Tecnologia e sicurezza

Sorveglianza hi-tech: le forze dell’ordine Usa fanno acquisti in Silicon Valley



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Le forze dell’ordine sfruttano la tecnologia avanzata della Silicon Valley per migliorare la sicurezza e la sorveglianza. Droni, intelligenza artificiale e riconoscimento facciale stanno rivoluzionando il settore, ma la tutela della privacy rimane una sfida cruciale

Pubblicato il 30 nov 2023

Marco Santarelli

Chairman of the Research Committee IC2 Lab – Intelligence and Complexity Adjunct Professor Security by Design Expert in Network Analysis and Intelligence Chair Critical Infrastructures Conference



droni

Le aziende tecnologiche sono sempre più un punto di riferimento per le forze dell’ordine americane, interessate ad acquisire la strumentazione all’avanguardia come supporto alle attività di spionaggio.

Un Labour Day sorvegliato coi droni

Già qualche mese fa avevamo visto che la nuova generazione di strumentazioni militari, che sempre più si stava facendo strada nella guerra tra Russia e Ucraina, stava cercando di entrare nel sistema Pentagono, scontrandosi con una burocrazia troppo lenta e farraginosa, che ne bloccava il processo di acquisizione.

Questa tendenza delle forze dell’ordine di affidarsi alla Silicon Valley non si è arrestata. L’ultimo Labour Day, che nel primo lunedì di settembre di ogni anno celebra il movimento operaio americano e il contributo dei lavoratori americani allo sviluppo degli Stati Uniti d’America, ha colpito i newyorkesi per una novità mai vista prima: il Dipartimento di Polizia di New York, infatti, ha annunciato che quel giorno avrebbe sfruttato dei droni per monitorare i festeggiamenti, anche privati nei cortili di casa, per esaminare le lamentele in merito.

Tecnologie do sorveglianza: le forze dell’ordine si rivolgono alla Silicon Valley

Secondo i ricercatori della Northwstern Pritzker School of Law, un quarto delle forze di polizia fa uso di droni, per cui sono già molto comuni negli USA, ma quello che stupisce è che i fornitori appartengano alla Silicon Valley.

Tra questi, l’azienda Skydio, che ha progettato un drone che viene pilotato a distanza attraverso l’intelligenza artificiale, che può volare al chiuso in spazi anche ristretti, consentendo di guardare all’interno di un edificio prima che vengano inviate le truppe e che per la facilità con cui può essere pilotato, necessita di una formazione minima per essere utilizzato. Skydio è sostenuta da Andreessen Horowitz, un gigante del venture capital, e da Accel, uno dei suoi partner. L’altra startup a cui si affida la polizia newyorkese è Brinc, che tra i suoi investitori vede Sam Altman di Openai, la startup di ChatGPT, e i cui prodotti, che sono dotati di telecamere a visione notturna, riescono a sfondare le finestre degli edifici.

Una collaborazione non nuova e necessaria

La collaborazione tra la Silicon Valley e le forze dell’ordine americane non è cosa recente, infatti, già negli anni Cinquanta le aziende tecnologiche fornivano chip per l’industria della difesa americana, prima che i missili autoguidati venissero spodestati dall’e-commerce e dagli iPhone. Molti esperti della tecnologia americana hanno mostrato più volte la volontà di non sostenere la sorveglianza dello Stato, ma, nonostante ciò, il rapporto tra le due realtà si sta rinsaldando, soprattutto alla luce del fatto che la pubblica amministrazione è “l’ultima rimasta fuori dalla rivoluzione del software”, come ha affermato Katherine Boyle dell’azienda californiana Andreessen Horowitz, che ha lanciato il fondo “American Dynamism” per investire in industrie legate al governo.

L’evoluzione della sorveglianza: droni, satelliti e riconoscimento facciale

Con il consolidamento della collaborazione tra le aziende tech e il governo americano, che ha visto crescere dall’8% all’11% il valore dei contratti federali assegnati alle imprese su software e tecnologia negli ultimi dieci anni, come riportato dall’Economist, il settore della sorveglianza si sta aggiornando grazie alle nuove tecnologie di osservazione e analisi. Ai fornitori tradizionali, come Axon Enterprise e Motorola Solutions, si stanno affiancando i colossi del settore tech, Alphabet, Amazon, Oracle e Microsoft, a cui è stato affidato un contratto di cloud computing da 9 miliardi di dollari a fine 2022.

Le tecnologie in ascesa sono droni, satelliti e sistemi di riconoscimento facciale. I droni venduti in America sono di produzione principalmente cinese e provengono da Djj, aspetto che preoccupa il governo americano e che ha portato il Congresso, lo scorso 1° novembre, a proporre una legge che vieti l’acquisto di droni cinesi da parte di tutti i dipartimenti del governo federale. Ovviamente aziende come Skydio e Brinc ne stanno già traendo beneficio, mentre la startup Skydweller si sta occupando di realizzare un velivolo autonomo a energia solare che non ha bisogno di atterrare per ricaricarsi e che, quindi, potrebbe garantire una “sorveglianza persistente”.

In merito ai satelliti, SpaceX, la società missilistica di Elon Musk, e i suoi imitatori hanno contribuito a ridurre il prezzo dell’invio di oggetti nello spazio a circa un decimo del livello di due decenni fa. In questo modo, l’orbita bassa della Terra è ora piena di satelliti, un ottavo dei quali deputato all’osservazione del pianeta.

Le immagini satellitari sono sempre più richieste, da quando nel 2013 la polizia dell’Oregon sfruttò le immagini di Google Earth per scoprire una piantagione illegale di marijuana nel giardino di un cittadino, e quasi 200 aziende oggi sono in grado di venderle, come rilevato dalla società di dati PitchBook, tra queste l’azienda BlackSky, capace di scattare un’immagine di un punto della Terra ogni ora circa. Ci sono, poi, strumenti che supportano le forze dell’ordine nella diffusione delle immagini e delle informazioni, ad esempio la tecnologia che monitora automaticamente le telecamere per segnalare attività sospette, sviluppata da Ambient.ai, così come è stato registrato un aumento dell’uso del software di riconoscimento facciale da parte di agenzie federali come FBI e Servizi segreti.

Difficoltà e opportunità per le startup nel settore della sorveglianza

Se, come abbiamo visto, il governo si affida dalle aziende tecnologiche per rifornirsi degli strumenti di sorveglianza, non è facile per i nuovi arrivati affermarsi nel settore, in quanto sui 18.000 dipartimenti di polizia presenti in America, un quinto non fa uso di registri elettronici e la stessa polizia di New York fino al 2009 utilizzava le macchine da scrivere.

Una volta, però, entrate nel circuito, soprattutto con il passaparola, le aziende tendono a diventare un punto di riferimento per quel determinato settore o prodotto e a restarlo a lungo. Basti pensare alla startup Fusus che vende software di monitoraggio della criminalità in real time e che ha aumentato del 300% le sue vendite lo scorso anno, oppure alla Flock Safety, il cui lettore di targhe è stato adottato da 47 Stati americani in poco tempo.

Conclusioni

Questa applicazione massiccia di nuovi sistemi di sorveglianza sui cittadini ha destato non poche preoccupazioni sul piano della privacy, tant’è che le stesse Amazon, Microsoft e Ibm nel 2020 hanno smesso di fornire servizi di riconoscimento facciale alle forze dell’ordine. Ciò non toglie che il settore è in continua crescita, dato che non sono solo i governi a usufruire di questi strumenti, ma anche grandi aziende, come i fondi speculativi o le aziende pubblicitarie

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