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Worldcoin: l’utopia che calpesta norme e diritti



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Sam Altman, fondatore di OpenAi, ha lanciato Worldcoin: una criptomoneta globale per cui dovremmo farci scansionare l’iride. Con l’ambizione di correggere i mali sociali globali. Ma sono tante le cose che non tornano

Pubblicato il 21 ago 2023

Mario Dal Co

Economista e manager, già direttore dell’Agenzia per l’innovazione



Worldcoin-Orb-gID_7

Sam Altman, CEO di OpenAi, è tra i fondatori di un progetto che a molti di noi potrebbe apparire assurdo. E, ad altri, inquietante.

Worldcoin: una criptomoneta globale per cui dovremmo farci scansionare l’iride.

Cos’è WorldCoin

Ma il nome di Altman ha aperto tante porte Gli investitori hanno scommesso sulle prospettive di Worldcoin, “la rete finanziaria e di identità inclusiva e globale” secondo la dichiarazione introduttiva alla propria missione di Worldcoin.

Le AI distruggeranno il mondo o l'Economia? WorldCoin, OpenAI, RedditoUniversale e molto altro #1164

Che di vera missione, quasi in senso religioso, si tratti lo suggeriscono anche le promesse di Altman e del cofondatore Alex Bania: “In caso di successo, riteniamo che Worldcoin potrebbe aumentare drasticamente le opportunità economiche, scalare una soluzione affidabile per distinguere gli esseri umani dall’intelligenza artificiale online preservando la privacy, consentire processi democratici globali e infine mostrare un potenziale percorso verso l’UBI (Reddito minimo universale) finanziato dall’intelligenza artificiale”[1].

Il passato: le ambizioni sociali di Altman

Altman aveva profetizzato nel 2016, quando aveva appena fondato OpenAI come struttura di ricerca non-profit insieme a Elon Musk, che si poteva redistribuire il reddito prodotto dalle nuove tecnologie. Lo strumento, il reddito universale di base, sarebbe stato in grado di sopperire ai bisogni delle famiglie i cui posti di lavoro verranno eliminati dalla diffusione delle nuove tecnologie.

Dopo la profezia venne il progetto pilota, che avrebbe dovuto prendere corpo a Seattle, salvo scoprire, che non se n’era fatto praticamente nulla perché distribuire denaro è più complicato di quanto si creda.

Poi, OpenAi ha perduto il carattere non-profit, suscitando l’ira di Musk che nella versione non profit dice di aver investito 50 milioni di dollari. Questa svolta è riuscita a stuzzicare la fantasia degli investitori raccogliendo altri quattrini, anche quelli del famigerato. Sam Bankman-Fried, fondatore della fallita FTX la società di transazioni per cryptovalute[2]

Bill Gates, che pure condivide l’investimento nell’intelligenza artificiale generativa di OpenAI, ha espresso le sue riserve nei confronti del reddito universale di base in questa fase e si dichiara favorevole ad un tassazione dei redditi più progressiva. Altri magnati di Big Tech, da Zuckerberg a Musk hanno preconizzato qualche forma di reddito universale di base per contrastare gli effetti della disoccupazione indotta dall’intelligenza artificiale.

Ma nessuna di queste posizioni ha l’ostentata la disinvoltura delle posizioni di Altman. Senza la minima cognizione di quale sia la storia dello sviluppo del welfare nei paesi ad economia di mercato e dei fallimenti degli esperimenti di sostegno indifferenziato dei redditi, Altman si lancia nelle profezie sull’impatto globale della “quarta rivoluzione tecnologica”, quella dell’intelligenza artificiale, che segue l’agricoltura, l’industria e la digitalizzazione. L’impatto di questa ultima rivoluzione vine dapprima ingigantito con l’intento d’attrarre l’attenzione degli investitori, poi viene esorcizzato con l’evocazione del reddito universale di base.  “La rivoluzione dell’intelligenza artificiale creerà abbastanza ricchezza per garantire ciò che serve a ciascuno, se noi la gestiremo in modo responsabile a livello sociale”; così scrive Altman  in un lungo saggio dedicato al reddito universale di base[3].  

La venture society

Altman, giocando con concetti quali capitalismo, tassazione del capitale e non del lavoro, giunge alla cifra di 13.500 dollari all’anno che 250 milioni di adulti americani potrebbero ricevere come reddito universale di base.

Lo afferma tenendo fuori dai confini degli Stati Uniti dove il suo Orb, lo scanner delle retine non può operare. Ci rassicura che quella cifra è solo l’inizio della storia, perché “dal momento che la tecnologia ridurrà ampiamente il costo dei beni e servizi, l’effettivo potere d’acquisto crescerà drammaticamente nel tempo”. Il saggio ridisegna completamente il sistema del welfare e quello fiscale, risultati storici complessi, lunghi e travagliati della cui ma di storia nel saggio non c’è alcuna traccia. Come spesso accade nelle profezie tecnologiche, il futuro sorge senza un passato alle spalle, senza una conoscenza sociale ed economica critica del presente, con l’attitudine a considerare la società con le lenti del venture capitalist. La venture-economy si dilata e diventa venture-society senza alcuno sforzo, come in un video prodotto dall’intelligenza artificiale.

Invece la storia dei sistemi fiscali e dei welfare è ricca di esperienze importanti, ma anche di interventi sbagliati che provocano effetti perversi sul piano dei risultati sociali e che sono assai difficili da correggere per l’inerzia tipica delle politiche di redistribuzione del reddito: “La persistenza del’ governo invasivo’ nonostante gli attacchi massicci dei neoliberali, conferma che è molto più facile promettere uno stato più sottile che non raggiungerlo concretamente. (Infatti…) i welfare state sono ‘oggetti inamovibili’ a causa dell’inerzia istituzionale e dell’intesa resistenza a al taglio dei diritti sociali”.[4]

L’assoluto candore degli schemini e delle affermazioni contenute  nel saggio e nelle affermazioni di Altman (e soci) stupisce un lettore che abbia presente da un lato la complessa evoluzione del welfare state e, d’altro lato,  l’architettura finanziaria e operativa montata da Altman. Questa non è affatto ingenua come le sue promesse, ma straordinariamente complessa. In essa  si mescolano, in modo assai poco trasparente, soggetti non-profit, aziende normali, promesse di pagamento ed emissione di monete virtuali, profilazioni dell’identità e acquisizione dei dati personali. Il suo socio iniziale Elon Musk, entrato nell’avventura di OpenAI in quanto ente non profit, insieme a Microsoft ed a diversi scienziati e ricercatori di prim’ordine[5], con l’intenzione di mantenerla open source e non profit, ritiene non senza titolo di essere la ragione stessa della sua nascita. Ora  Musk, dopo la trasformazione di OpenAI in una società profit, fortemente connessa alle tecnologie di Microsoft  e in buona parte controllata da Microsoft, condanna moralmente e giuridicamente il passaggio che assicura alla nuova società la dotazione di know how e di capitali raccolti sotto la bandiera dell’open source non-profit.

La nascita della criptovaluta con identità digitale protetta

Dopo aver raccolto 115 milioni nel 2021, Altman è riuscito a portare la valutazione di Worldcoin ad un valore di 3 miliardi di dollari[6]. La compagnia che porta avanti il progettosi chiama Tool for Humanity, il suo amministratore delegato è Alex Blania, un fisico.

Si autodefinisce “una azienda tecnologica creata per raggiungere un sistema economico più giusto”. Il punto di partenza suggestivo è quello dell’identità, che in epoca di intelligenza artificiale potrebbe essere rubata o creata da entità non umane. Scansionando l’iride, con il suo scanner Orb, nome suggestivo per una pupilla di metallo grande come una palla da bowling, ogni persona può avere accesso alla sua identità digitale immutabile e protetta.

E Tool for Humanity gli fornirà la sua identità digitale unica e inalterabile. E qui scatta la terza suggestione: dopo la scansione dell’iride, il soggetto può aprire il proprio conto in Wordcoin (WLD), la moneta digitale creata dalla società stessa.

Anzi, quarta suggestione, gli verranno accreditate somme in WLD, (circa 40 dollari) per la scansione della sua iride, cosicché  l’accesso alla identità digitale supersicura sarà incentivato dal contributo in WLC, cryptovaluta che si appoggia sulla blockchain L2 di Ethereum[7].

E’ interessante ricordare che, nelle parole di Blania, il progetto dell’identità digitale è destinato non tanto ai paesi sviluppati, come Europa e Stati Uniti dove funzionano sistemi di identità statali credibili e affidabili, ma nel resto del mondo, dove le istituzioni e i loro sistemi di controllo non sono credibili.[8] Ma, sappiamo per esperienza storica inconfutabile, Big Tech fa i quattrini nel mendo sviluppato anche se spesso sbandiera i numeri raggiunti nei paesi in via di sviluppo, più giovani e meno regolati.

D’altra parte Sam Altman è assolutamente convinto della necessità di tenere legate insieme l’identità digitale biometrica, la moneta digitale e il sistemo di transazioni finanziarie sicure: probabilmente non sa ancora neppure lui come fare funzionare questo marchingeno al di fuori dei paesi occidentali più evoluti, che sono anche quelli più sospettosi. Sa però che deve assolutamente mantenere vive le suggestioni che abbiamo richiamato, il loro effetto alone, l’attenzione che questo alone magico suscita intorno al progetto per quanto confuso esso appaia. Quelle suggestioni servono ad evocare la pietra filosofale, cercata dagli alchimisti per poter trasformare il vile metallo in oro.

Ha detto a Blania “Il maggior rischio di Worldcojn è che nessuno ci faccia caso[9].

I problemi di Worldcoin

Il progetto, tanto ambizioso quanto impreciso per i suoi contorni indefiniti, sconfina con la tutela della privacy, l’identità digitale, le transazioni finanziarie sicure, la gestione di una nuova cryptovaluta. Tutti temi che porteranno il progetto sotto scrutinio delle diverse autorità nazionali coinvolte. In Baviera, dove ha sede una sussidiaria di Tools for Humanity l’autorità per la tutela dei dati personali sta esaminando il caso per la grande quantità di dati personali che vengono raccolti.

Analoghe attenzioni vengono dalla Francia e dal Regno Unito. A livello federale, dal momento che Orb viene costruito in Germania, l’Autorità per la supervisione del settore finanziario tedesco, ha acceso il monitoraggio sul progetto per capire se, trattando cryptovalute, esso debba ricevere autorizzazioni dall’autorità stessa. Le autorità europee stanno indagando sui dati raccolti da Worldcoin per verificare quale distinzione venga pratiocata, nel sistema, per separare la raccolta delle scansioni dell’iride dal data base delle identità digitali ad esse associate. “Le tecnologie usate da Wordcoin non sono una novità, è nuovo il modo in cui le combinano” ha detto  Michael Will, presidente della Autorità della Baviera per la protezione dei dati.[10]

Perfino il fondatore di Ethereum, Vitalik Butherin in un bell’articolo, ha espresso preoccupazioni sulla piattaforma di scansione dell’iride, sia per le sue scelte specifiche, sia per i problemi che qualunque sistema di identificazione biometrica presenta.[11]

I rischi di Orb

In un angolino del sito Worldcoin, frugando attentamente, si possono trovare i rischi che il sollecitatore deve esporre a coloro cui si rivolge. Vediamoli in sintesi.

  • Il protocollo attualmente potrebbe non funzionare come garantito o potrebbe cessare di funzionare momentaneamente o in modo indefinito…
  • Non devono esserci aspettative di profitto futuro o di guadagni dall’acquisto o dalla vendita dei WLD…Gli utilizzatori devono detenere un valore di WLD commisurato a quanto sono in grado di perdere….
  • Il sistema regolatorio applicabile al protocollo e a WLD è molto incerto in molte giurisdizioni…
  • La tecnologia sottostante il protocollo può avere difetti o errori che possono impedire di funzionare come previsto…
  • Il protocollo può esser oggetto di attacco cibernetico…in grado di comprometterne l’integrità e la sicurezza…
  • Gli Orb possono esser non familiari per gli utenti in molti contesti…compromettendo lo sviluppo del protocollo che dipende dall’acquisizione di nuovi utenti[12].

E’ l’ultimo punto su cui vale la pena soffermarsi, essendo gli altri rischi quelli classici dei progetti tecnologici. L’ultimo punto, invece, delinea una sorta di sistema Ponzi.

Le ragioni per cui le persone accettano di concedere la propria identificazione con la scansione dell’iride vanno dal fare qualche soldo per il pranzo, alla curiosità per l’oggetto tecnologico, alla voglia di accedere alla nuova cryptovaluta.

Anche nella mente dei più sprovveduti sorgevano subito alcuni dubbi riguardanti la sicurezza dell’hardware, i protocolli di privacy del sistema, la distribuzione delle unità monetarie create fino a quel momento.

Ma più gravi sono i casi segnalati in Indonesia, dove impiegati del governo hanno fatto da promotori di Worldcoin, per carpire l’interesse e la buonafede dei cittadini, particolarmente fragili e sensibili a ogni forma di aiuto durante e dopo la pandemia[13]. L’accusa più grave è di aver fatto leva sulla debolezza dei più deboli per creare la massa delle identità personali necessarie per far partire uno schema Ponzi[14]. Uno schema in cui, a differenza di quello originale nel quale le ultime sottoscrizioni servivano a pagare gli interessi delle precedenti, è la credibilità del progetto che tiene in piedi le quotazioni della cryptovaluta e la possibilità di sostenere l’architettura finanziaria dello schema.

Note


[1]) Camille Bello & Reuters, Worldcoin: The crypto project looking to take on the world with its iris-based ID tech, Euronews.next, 11.8.2023.

[2]) Benjamin Curry, Worldcoin: The Cryptocurrency That Wants To Scan Your Eyeballs, Forbes Advisor, August 15 2023.

[3]) Sam Altman, Moore’s Law for Everything, March 16, 2021

[4]) Jonathan Hopkin, The Politics of Tax Justice in Democracies: Redistribution Beyond the Median Voter Theorem, LSE Public Policy Review, 2022 2(4).

[5])Drew Olanoff, Artificial Intelligence Non Profit OpenAI Launches With Backing From Elon Musk and Sam Altman, TechCrunch, Dcember 1, 2015.

[6]) Mark Stabile, Universal Basic Income: Lessons from a Failed Experiment, Knowledge, Insead, 5/11/2019.

[7]) Brian Arnoldi, Worldcoin: luci e ombre del nuovo progetto del Ceo di OpenAI, 17.8.2023 everyeye.it

[8]) Jeff Wilser, An Orb, a Token and Money for Everyone: Worlcoin’s CEO on Crypto’s Most Daring Project, CoinDesk, July 10, 2023.

[9]) Ivi.

[10]) Eliza Gkritsi, Bavaria’s Data Regulator Had Not Concluded Assessment of Worldcoin When the Project Launched, CoinDesk, August 8, 2023.

[11]) Vitalik Butherin, Whot do I think about biometric proof of personhood?, https://vitalik.eth.limo/general/2023/07/24/biometric.html

[12]) Worldcoin, Important User Information, July 20, 2023.

[13]) Eilee Guo, Adi Renaldi, Deception, exploited workers, and cash handouts: How Worldcoin recruited its firrst half a million tes users, MIT Technology Review, Aprile 6, 2022.

[14]) Consob, ,https://www.consob.it/web/investor-education/alcuni-casi-storici-

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