La società cinese Bytedance, proprietaria del social network TiKTok, ha investito 1,2 miliardi di euro in data center e privacy per il mercato europeo, in cui conta circa 150 milioni di utenti “numero” dichiarato alla scadenza di metà febbraio alla Commissione europea, rientrando così nelle V.L.O.P. (Very Large Online Platform).
L’annuncio, arrivato attorno al 10 marzo 2023, sembra una chiara risposta operativa e “politica” al Parlamento europeo ed alla Commissione europea, che a fine febbraio avevano annunciato un “bando” alla app cinese per i propri dipendenti.
L’Unione europea – come anche le istituzioni americane – è preoccupata per lo spionaggio da Pechino. Poiché TikTok è un’app cinese, infatti, se il governo richiedesse determinate informazioni, la piattaforma non potrebbe rifiutarsi di fornirle”.
In altri termini, un aperto attacco politico delle istituzioni europee alla app di Bytedance, che ha risposto con investimenti in compliance, privacy e data center.
TikTok nomina anche una terza parte europea specializzata in materia di sicurezza dei dati, per garantire supervisione e controllo indipendenti. La terza parte si occuperà del processo di audit sui controlli e la protezione dei dati; ne monitorerà il flusso e fornirà verifiche indipendenti e reportistica sulle eventuali anomalie. Il social si impegna anche per adottare tecnologie più sviluppate per rafforzare la privacy. Userà il sistema di privacy differenziale per tutelare i dati personali.
I transparency centers
Si noti come questa mossa fa il paio con i Transparency centers annunciati da TikTok nel 2020. A febbraio per la prima volta ha permesso l’accesso a quello di Los Angeles.
Affinché TikTok possa continuare a operare negli Stati Uniti, i suoi rappresentanti dovranno convincere i legislatori che non rappresenta una minaccia considerevole per la sicurezza dei cittadini americani. Per far ciò, la piattaforma di proprietà di ByteDance sta portando avanti un’offensiva di pubbliche relazioni. Ha invitato i giornalisti a visitare il TikTok Transparency Center di Los Angeles, che offre dettagli sulle operazioni dell’app.
In diverse stanze della struttura, i visitatori possono controllare le configurazioni utilizzate dai moderatori di TikTok, conoscere la creazione della pagina “Per te” e ispezionare il codice sorgente dell’app. Si vuole così rassicurare contro la possibilità di critici nel codice e nell’algoritmo, volti a spionaggio o a manipolazione dell’opinione pubblica americana a vantaggio dell’agenda di Pechino.
Digital service Act, Compliance, trasferimento dei dati all’estero e dati dei minori
L’accelerazione del social cinese sull’adeguamento al Digital Service Act è dovuta, prevalentemente, a due fattori.
- Il primo, politico, è proprio l’attacco delle Istituzioni europee, che ha già comportato un serio danno d’immagine, anche se TikTok viene utilizzato, prevalentemente, da giovanissimi, più che da austeri funzionari dell’Unione.
- Il secondo è che per poter operare nel mercato dell’Unione, la compliance richiesta dal Digital Service Act richiede esattamente le azioni per cui Bytedance ha investito le somme dichiarate.
Privacy, TikTok si adegua alle nuove norme Ue: ecco cosa cambia
Senza questi accorgimenti, sarebbero a rischio sia il mercato europeo che quello britannico e statunitense: obiettivamente bocconi molto ghiotti in termini economici ma anche di immagine.
Le autorità indipendenti europee (i Garanti per il trattamento dei dati personali), infine, hanno da tempo acceso un focus su TikTok, sia per il trattamento dei dati personali dei minorenni – in particolare per i metodi impiegati per individuare gli utenti minori di età – sia per le pratiche piuttosto aggressive di marketing.
In Italia, in particolare, nel febbraio 2021 il Garante per il Trattamento dei dati personali aveva imposto, ottenendolo, un blocco degli account egli utenti under 13 e, nel luglio 2022, aveva emesso un provvedimento urgente per far ritirare la nuova privacy policy del social.
TikTok, infatti, aveva emesso una nuova policy che individuava nel legittimo interesse del titolare la base giuridica per la profilazione a tappeto degli utenti per fini di marketing.
Nel corso di circa una settimana il social di proprietà di Bytedance ritirò la policy ed i Garante italiano pose un importantissimo precedente per la tutela dei dati personali nei social network in generale a livello europeo.
Conclusioni
Il mercato dei social network è un oceano rosso frequentato da squali di ogni dimensione e tipo; il mercato dei dati personali oggi, più che mai, si avvicina – o si affianca – a quello del petrolio per importanza strategica.
Comprensibile quindi l’atteggiamento duro delle istituzioni europee verso TikTok e la risposta economicamente evidente di Bytedance.
E’ anche ovvio che si trattasse di far effettuare investimenti in Europa alla società cinese facendole pagare a caro prezzo l’accesso al secondo mercato occidentale più ghiotto del mondo.
La tutela dei dati personali è un valore imprescindibile ed un diritto di ogni cittadino europeo, ma è anche un business miliardario, dove Google per primo ha pagato a caro prezzo l’accesso in regime di sostanziale monopolio al ricchissimo mercato interno di cui facciamo parte.
Ora è venuto il momento di Bytedance di mettere mano al portafogli -e, si spera, non per pagare qualche membro della Commissione o europarlamentare.