scenari

Bioeconomia circolare: un modello sostenibile per il futuro dell’Europa



Indirizzo copiato

L’Alleanza dei 14 cluster europei della bioeconomia, incluso l’italiano SPRING, punta ad accelerare l’industrializzazione di idee bio-based innovative, stimolando competitività e resilienza attraverso condivisione di know-how e sviluppo di progetti congiunti

Pubblicato il 17 mar 2025

Giulia Gregori

Segretaria Generale del Cluster SPRING



bioeconomia

La bioeconomia offre un’opportunità unica per ristabilire un equilibrio tra sostenibilità economica, ambientale e sociale. Il suo potenziale di tutela e rigenerazione del capitale naturale passa dalla riduzione delle emissioni di carbonio, fino alla trasformazione dei sistemi di produzione e consumo attraverso la valorizzazione della biomassa ma anche di scarti e by-products.

Investire in bioeconomia significa garantire stabilità a lungo termine, migliorare il benessere delle comunità e favorire coesione sociale e politica.

Non si tratta solo di un settore in espansione, ma di un vero e proprio modello economico capace di valorizzare le risorse naturali locali, creare connessioni tra settori diversi e costruire catene del valore integrate, smart e resilienti.

I numeri e la crescita della bioeconomia in Europa

Con un fatturato che supera i 2,3 trilioni di euro nei 27 Stati membri e il sostegno a circa 17,42 milioni di posti di lavoro, la bioeconomia è già un pilastro dell’economia europea. Secondo il Bio-based Industries Consortium, dal 2014 al 2021, il fatturato delle industrie bio-based ha registrato un incremento del 5,8%, passando da 52 a circa 55 miliardi di euro.

Dal lancio della Strategia per la Bioeconomia nel 2012, la Commissione Europea ha investito risorse significative per sviluppare il settore. Tuttavia, con la crescente competizione internazionale e gli investimenti in paesi extra-UE, è ora cruciale che l’Europa colga appieno le opportunità già generate e in fase di attuazione.

Le strategie europee per incentivare il settore bio-based

Per mantenere la leadership europea e raggiungere gli obiettivi climatici e di gestione dei rifiuti, è essenziale che l’UE riconosca il contributo fondamentale della bioeconomia. Ciò significa incentivare i suoi modelli di produzione, utilizzo e smaltimento più sostenibili, garantendo che i materiali e i prodotti bio-based possano usufruire di misure a sostegno.

La bioeconomia offre opportunità significative per cittadini e imprese, e seppur sostenuta dall’Ue con l’annuncio di un Biotech Act e la revisione della Bioeconomy Strategy, necessita di una piena e concreta integrazione con le politiche industriali e ambientali europee.

Lo scorso 29 gennaio la Commissione europea, nella comunicazione “A competitiveness compass for the EU”, ha infatti ribadito l’intenzione di rilanciare la strategia UE per la bioeconomia nel 2025-2026, riconoscendone il ruolo di driver per la resilienza economica, l’innovazione e la competitività, oltre che come contributo per la soluzione delle problematiche ambientali.

Il framework del Clean Industrial Deal, che verrà presentato il prossimo 26 febbraio presso la Commissione Europea, potrà inoltre rappresentare un’opportunità per riconoscere in modo concreto l’importanza di questo settore, attraverso strumenti normativi che possano permettere in primis di far leva sugli investimenti importanti fatti dall’EU in termini di impianti flagship e bioraffinerie nonché di realizzare uno scale up delle tante tecnologie in sviluppo consentendo realmente il passaggio dallo stadio di ricerca e sviluppo ad una scala industriale.

L‘alleanza dei cluster europei della bioeconomia

Per accelerare il passo verso la costruzione di un’Europa più competitiva, sostenibile e resiliente, 14 Cluster nazionali della bioeconomia Europea, il 10 febbraio 2025, hanno firmato a Bruxelles un Memorandum di intesa triennale che ha l’obiettivo di supportare e rafforzare la Bioeconomia circolare e sostenibile.

Tra i promotori e firmatari dell’accordo il Cluster Italiano della Bioeconomia Circolare Spring, realtà che riunisce oltre 160 stakeholder fra Università, centri di ricerca pubblici e privati, PMI e grandi imprese nazionali e multinazionali, attivi in diverse filiere produttive: chimica verde, agro-alimentare, carta e cellulosa, gestione di risorse idriche, aerospazio, automotive ecc.

L’accordo intende accelerare l’industrializzazione e la commercializzazione di idee innovative “biobased” e stimolare l’innovazione, la competitività e la resilienza dell’Europa grazie alla bioeconomia circolare. Così i 14 Cluster lavoreranno per i prossimi tre anni insieme condividendo know how, stabilendo relazioni commerciali, promuovendo il capitale umano e sviluppando progetti di R&S per applicazioni alimentari, industriali ed energetiche.

Misure concrete per lo sviluppo della bioeconomia circolare

Per garantire un pieno riconoscimento della bioeconomia circolare e delle bioraffinerie, è fondamentale adottare un approccio strutturato che tenga conto di alcuni aspetti chiave.

Uno dei primi passi necessari riguarda l’introduzione di sottocodici NACE specifici per le bioraffinerie. Una classificazione dettagliata permetterebbe di distinguere e valorizzare le peculiarità di questo settore, superando anche alcuni ostacoli che oggi limitano la valorizzazione delle materie prime seconde – materiali derivati dal riciclaggio, dalla rigenerazione o dalla trasformazione di prodotti già esistenti.

In secondo luogo, servirebbe una nuova Lead Market Initiative per stimolare la domanda dei prodotti della bioeconomia. Questa, dovrebbe includere il riconoscimento, all’interno della legislazione, del contributo che i prodotti bio-based apportano alla decarbonizzazione. Per rendere effettivo questo contributo, sarebbe necessario introdurre incentivi dedicati e, laddove possibile, requisiti obbligatori di contenuto bio-based per specifiche applicazioni.

Parallelamente, sarebbe fondamentale promuovere quei prodotti che contribuiscano a tutelare la salute e la qualità del suolo, evitando accumuli e che, in caso di sversamento accidentale, non lo danneggiano, nonché quelle soluzioni che agevolano la raccolta e il trattamento dei rifiuti organici. Questo implica anche il potenziamento e lo sviluppo di infrastrutture adeguate per la gestione di tali rifiuti, garantendo la produzione di prodotti di alta qualità e un’efficace chiusura del ciclo di utilizzo delle risorse.

L’uso sostenibile della biomassa è un altro pilastro imprescindibile per la crescita della bioeconomia. Dovrebbe essere essenziale stabilire criteri chiari e coerenti con quelli già contenuti nella Direttiva sulle Energie Rinnovabili, così da assicurare che la biomassa venga utilizzata in modo efficiente e responsabile, favorendo la tutela degli ecosistemi e la disponibilità di risorse per altri settori, primo fra tutti quello alimentare.

Infine, occorrerebbe favorire lo scale-up delle tecnologie esistenti, portandole rapidamente a livello industriale. Questo è particolarmente importante per il recupero di sottoprodotti e co-prodotti derivanti dalle diverse fasi dei processi produttivi. La sinergia con il settore agricolo gioca un ruolo chiave in questa prospettiva, così come la capacità di attrarre e valorizzare nuovi investimenti.

Costruire un futuro sostenibile attraverso la bioeconomia

Creare un ecosistema favorevole all’innovazione tecnologica permetterà di consolidare il ruolo della bioeconomia nel panorama industriale europeo, garantendo benefici ambientali, economici e sociali di lungo termine.

Affrontare queste sfide significa costruire un futuro più sostenibile, in cui la bioeconomia circolare possa esprimere tutto il suo potenziale, contribuendo concretamente alla transizione ecologica e alla competitività del settore industriale.

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Video & Podcast
Analisi
Social
Iniziative
Podcast
Centro Servizi Territoriali: uno strumento per accompagnare gli enti nell’attuazione della politica di coesione. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
Podcast
EU Stories, il podcast | Politiche di coesione e comunicazione: una sinergia per il futuro
Opinioni
La comunicazione dei fondi europei da obbligo ad opportunità
eBook
L'analisi della S3 in Italia
Norme UE
European Accessibility Act: passi avanti verso un’Europa inclusiva
Agevolazioni
A febbraio l’apertura dello sportello Mini Contratti di Sviluppo
Quadri regolamentari
Nuovi Orientamenti sull’uso delle opzioni semplificate di costo
Coesione
Nuovo Bauhaus Europeo (NEB): i premi che celebrano innovazione e creatività
Dossier
Pubblicato il long form PO FESR 14-20 della Regione Sicilia
Iniziative
400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche nel Mezzogiorno
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalle aule al mondo del lavoro, focus sui tirocini della Scuola d’Arte Cinematografica
TRANSIZIONE ENERGETICA
Il ruolo del finanziamento BEI per lo sviluppo del fotovoltaico in Sicilia
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalla nascita ai progetti futuri, focus sulla Scuola d’Arte Cinematografica. Intervista al coordinatore Antonio Medici
MedTech
Dalla specializzazione intelligente di BionIT Labs una innovazione bionica per la disabilità
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Podcast
Centro Servizi Territoriali: uno strumento per accompagnare gli enti nell’attuazione della politica di coesione. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
Podcast
EU Stories, il podcast | Politiche di coesione e comunicazione: una sinergia per il futuro
Opinioni
La comunicazione dei fondi europei da obbligo ad opportunità
eBook
L'analisi della S3 in Italia
Norme UE
European Accessibility Act: passi avanti verso un’Europa inclusiva
Agevolazioni
A febbraio l’apertura dello sportello Mini Contratti di Sviluppo
Quadri regolamentari
Nuovi Orientamenti sull’uso delle opzioni semplificate di costo
Coesione
Nuovo Bauhaus Europeo (NEB): i premi che celebrano innovazione e creatività
Dossier
Pubblicato il long form PO FESR 14-20 della Regione Sicilia
Iniziative
400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche nel Mezzogiorno
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalle aule al mondo del lavoro, focus sui tirocini della Scuola d’Arte Cinematografica
TRANSIZIONE ENERGETICA
Il ruolo del finanziamento BEI per lo sviluppo del fotovoltaico in Sicilia
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalla nascita ai progetti futuri, focus sulla Scuola d’Arte Cinematografica. Intervista al coordinatore Antonio Medici
MedTech
Dalla specializzazione intelligente di BionIT Labs una innovazione bionica per la disabilità
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati

Articolo 1 di 4