Il libro appena uscito dell’autore americano Byron Tau, “Means of Control: How the Hidden Alliance of Tech and Government Is Creating a New American Surveillance State”, si rivela che la Cia sarebbe riuscita a spiare Putin e chi gli sta attorno, dai collaboratori politici, al personale di sicurezza e agli autisti, tramite il software Locomotive.
Secondo Tau, il sistema creato negli USA riesce a tracciare il movimento di quasi tutte le persone del mondo attraverso i dati dei cellulari, che, a loro volta, provengono dalla raccolta che effettuano le aziende pubblicitarie tramite i loro annunci targettizzati sulla base degli interessi di ciascuno.
Come funziona Locomotive
Locomotive, oggi chiamato VISR (Virtual Intelligence, Surveillance and Reconnaissance), sfrutta i dati che provengono dai nostri smartphone, ognuno dei quali ha un identificatore pubblicitario assegnato, per controllare i movimenti di quel determinato device.
Tutto è partito nel 2019, quando il consulente informatico Mike Yeagley presentò alle agenzie di intelligence americane il sistema utilizzato dall’app di incontri Grindr, che, come altre app, riusciva a raccogliere l’indirizzo IP del telefono, sistema operativo, operatore telefonico, le principali impostazioni del device e le coordinate GPS. Da qui l’idea di sviluppare Locomotive, che poteva essere sfruttato dal governo americano per tracciare i dipendenti del Pentagono, della Cia o della FBI, tramite la società Planet Risk, per raccogliere e incrociare le informazioni open source e quelle prelevate dalle agenzie pubblicitarie, immesse in maniera inconsapevole dai cittadini.
Finanziato da due enti di ricerca del Pentagono per una prima presentazione costata 600mila dollari, Locomotive è stato usato dagli Stati Uniti contro l’ISIS in Siria e nel caso della Russia, se era difficile arrivare direttamente a Putin, è stato, invece, possibile raggiungere il suo entourage.
I predecessori di Locomotive
Basta ricordare il caso Pegasus, sistema di produzione dell’azienda israeliana NSO Group, nato come software per controllare i traffici di terroristi e criminali a livello internazionale, del valore di 8 milioni di dollari, che aveva coinvolto più di 50.000 numeri di telefono localizzati nei paesi che sono soliti sorvegliare i propri cittadini, clienti della NSO Group e appartenenti a numerosi giornalisti di testate internazionali autorevoli, come CNN, New York Times, Wall Street Journal, Financial Times, Voice of America e Al Jazeera, così come quelli di diversi capi di stato, precisamente 180 reporter e 30 capi di stato.
Tra i governi che ne hanno fatto uso ci sarebbe stato anche quello ungherese presieduto da Victor Orban. In Ungheria, il malware di spionaggio sembrava aver preso di mira giornalisti investigativi e manager di media indipendenti su ordine del presidente ungherese Victor Orban, nella sua guerra contro i media. Ma anche persone vicine a Jamal Khashoggi, il giornalista “saudita progressista” del Washington Post che aveva apertamente criticato l’operato del principe ereditario dell’Arabia Saudita, Mohammad bin Salman.
Lo stesso Khashoggi si era anche opposto all’intervento militare saudita in Yemen e fu ucciso all’interno dell’Ambasciata Saudita a Istanbul dallo stesso principe ereditario, secondo quanto dichiarato dalla CIA.
Dopo NSO Group, anche Toka con il suo software spia destinato esclusivamente a organizzazioni governative, servizi segreti, forze dell’ordine ed eserciti stranieri, che riusciva a entrare nelle telecamere di videosorveglianza, senza lasciare traccia dell’intrusione, modificare le immagini in real time e manomettere registrazioni d’archivio, o anche tracciare in tempo reale i movimenti delle automobili.
Le ultime intercettazioni
Sembra un po’ surreale che la Russia abbia sottovalutato la possibilità di essere tracciata attraverso le persone vicine al suo capo di stato e che, dall’altra parte, la Cia abbia permesso la diffusione della notizia, come a voler avvisare Mosca. Nel frattempo, è notizia recente l’intercettazione di una registrazione audio tra ufficiali tedeschi in cui si discuteva di possibili attacchi in Crimea e del possibile uso da parte delle forze ucraine di missili Taurus di fabbricazione tedesca, da tempo richiesti dall’Ucraina alla Germania, in quanto riescono a colpire obiettivi a 500 km di distanza, e finora negati.
Nella registrazione si menzionano anche missili a lungo raggio forniti all’Ucraina da Francia e Gran Bretagna, riferendosi ai soldati britannici presenti sul posto, a detta della Gran Bretagna di piccolo numero e lì solo a supporto dei diplomatici. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha affermato che “La registrazione stessa suggerisce che la Bundeswehr sta discutendo in modo sostanziale e specifico i piani per colpire il territorio russo”, mentre secondo l’ex presidente russo Dmitry Medvedev, ora vice capo del Consiglio di sicurezza, “la Germania si sta preparando alla guerra con la Russia”.
La discussione sarebbe stata svolta tramite piattaforma WebEx con maggiori protezioni rispetto alla versione standard, come sottolineato dal ministro della Difesa Boris Pistorius, ma, nonostante ciò, probabilmente per la connessione non autorizzata che ha utilizzato uno dei partecipanti, che si è collegato dal Singapore Airshow, è stato possibile comunque bucare la conversazione.