Se è vero che la posta Gmail è leggibile da una serie di APP di terze parti (come emerge sulla stampa internazionale in queste ore), è evidente che non c’è rispetto del GDPR e delle regole connesse. A cominciare dall’informativa agli interessati sull’accessibilità di loro dati, alla presenza di misure di sicurezze adeguate. Non sappiamo se si tratta di un data breach a tutti gli effetti. Un’app può prendere i dati ma anche causare la perdita.
Tutto questo alla luce del Gdpr comporta un ripensamento per Google per tutto il servizio. Diventerà un problema molto grosso se ci saranno azioni legali in Europa in forma di class action da parte di utenti Gmail che potessero dimostrare l’accesso di app ai loro dati. E che Gmail non è protetto contro questi accessi.
Certo la notizia richiede un’attività di indagine significativa da parte delle Autorità Garanti.