L’innovazione tecnologica è ormai “decollata” negli aeroporti, nel bene e nel male. I software di riconoscimento biometrico utilizzati per l’identificazione dei passeggeri hanno un duplice scopo: rispondono a esigenze di sicurezza e migliorano la customer experience. Ma c’è un costo da pagare sul fronte privacy: vediamo in cosa consiste e come sia possibile evitarlo equilibrando protezione dei dati e slancio innovativo.
Riconoscimento biometrico in Cina
La Cina è uno dei principali paesi al mondo a cavalcare l’innovazione tecnologica, tanto che il riconoscimento biometrico sta già diventando una pratica comune. Di recente, gli aeroporti cinesi hanno iniziato a utilizzare il sistema di riconoscimento facciale per rendere le procedure di controllo più rapide e convenienti per i viaggiatori. In Cina, le nuove tecnologie implementano il funzionamento di centinaia di aeroporti, in tutto il Paese, ed è recente la notizia diffusa dal South China Morning Post che i cittadini, in possesso di documenti di identità di seconda generazione, possono effettuare il check-in e ottenere le carte d’imbarco semplicemente effettuando la scansione del volto.
China Eastern Airlines, China Unicom Beijing e Huawei si sono unite per lanciare un sistema di viaggio “intelligente” all’aeroporto internazionale di Pechino-Daxing. Sfruttando la tecnologia 5G intendono erogare servizi smart e migliorare notevolmente l’esperienza di viaggio per i passeggeri. I servizi abilitati al 5G, come il riconoscimento facciale per il check-in e la sicurezza, le smart App della compagnia aerea e i servizi di bagaglio senza carta, fanno parte solo della prima ondata di nuovi servizi di trasporto aereo intelligente. Già l’acquisto di prodotti in aeroporto può essere effettuato senza mettere mano al portafoglio. Questi servizi, forniti attraverso l’uso di 5G, AI e AR, stabiliscono lo standard per la nuova generazione di aeroporti intelligenti.
Ed anche all’aeroporto internazionale di Shanghai Hongqiao, uno dei due principali aeroporti della città, sono stati introdotti sistemi autorizzativi automatizzati per i passeggeri delle linee aeree che utilizzano la tecnologia di riconoscimento facciale. Il progetto, durato tre anni, ha portato all’installazione di 8 dispositivi in grado di completare procedure dei controlli di sicurezza in circa 12 secondi. Ne è soddisfatto il vicepresidente di Shanghai Airport (Group) Co, Dai Xiaojian, il quale afferma che durante le ore di punta l’aeroporto sarà in grado di gestire l’autorizzazione di 2.000 passeggeri l’ora.
Privacy e sicurezza, binomio difficile
Ma la cultura cinese, in generale, non attribuisce lo stesso valore alla privacy della cultura occidentale e proprio perché non ci si può minimamente opporre all’incontrovertibile progresso tecnologico, occorre sempre riflettere sul bilanciamento tra privacy e sicurezza: se da un lato i due concetti dovrebbero viaggiare di pari passo, troppo spesso ad una maggiore sicurezza corrisponde una minor tutela della privacy.
In Italia e in Europa, fortunatamente, con il Regolamento UE 679/2016 si è escogitato un sistema tanto rigido nelle sanzioni quanto flessibile nella predisposizione di meccanismi di tutela. La proporzionalità e l’efficacia delle misure di sicurezza, tecniche e organizzative, sono sempre parametrate allo stato dell’arte; vanno rispettati i principi di privacy by design e privacy by default; vanno effettuati controlli preventivi di impatto sociale; si hanno scadenze stringenti per la notifica di eventuali violazioni.
Riconoscimento facciale a Fiumicino aeroporto: come funziona
Fino a fine giugno, per sei mesi in via sperimentale, l’aeroporto di Roma Fiumicino “Leonardo Da Vinci” ha introdotto il riconoscimento facciale per i voli di imbarco dei passeggeri unicamente diretti a Amsterdam e unicamente per coloro che optano per il riconoscimento facciale su base volontaria.
Fiumicino è il primo aeroporto in Italia e uno dei primi in Europa a testare la nuova tecnologia. Il sistema di riconoscimento biometrico accelera le procedure per le partenze senza compromettere gli standard di sicurezza. Dopo il test sperimentale di sei mesi, l’aeroporto valuterà i risultati del sistema prima di estenderlo ad altre aree.
La tecnologia funziona riconoscendo i contorni biometrici del viso e le informazioni vengono eliminate una volta che il passeggero è salito a bordo.
Si legge sul sito dell’aeroporto: “durante la registrazione ti verrà chiesto di presentare il tuo passaporto e la tua carta d’imbarco da cui otterremo tutte le informazioni necessarie per autorizzare il tuo percorso in aeroporto. Queste informazioni verranno univocamente associate al tuo volto attraverso delle telecamere opportunamente predisposte. Una volta registrato non dovrai più mostrare documenti o carte d’imbarco durante il tuo percorso in aeroporto. La foto che ti verrà scattata non verrà registrata in alcun modo, ma servirà soltanto a generare i contorni biometrici del tuo viso”.
In conclusione
È il progresso scientifico che nuovamente impatta e innova l’aviazione civile e l’esperienza di viaggio: occorre di conseguenza agire in consapevolezza. Insieme a Monica Gobbato, avvocato milanese, specializzata in data protection e Presidente dell’associazione Privacy Academy, ci siamo spesso trovati a affrontare tematiche della stessa matrice, come quelle legate al Social Credit System così come ai sistemi di videosorveglianza utilizzati a fini di indagine e prevenzione dei reati, ed è sempre un interrogativo che si rinnova quello della proporzionalità tra necessità di ricorrere a certe tecnologie e tipologia di sacrificio richiesto, in termini di diritti e interessi personali, a fronte del loro utilizzo. Solo così si è liberi nelle scelte.