Alla fine Google (proprietaria di YouTube) ha patteggiato la multa per 170 milioni di dollari per le accuse di violazione della privacy sui minori.
Ovviamente Google ha negato le accuse e si è dichiarata disponibile a collaborare con le autorità irlandesi e ha dichiarato che potenzierà gli investimenti sulla loro app YouTube kids, per renderla un posto sempre più sicuro per i bambini. Avevo già fatto un video parlando di Youtube kids e di quanto non fosse sicura al 100% pur essendoci un buon grado di sicurezza.
Ma andiamo per ordine.
YouTube è stata accusata da un piccolo browser chiamato Brave di aver utilizzato delle pagine nascoste per raccogliere informazioni sensibili sugli utenti per conoscerne meglio i gusti e vendere le nostre informazioni agli inserzionisti, fondamentalmente per farci raggiungere da pubblicità più mirate.
Ovviamente non dà il nostro nome e cognome, ma crea una sorta di clone del profilo dove sono inserite le nostre preferenze in base ai video che guardiamo.
Questo chiaramente YouTube può farlo, il problema è che lo ha fatto sui profili dei minori di 13 anni senza chiedere l’autorizzazione dei genitori. Inoltre sembra che ci siano altre irregolarità, anche per quanto riguarda gli adulti, in base al nuovo regolamento europeo Gdpr.
Questi sono in breve i fatti. Ora provo a fare un paio di considerazioni poi mi piacerebbe sapere nei commenti cosa ne pensi.
- Intanto credo che la pubblicità mirata sia una cosa positiva perché fa si che veniamo raggiunti da inserzioni che più probabilmente possono interessarci e non da cose che palesemente non ci interessano come capita ad esempio con le pubblicità in tv. Però è chiaro che questo deve avvenire in maniera trasparente e con un occhio di riguardo per i minori.
- Tra l’altro a proposito di tv, ma giusto per spezzare una lancia in favore di YouTube, c’è da dire che in questo video stiamo parlando male di loro a casa loro. Pensate se sarebbe possibile parlare male di Rai o Mediaset in un loro programma.
- Inoltre non dobbiamo dimenticarci che Google e YouTube sono servizi gratuiti, quindi il compromesso che abbiamo accettato all’inizio è che in cambio del servizio noi gli regaliamo i nostri dati. Come si dice in questi casi, “se è gratis, sei tu il prodotto”.
- Soprattutto però il tema riguarda l’aspetto etico e di sostenibilità economica. Non possiamo essere guidati solo dal profitto e in nome di questo andare oltre a tutto, soprattutto oltre i bambini e la loro influenzabilita, perché è chiaro che i bambini sono più facilmente influenzabili dalle pubblicità (e poi rompono le scatole ai genitori perché comprino gli oggetti del loro desiderio) e quindi agli inserzionisti interessano molto.
Però credo che le aziende non possano essere guidate solo dal profitto, ma che ci debba essere qualcosa di più.
Cosa ne pensi di questa vicenda e della privacy dei bambini ?
Se hai altri punti da aggiungere scrivimeli sotto nei commenti.