edilizia e sostenibilità

Adottare il BIM in azienda e diventare più sostenibili: i tre passaggi per fare bene



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Da gennaio 2025, l’adozione del Building Information Modeling (BIM) diventerà obbligatoria negli appalti pubblici. Per le aziende edilizie è l’occasione per modernizzarsi e diventare più sostenibili. Un approccio in tre step per centrare l’obiettivo

Pubblicato il 18 lug 2024

Giacomo Bergonzoni

BIM & Digital Twin Manager del Center of Excellence Sustainability di Capgemini Engineering



BIM, Ai,,Artificial,Intelligence,,Iot,Internet,Of,Things,,Metaverse,,Machine,Learning,
BIM

La digitalizzazione dell’edilizia sta diventando un imperativo, non solo per migliorare l’efficienza e la trasparenza dei processi, ma anche per contribuire alla sostenibilità ambientale.

Dal 1° gennaio 2025, l’adozione del Building Information Modeling (BIM) diventerà obbligatoria negli appalti pubblici, come previsto dal Codice dei Contratti pubblici D.lgs. 36/2023.

Questa normativa rappresenta un’opportunità unica per le aziende del settore di modernizzare le proprie operazioni e di diventare più sostenibili. Come ha sottolineato la Commissione Europea, “Il potenziale del BIM negli appalti pubblici non si limita ad aumentare la trasparenza, ma dovrebbe anche fornire un contributo chiave alla transizione verde dell’edilizia.”

IPresentiamo allora un approccio in tre step per implementare il BIM in azienda, con un focus particolare sulla sostenibilità.

Dotarsi di un sistema avanzato per la gestione del modello dati aziendale

Il primo passo per implementare il BIM in azienda è dotarsi di un sistema avanzato per la gestione del modello dati aziendale che permetta di sfruttare al meglio i dati strutturati che sono presenti all’interno dei modelli BIM in formato aperto IFC. Questo sistema deve essere in grado di semplificare la definizione dei requisiti informativi da richiedere e archiviare nei modelli BIM, in particolare sugli oggetti da costruzione e i materiali utilizzati, concentrandosi sulle loro caratteristiche di sostenibilità per costruire un Material Passport.

Selezione del sistema adeguato

La scelta del software è cruciale, è da evitare l’utilizzo di fogli di calcolo se non per una fase iniziale, bisogna puntare a piattaforme che permettano a diversi utenti di poter collaborare in maniera strutturata, con diversi livelli di permessi, per costruire un database complesso contenente classi di oggetti con rapporti gerarchici a cui associare gruppi di attributi. Queste piatatfrome avanzate permettono anche di accedere a librerie consolidate di classi di oggetti e attributi definite sulla base di normative internazionali in modo da avere basi solide su cui costruire il proprio Modello Dati aziendale che dovrà poter essere comunicato anche attraverso standard internazionali come il bSDD (BuildingSMART Dat Dictionary) o il nuovissimo IDS (Information Delivery Specification), pubblicato in versione 1.0 da BuildingSMART International lo scorso 4 giugno.

Al momento le piattaforme più interessanti per questo tipo di attività sono Cobuilder, Plannerly, BIMQ, Morta, BIMCollab Nexus e usBIM.IDS, ma sappiamo che l’informatica si muove molto velocemente e c’è grande fermento in questa direzione con nuove soluzioni che si affacciano sul mercato ogni mese.

Definizione dei parametri di sostenibilità

Per assicurare che i modelli BIM contengano informazioni utili per la sostenibilità, è fondamentale definire chiaramente quali parametri devono essere inclusi. Tra questi parametri possiamo avere:

  • Impronta di carbonio dei materiali: quantità di CO2 emessa durante la produzione dei materiali.
  • Certificazioni ambientali: ad esempio, certificazioni LEED, BREEAM o i CAM (Criteri Ambientali Minimi) previsti in Italia. Inoltre, EPD (Dichiarazioni Ambientali di Prodotto).
  • Ciclo di vita dei materiali: durata prevista e possibilità di riciclo o riuso.

Fare analisi LCA utilizzando i dati dei materiali presenti nei modelli BIM

Una volta che i modelli BIM sono popolati con dati dettagliati sui materiali, il passo successivo è utilizzare questi dati per effettuare analisi del ciclo di vita (Life Cycle Assessment, LCA).

Cos’è l’Analisi LCA

L’analisi LCA è una metodologia che valuta gli impatti ambientali associati a tutte le fasi del ciclo di vita di un prodotto, dall’estrazione delle materie prime, passando per la produzione, l’uso e fino allo smaltimento finale. In edilizia, l’LCA può aiutare a identificare le fasi e i materiali più impattanti, permettendo di adottare soluzioni più sostenibili.

Integrazione dell’LCA con il BIM

L’integrazione dell’LCA con il BIM consente di utilizzare i dati dettagliati sui materiali per effettuare analisi precise. Software come One Click LCA, Tally, Madaster e SimaPro possono essere integrati con le piattaforme BIM per eseguire queste analisi acquisendo le informazioni sull LCA da decine di database specifici in base alla localizzazione del progetto.

Vantaggi dell’analisi LCA

  • Identificazione dei punti critici: il Life Cycle Assesment permette di individuare le fasi del ciclo di vita e i materiali che contribuiscono maggiormente agli impatti ambientali.
  • Scelta di materiali più sostenibili: basandosi sui risultati dell’LCA, è possibile selezionare materiali con un minor impatto ambientale.
  • Conformità normativa: il Life Cycle Assesment può aiutare a soddisfare requisiti normativi e di certificazione ambientale.

Implementare piattaforme digital twin

Il terzo step per implementare il BIM in azienda e aumentare la sostenibilità è l’adozione di piattaforme Digital Twin. Un digital twin è una replica digitale di un edificio che permette di monitorare e analizzare in tempo reale i dati provenienti da sensori installati nell’edificio stesso.

Cos’è un digital twin

Un Digital Twin combina modelli BIM con dati in tempo reale raccolti da sensori e altri dispositivi IoT (Internet of Things). Questa combinazione consente di ottenere una visione dettagliata e dinamica delle operazioni e delle condizioni dell’edificio.

Implementazione dei digital twin

  • Installazione di sensori: per creare un digital twin, è necessario installare una rete di sensori all’interno dell’edificio. Questi sensori possono monitorare vari parametri, come temperatura, umidità, consumo energetico e presenza di persone.
  • Integrazione dei dati: i dati raccolti dai sensori devono essere integrati nel modello BIM. Piattaforme come Reflect IoD, Azure Digital Twins, Siemens MindSphere e IBM Digital Twin Exchange offrono soluzioni per questa integrazione.
  • Analisi dei dati: una volta che i dati sono integrati, è possibile utilizzare algoritmi avanzati di machine learning e intelligenza artificiale per analizzare i dati e identificare opportunità di miglioramento dell’efficienza energetica e operativa.

Vantaggi dei digital twin

  • Ottimizzazione energetica: analizzando i dati in tempo reale, è possibile ottimizzare l’uso dell’energia, riducendo sprechi e migliorando l’efficienza.
  • Manutenzione predittiva: i digital twin permettono di prevedere e prevenire guasti, riducendo i costi di manutenzione e migliorando l’affidabilità dell’edificio.
  • Miglioramento del comfort: monitorando il comportamento degli utenti e le condizioni ambientali, è possibile migliorare il comfort degli occupanti dell’edificio.

Conclusioni

L’adozione del BIM rappresenta un passaggio fondamentale per le aziende del settore edilizio che vogliono rimanere competitive e sostenibili. Seguendo questi tre step – dotarsi di un sistema avanzato per la gestione del modello dati aziendale, fare analisi LCA utilizzando i dati dei materiali presenti nei modelli BIM e implementare piattaforme Digital Twin – le aziende possono non solo conformarsi alle nuove normative, ma anche contribuire attivamente alla transizione verde dell’edilizia.

Implementare il BIM richiede investimenti in tecnologia e formazione, ma i benefici in termini di efficienza operativa, riduzione degli impatti ambientali e miglioramento della trasparenza dei processi sono significativi. La digitalizzazione dell’edilizia non è solo una tendenza, ma una necessità per costruire un futuro sostenibile.

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