Una banca ha comunicato i dati del conto corrente di una cliente al padre senza il suo consenso. Il dipendente, senza fare verifiche, ha consegnato copia dei movimenti bancari al padre perché lo conosceva personalmente e perché in precedenza, fin quando la figlia era minorenne, egli poteva operare sul suo conto.
Il Garante ha ritenuto l’accaduto non giustificabile con la buona fede del dipendente e che la banca non avesse dimostrato di rispettare il principio di accountability con particolare riguardo alla formazione del personale.
Pertanto, il Garante ha comminato all’istituto bancario, già oggetto di un analogo provvedimento, una sanzione di 100mila euro.
Le banche, insomma, devono sempre verificare l’effettiva legittimazione dei terzi a ricevere informazioni sui clienti prima di soddisfare eventuali richieste.
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