2020). Beyond Parental Control: Designing Adolescent Online Safety Apps Using Value Sensitive Design. Journal of Adolescent Research, 35(1), 147-175. https://doi.org/10.1177/0743558419884692

[3] https://www.wsj.com/tech/personal-tech/parental-controls-on-apps-dont-work-heres-a-better-way-cc4d49bc

[4] https://www.wsj.com/articles/apples-parental-controls-are-broken-55a2aa52

[5] https://www.wsj.com/articles/the-ipad-and-iphone-hacks-kids-use-to-sneak-past-parental-controls-11662173311?mod=article_inline

[6] https://www.ipsos.com/en-us/about-eight-ten-parents-children-under-18-traditional-social-media-apps-worry-about-their-children

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