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Cassa Depositi e Prestiti: “Così promuoviamo economia sostenibile e digitale in Italia”



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Cassa Depositi e Prestiti catalizza il risparmio degli italiani per stimolare la crescita economica nazionale, promuovendo innovazione e sostenibilità. Attraverso investimenti strategici in digitalizzazione e tecnologia, con l’apporto del PNRR e in linea con gli obiettivi dell’Agenda Onu 2030, CDP mira a rendere l’Italia più competitiva e resiliente

Pubblicato il 14 feb 2024

Alberto Tavani

Chief Innovation, Transformation & Operating Officer presso CDP Cassa Depositi e Prestiti



Customer,Data,Platform,Concept,-,Cdp,-,Adtech,Solutions,-

Cassa Depositi e Prestiti (CDP), con una storia che si estende per oltre un secolo e mezzo, ricopre un ruolo cruciale anche in questa fase in cui l’imperativo è accelerare la digitalizzazione del Paese, promuovere l’innovazione tecnologica e garantire la sicurezza digitale.

Attraverso una visione strategica e le collaborazioni con vari attori del sistema italiano, CDP si pone come catalizzatore di crescita sostenibile, competitività e resilienza economica.

Approfondiamo allora le aree di intervento, le sfide affrontate e le opportunità colte da CDP per guidare l’Italia verso gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU e del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

La mission di Cassa Depositi e Prestiti

Da oltre 170 anni la missione di Cassa Depositi e Prestiti (CDP), Istituto di Promozione e Sviluppo Sostenibile, è quella di gestire e impiegare responsabilmente il risparmio degli italiani per favorire la crescita dell’economia nazionale e garantire occupazione, sostenere l’innovazione e la competitività di imprese, infrastrutture e territorio in un’ottica di addizionalità e attrattività (crowding-in).

CDP, insomma, rappresenta un soggetto attivo ad ampio raggio sul mercato dei capitali con oltre 30 partecipazioni strategiche[1], più di 1.000 aziende tra PMI e start-up presenti nei portafogli del Fondo Italiano di Investimento e di CDP Venture Capital – Fondo Nazionale Innovazione e più di 30mila clienti, tra imprese private ed enti pubblici, senza trascurare le decine di migliaia di PMI sostenute da Simest nel percorso di internazionalizzazione.

Digitale e sostenibilità: i dieci campi d’intervento del Piano Strategico 2022-24

Per rispondere alla propria missione, Cassa ha individuato nel Piano Strategico 2022-24, dieci campi di intervento per generare maggiore impatto economico e sociale (cfr. Fig. 2), allineate agli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU per lo Sviluppo Sostenibile (SDGs) e alle missioni del Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza (PNRR)[2].

La Digitalizzazione (area 6) rappresenta un’area di intervento prioritaria per CDP ed è focalizzata su alcuni punti specifici: lo sviluppo delle infrastrutture di connettività (es. cloud e 5G), dove si ricorda che l’auspicio dell’UE al 2030 è la copertura totale delle famiglie tramite rete Gibabit; la digitalizzazione delle imprese (es. piattaforme digitali per la trasformazione dei processi chiave e sviluppo competenze di base e specialistiche), dove attualmente l’Italia si posiziona al 20° posto in Europa[3]; la digitalizzazione della PA (es. sostegno alla migrazione verso il cloud, sviluppo di una cultura del dato e adozione di metodi e strumenti di AI, diffusione di competenze digitali di base e specialistiche nella PA), laddove attualmente l’Italia si colloca al 19° posto come livello di digitalizzazione della PA e al 25° posto come indice di digitalizzazione dei cittadini[4], con un gap in via di recupero soprattutto grazie alle iniziative di Governo e Istituzioni legate alla digitalizzazione dei servizi al cittadino (es. IT Wallet, fascicolo sanitario); il rafforzamento della sicurezza digitale (es. consolidando il mercato degli operatori della cybersecurity e rafforzando i campioni nazionali ma anche l’ecosistema della PMI e start-up, sostenendo le attività di prevenzione e investigazione del crimine informatico, in sinergia con le principali autorità nazionali e internazionali).

L’Innovazione tecnologica (area 7) si sviluppa all’interno di un ecosistema, composto da molteplici attori: soggetti privati, quali start-up, PMI innovative e imprese operanti lungo le filiere industriali strategiche del Paese; istituzioni pubbliche, quali centri di ricerca e spin-off universitari; e, infine, soggetti finanziatori, sia pubblici sia privati. Tre, in particolare, sono le aree sulle quali si concentra l’intervento di CDP: il supporto allo sviluppo dell’innovazione tecnologica (es. incentivando progetti da parte dei soggetti “innovatori”, con particolare attenzione all’ambito della cosiddetta “deep-technology”); il sostegno al trasferimento tecnologico e al rafforzamento dell’ecosistema dell’innovazione (es. potenziando le infrastrutture di ricerca nazionali dedicate al trasferimento tecnologico, facilitando la creazione di nuovi Poli di trasferimento tecnologico “verticali); il supporto nell’adozione dell’innovazione tecnologica (es. sostenendo le imprese, ivi incluse le PMI, nell’acquisizione di tecnologie innovative sottoforma di beni capitali materiali e immateriali e di competenze specialistiche e manageriali).

Innovazione tecnologica: il ruolo chiave di CDP

In questo contesto, CDP agisce quale soggetto complementare a operatori di altri settori, in particolare quello del credito, contribuendo a colmare i gap di investimento tipici dei settori e dei territori oggetto di intervento, in cui gli operatori di mercato non riescono a mobilitare risorse adeguate. A questa attività si affianca poi quella della consulenza e advisory alle Pubbliche Amministrazioni nei progetti di trasformazione digitale, anche in attuazione del programma InvestEU.

In particolare, si evidenzia che nel primo semestre 2023 le risorse impegnate in progetti di digitalizzazione e innovazione sono state superiori a 1 miliardo di euro – cifra che si va ad aggiungere agli oltre 2,2 miliardi investiti in questi ambiti d’intervento nel 2022)[5]. A ciò si aggiunga il fatto che attraverso CDP Equity è stato sottoscritto l’investimento nel FOF Internazionale, gestito da CDP Venture Capital, per 150 milioni, focalizzato su fondi di investimento operanti in settori dell’innovazione tecnologica, dal digitale al life science. Inoltre, sono stati deliberati investimenti fino a 75 milioni nel Fondo Italiano Tecnologia e Crescita II e fino a 250 milioni nel Fondo Italiano Consolidamento e Crescita II gestiti da Fondo Italiano d’Investimento.

Esempi concreti dell’azione di CDP a favore di infrastrutture e aziende strategiche italiane

Per fare alcuni esempi concreti dell’azione di CDP a favore di infrastrutture e aziende strategiche italiane in ambito digitalizzazione si evidenziano: la partecipazione di CDP al Polo Strategico Nazionale – PSN (assieme ai partner TIM, Leonardo e Sogei) per la creazione di un Polo Cloud Nazionale in cui migrare progressivamente tutta la PA italiana e che si pone l’obiettivo sfidante al 2026 di portare almeno il 75% della PA sull’infrastruttura cloud. In tal senso, va sottolineato che a metà dicembre 2023, sono state più di 300 le Pubbliche Amministrazioni Centrali (PAC) e le Aziende Sanitarie Locali (ASL) italiane che hanno aderito alla Misura 1.1 “Infrastrutture digitali”, per migrare i propri dati e servizi verso il PSN. Un altro esempio concreto è la partecipazione del 15% nel capitale di Maticmind, società italiana specializzata in soluzioni e servizi professionali legati alla cybersecurity, al networking e al cloud, oltre l’investimento (18,4%) nel capitale GPI, tra i principali player nel settore della sanità digitale e quotata a Piazza Affari, con l’obiettivo di accelerare il processo di digitalizzazione e migliorando la capacità di accesso alle cure dei cittadini. Infine, si evidenzia, il finanziamento da 120 milioni a favore di Prysmian, società leader mondiale dei sistemi in cavo, finalizzato al potenziamento delle reti con tecnologie innovative e nel contempo alla diminuzione delle emissioni per favorire la transizione energetica.

I fondi attivati nell’ambito del PNRR

Attraverso CDP Venture Capital, poi, sono stati inoltre attivati nell’ambito del PNRR due nuovi Fondi, Green Transition Fund da 250 milioni e il Digital Transition Fund da 300 milioni. Questi fondi hanno l’obiettivo di agevolare gli investimenti in start-up e PMI innovative nei settori della transizione ecologica e digitale, oltre a effettuare investimenti indiretti nei fondi di venture capital. In dettaglio, il 40% delle risorse sarà riservato agli investimenti per le regioni del Mezzogiorno. Un’altra novità del 2023 è stato l’avvio del Fondo Galaxia, Polo Nazionale di Trasferimento Tecnologico per l’Aerospazio, con una dotazione di 30 milioni che nasce per dare un impulso concreto allo sviluppo di start-up concepite all’interno dei laboratori di ricerca specializzati nel settore. Infine, sempre lo scorso anno è stato lanciato Farming Future, Polo Nazionale di trasferimento tecnologico dedicato all’Agrifood Tech, che prevede una dotazione di 20 milioni ed è focalizzato su progetti e start-up con tecnologie innovative applicabili all’intera filiera agro-alimentare, dall’ambito della produzione (biotecnologie verdi, bioenergia e biomateriali, robotica, nuovi metodi di agricoltura) a quello della distribuzione (food safety and traceability, supply chain and logistics, tecnologie di processing e packaging, veicoli a guida autonoma per consegne alimentari).

Dati, IA e robotica: le iniziative a favore di PMI e Start-up specializzate

Non potevano mancare iniziative a favore di PMI e Start-up specializzate sui temi Dati, Artificial Intelligence e Robotica. Si segnalano alcuni esempi concreti di soluzioni in fase di pre-seed e seed, tra cui:

  • chatbot evoluti capaci di affiancarsi all’uomo nell’ambito della gestione del customer service e del marketing conversazionale, monitorando il sentiment dell’utente, interpretando le esigenze e proponendo la risposta nella forma che l’utente è in grado di comprendere meglio;
  • piattaforme no-code, per democratizzare l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale “etica” nell’automazione di sofisticati processi aziendali, in modo che anche utenti di business e analisti possano costruire, istruire e applicare i propri modelli di AI, orchestrandoli con semplici point-and-click, in flussi di lavoro robotici;
  • soluzioni di cybersecurity che, attraverso algoritmi proprietari di AI, aumentano la detection e reaction automatica in caso di eventi malevoli; infrastrutture di Edge AI, con un mix avanzato di prestazioni, facilità d’uso e consumi contenuti;
  • piattaforma che consente alle persone affette da disabilità auditiva di effettuare normali telefonate tramite tecnologie di riconoscimento e sintesi vocale (+35.000 persone in 14 paesi hanno potuto effettuare la loro prima telefonata sottotitolata);
  • soluzioni nel settore degli esoscheletri e della robotica indossabile, con numerosi brevetti nell’ambito della cinematica, dei sensori, dei sistemi di attuazione e della creazione di esoscheletri, che attraverso dispositivi robotici indossabili, supporta la riabilitazione degli arti superiori per pazienti colpiti da ictus, lavorando in un ambiente completamente virtuale.

Innovazione e digitale: i competence center attivati

CDP ha anche attivato alcuni Competence Center di cui uno specializzato sui temi di innovazione e digitalizzazione, svolgendo attività di advisory alla PA e alle imprese con la partecipazione al programma InvestEU – Advisory Hub nonché attraverso una convenzione con il Ministero dell’Economia e delle Finanze per il supporto al PNRR. In tal senso possono essere citati quali esempi il sostegno ad alcuni Ministeri nello sviluppo della filiera Microelettronica nei progetti italiani IPCEI[6] e nella realizzazione di un impianto di Carburo di Silicio. Attraverso gli IPCEI, è stata favorita l’innovazione dei progetti e gli spillover effect alla Commissione europea, contribuendo all’autorizzazione per i progetti italiani per le filiere Cloud e Semiconduttori. Le attività di consulenza sono state anche orientate in ambito R&D per rafforzare la pipeline di investimenti provenienti dal mondo universitario e di ricerca (es. la collaborazione con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare per potenziare le competenze e orientarle verso lo sviluppo di impresa, compresi gli aspetti economici e finanziari). In ambito di digitalizzazione sanitaria, i servizi di consulenza sono stati orientati verso progetti di realizzazione di piattaforme di telemedicina a livello nazionale e regionale, l’implementazione di sistemi basati sull’Intelligenza Artificiale nell’assistenza sanitaria primaria e la connessione delle Centrali Operative Territoriali. Infine, nel contesto della digitalizzazione della PA Locale e Centrale, siamo impegnati a supporto delle istituzioni, nell’analisi sullo stato di digitalizzazione di Comuni, Città metropolitane e Regioni, per identificare aree di intervento prioritarie e supportando le Amministrazioni Locali in progetti specifici che riguardano le Smart City, Soluzioni avanzate di Smart Lighting e piattaforme di mobilità integrata e as service (cd. MaaS).

La visione strategica di CDP per la trasformazione digitale

Le attività di Trasformazione Digitale e Innovazione rivolte alle imprese, alla PA e alle infrastrutture, non possono prescindere da una radicale trasformazione tecnologica, di metodo, processi e soprattutto culturale del Gruppo CDP. In tal senso Cassa sta affrontando la trasformazione digitale interna al Gruppo basandosi su cinque pilastri principali del cambiamento:

  • Digital Transformation, per accelerare il percorso di trasformazione digitale del Business ed enterprise;
  • Sicurezza e Resilienza, per garantire ed evolvere le capacità di previsione, analisi e risposta agli eventi cybersecurity e migliorare nel continuo i presidi di continuità operativa;
  • Smart Office, per sviluppare anche gli spazi fisici tenendo conto dei nuovi modelli di collaborazione e lavoro “ibrido” post pandemia;
  • Eccellenza Operativa, per migliorare time to market ed efficienza, adottando strumenti evoluti di AI e tecnologie a registri distribuiti nelle Business Operations,[7];
  • Innovazione, per stimolare l’adozione diffusa di metodi, strumenti e comportamenti di open innovation.

Obiettivo “zero-mainframe

Sul fronte della Trasformazione Digitale, CDP è impegnata, poi, in un importante percorso di migrazione della propria infrastruttura tecnologica (Data Center e Network), passando su una nuova infrastruttura cloud ibrida localizzata su tre poli in Italia (seguendo un modello simile a quello adottato dal PSN). Inoltre, da alcuni anni stiamo puntando concretamente all’obiettivo “zero-mainframe”, tramite una progressiva reingegnerizzazione dei sistemi legacy (inclusi finanziamenti, pagamenti e finanza) su tecnologia open e cloud-ready. Sul fronte business, oltre alle attività legate allo sviluppo di nuovi prodotti e metriche di impatto (es. Invest EU, Fondo Clima, analisi ESG e impatto nei processi di istruttoria e delibera), abbiamo collaborato alla creazione di nuove piattaforme di sistema. Un esempio concreto di questa operatività è la piattaforma Business Matching fatta in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI), Confindustria e altri soggetti istituzionali, con l’obiettivo di favorire lo sviluppo delle relazioni commerciali tra aziende italiane e internazionali che ha visto oltre 10 paesi coinvolti[8], migliaia di imprese registrate e migliaia di match gestiti direttamente attraverso l’infrastruttura. Inoltre, sono state realizzate dal team Digitale di CDP più di 10 piattaforme dedicate alla gestione e rendicontazione dei Fondi PNRR in collaborazioni con diversi Ministeri.

L’infrastruttura dati “Enterprise Data Hub”

Sul fronte dati e algoritmi, l’infrastruttura Dati “Enterprise Data Hub” sta evolvendo da un modello “Data Lakehouse” orientato al reporting a uno “Data Product Meshing” in grado di sfruttare l’IA su tutti i layer architetturali irrobustendo al contempo metodi e processi di Data & Algorithm Governance, rendendo progressivamente più pervasive a livello azienda metriche e KPI di accuratezza, completezza, integrità dei dati, andando ad integrare fonti dati interne con fonti esterne “non strutturate” e avviando la creazione di ambiti di analisi tematici per finalità specifiche (es. risparmio postale, PNRR, ESG).

Esempi concreti

Per fare alcuni esempi concreti, già da alcuni anni abbiamo introdotto l’utilizzo di machine learning applicate ai modelli comportamentali statistici di gestione del risparmio postale. Recente è, invece, l’adozione (sottolineo adozione e non sperimentazione) di algoritmi di AI applicati ai processi di Business Operations, in particolare Know Your Customer (KYC) e antiriciclaggio. Attraverso una call4solution “aperta” è stata identificata una start-up (Rozes) nata da una collaborazione di alcuni giovani imprenditori con l’Università di Padova, che ha sviluppato un algoritmo molto potente di scoring basato su AI che classifica le aziende in base alla similarità dei loro bilanci con quelli di società criminali (9 anni di ricerca, 1 brevetto, oltre 10 milioni di bilanci esaminati). L’algoritmo è stato poi sviluppato anche per intercettare potenziali schemi criminali, attraverso la ricostruzione della rete partecipativa di società e collegamenti tra persone fisiche. Ora l’opportunità è estendere l’uso dell’algoritmo agli Enti Pubblici.

La trasformazione culturale verso la Data Intelligence Company

La vera evolutiva per arrivare al traguardo rappresentato dalla Data Intelligence Company sarà soprattutto culturale: la gestione di dati e algoritmi diventa, in questo caso, un asset aziendale, con la creazione di gruppi dedicati per area tematica/settoriale, sandbox sviluppate anche con “dati sintetici”, l’adozione di policy di gestione del dato e degli algoritmi in linea con i nuovi dettami normativi (es. Data Act, AI Act, NIS ecc.) e l’adozione di figure di Data Scientist adeguate per numero e competenze che possano davvero consentire un salto verso la democratizzazione dell’informazione.

L’innovazione “enterprise” in CDP avviata concretamente nel 2021, è stata sviluppata secondo un modello “Hub & Spoke” che prevede una struttura centralizzata che fornisce metodi, processi e strumenti e una rosa di +50 innovation evangelist distribuiti in tutto il Gruppo CDP che raccolgono le esigenze di innovazione e favoriscono la partecipazione alle “challenge” che vengono proposte ai dipendenti attraverso la piattaforme “Innova” (interna) ed al mercato attraverso la piattaforma “call4solution” (esterna). Fino ad oggi sono state raccolte più 280 idee, di cui 25 realizzate, su ambiti differenti (nuovi prodotti, ESG, smart office, collaboration, adozione nuove tecnologie, Diversity & Inclusion, ecc).

Focus sulle persone

L’innovazione, però, passa soprattutto attraverso le persone. Per questo, a seguito di una valutazione del grado di digitalizzazione della popolazione aziendale su competenze digitali e apertura al cambiamento/pensiero laterale, sono state avviate diverse iniziative di formazione e informazione. Una di queste è “Unlock the future” che ha visto l’organizzazione di due bootcamp in parallelo per l’accelerazione delle competenze digitali e progettualità in ambito tech e non solo e l’organizzazione di webinar formativi su temi di innovazione e deep tech (es. Chat GPT, web 3.0). Altre iniziative di grande successo sono quelle relative a “Radar” e “Interferenze dal futuro” in cui, in compagnia di “guru” di settori specifici, vengono affrontati temi anche tecnologici di attualità o che avranno impatto nel medio termine.

Le tecnologie sotto la lente

Innovare, però, significa sperimentare in maniera organizzata e strutturata per poi adottare rapidamente o abbandonare altrettanto rapidamente, con attenzione al valore generato. Abbiamo deciso di focalizzare alcune tecnologie in maniera strutturata per sperimentare e identificare casi d’uso da portare in adozione.

In particolare, si evidenziato queste attività.

  • Distribuited Ledger Technology (DLT)/ Blockchain: 4 sperimentazioni in corso. La prima riguarda la possibilità di sfruttare le opportunità offerte dal DL fintech e dalla BCE per effettuare una emissione di bond su DLT, con regolamento in moneta centrale tramite la soluzione di Delivery versus Payment di Banca d’Italia. Un’altra sperimentazione, con l’Università Cattolica di Milano e Cetif, riguarda la costruzione del primo ecosistema italiano della Decentralized Finance (DeFi) istituzionale, valorizzando lo strumento dei security token per il mercato degli alternative investment. La terza sperimentazione riguarda l’evoluzione della piattaforma business matching per prevedere la possibilità di certificare su tecnologia “chain” le aziende che si registrano e hanno specifici requisiti (es. ESG). Infine, la sperimentazione nata dalla community dei Chief Procurement Officer di CDP e di alcune sue partecipate per progettare e realizzare su DLT un albo fornitori unico fattorizzando i dati, le certificazioni e risparmiando tempo e costi.
  • Dati, Algoritmi e AI, dove oltre a quanto già in adozione, sono in corso le sperimentazioni a livello “enterprise” della soluzione copilot, ma si stanno anche valutando anche altre soluzioni per l’analisi dei dati non strutturati a supporto delle decisioni aziendali e delle valutazioni ESG; l’analisi, interrogazione e sintesi della documentale interna (policy, regolamenti, documentazioni contrattuali, documentazione di governance), infine l’evoluzione degli strumenti di ticketing e di assistenza ai colleghi via chatbot sfruttando le opportunità dell’AI. Il tutto con grande attenzione agli aspetti di sicurezza e tutela del dato e gestione etica delle informazioni.
  • Metaverso, con sperimentazioni in ambito HR nei processi di selezione delle candidature e successivamente di onboarding dei nuovi colleghi, in un metaverso che riflette per alcuni aspetti anche i layout fisici delle sedi. Ulteriori sperimentazioni stanno riguardando le piattaforme di matching per favorire lo sviluppo business tra aziende di country diverse direttamente nel CDPverso.
  • Quantum computing, per quanto ancora non ampiamente diffusa e disponibile come altre tecnologie, è fondamentale monitorarne gli sviluppi per le possibili implicazioni su cybersicurezza e impatto sui processi finanziari di trading e gestione delle asimmetrie informative sui mercati.

CDP e la sicurezza digitale: proteggere l’innovazione

Come molte aziende strategiche e istituzioni nazionali e internazionali, a seguito dello sviluppo degli scenari di guerra degli ultimi anni, si sono intensificati gli eventi legati al cybercrime. Nel 2022 abbiamo registrato oltre 640mila eventi malevoli (principalmente da bot) e più di 400k e-mail di phishing, fenomeno che è proseguito nel 2023 seppur con numeri un po’ ridotti, ma la cui intensità e diversità di attacco è rimasta molto aggressiva. Nel 1° semestre 2023 abbiamo registrato più di 100mila eventi di sicurezza e oltre 200mila e-mail di phishing, che finora non hanno portato incidenti di rilievo.

Per aumentare velocemente la ”security posture”, stiamo accelerando l’adozione dell’approccio “zero-trust” che prevede nuovi livelli di sicurezza per garantire modalità di lavoro distribuite e l’utilizzo sempre più radicato di tecnologie cloud. Ciò sta portando ad un costante aggiornamento ed upgrade delle componenti hardware e software (SIEM, SOC e sistemi di cyber threat intelligence) e un upgrade di competenze specialistiche. Ma la componente “debole” resta quella umana e comportamentale. Nel 2023 sono state almeno otto le campagne formative, informative e di phishing “etico” che hanno coinvolto tutto il personale, a tutti i livelli, inclusi i Vertici aziendali e membri degli Organi di Governo. Per coinvolgere e ingaggiare maggiormente la popolazione aziendale sono state adottate forme coinvolgenti di cybergame individuali e a squadre per violare il CyberPalace simulando il ruolo di attaccante (Red) e difensore (Blu).

Inoltre, per il secondo anno consecutivo abbiamo dato vita alla CDP Cyberchallenge, un Hackathon, in collaborazione con il Garante della Privacy e l’ACN, che ha coinvolto 20 team di studenti universitari e post-laurea, con l’obiettivo di favorire il collegamento dei giovani con il mondo delle imprese. Purtroppo, il gap di competenze in ambito cybersicurezza è ancora molto rilevante, secondo il rapporto ISC2 nel 2023 sono circa 5,5 milioni le persone con competenze cyber nel mondo (+9% del 2022), ma il gap di competenze rilevato nello stesso momento è pari a 4 milioni di persone (+12%)[9]; quindi ci sono più competenze ma non bastano e il gap aumenta.

Ma oggi la sicurezza non è più un tema della singola azienda, ma sempre più sistemico, per cui cerchiamo di affrontare l’evoluzione della cybersicurezza su più livelli: a livello delle altre Casse Europee (5 + 1), cioè la Polacca Banca Gospodarstwa Krajowego (BGK), la francese Caisse des Dépôts et Consignations (CDC), l’italiana Cassa depositi e prestiti (CDP), la tedesca Kreditanstalt für Wiederaufbau (KfW) e lo spagnolo Instituto de Crédito Oficial (ICO) + European Investment Bank (EIB), con cui vengono effettuate periodiche sessioni di allineamento e confronto sulle tematiche strategiche e più urgenti, oltre a condividere best practice che hanno una rilevanza sovranazionale, sempre nel rispetto della riservatezza e confidenzialità; a livello delle Partecipate, (CISO Community-ISAC[10] CDP), dove i responsabili della sicurezza informatica delle società del gruppo effettuano incontri periodici per condividere best practice e aggiornamenti real time sullo stato e direttrici di attacco; a livello istituzionale, con aggiornamenti costanti con le autorità nazionali, tra cui l’Agenzia Cybersicurezza Nazionale, la Guardia di Finanza, la Polizia Postale, il Garante della Privacy e le altre strutture e Comparti che supportano a livello di sistema la lotta contro le minacce del cybercrime.

Sfide e opportunità: il cammino di CDP verso il 2030

La pervasività del processo di trasformazione in atto è così veloce che richiede una attivazione di sistema per poterne cogliere appieno i benefici. La regolamentazione internazionale e nazionale, che per sua naturale evoluzione, segue gli sviluppi tecnologici, poterebbe dare una grande mano se implementata in modo equo ed etico, si pensi all’AI generativa e sue derivazioni. In tal senso, il quadro regolamentare internazionale è quanto mai vario e in costante evoluzione (es. DL Fintech, Data Act, AI Act, DORA, NIS2, la Tassonomia europea in materia di sostenibilità e la CSRD) ma offre una opportunità per poter rivedere le regole in ottica più europea e uniforme nell’adozione da parte degli Stati, offrendo trasparenza nell’utilizzo delle tecnologie – si pensi al “riconoscimento” biometrico e inaccettabilità per finalità commerciali -, tutelando in questo modo i cittadini e offrendo uno strumento per consentire agli operatori pubblici e privati, grandi e piccoli di poter accelerare l’adozione di tali tecnologie. In tal senso, il ruolo delle istituzioni, del regolatore e degli organi di controllo (es. Consob, Banca d’Italia, IVASS) è cruciale per favorire il dialogo, la sperimentazione (es. sandbox fintech) e l’adozione di tali accorgimenti tecnologici ed evolutivi. Ma la sperimentazione, come si diceva, non basta. Bisogna arrivare rapidamente all’adozione concreta dei processi elaborati.

È importante superare la logica a silos di ciascuna azienda e mettere a fattor comune le sperimentazioni che hanno funzionato, “fare sistema” in modo aperto, per accelerare l’adozione di altri. CDP, in particolare, ha l’opportunità unica di valorizzare il network con le altre Casse Europee, con le società partecipate, le grandi aziende clienti, le PMI e start-up della sua galassia di riferimento, il settore pubblico e le istituzioni, superando logiche esclusivamente di concorrenza e lavorando in un’ottica di complementarità.

Una sfida importante è sempre più legata alle competenze collegate alle nuove tecnologie, Infatti, secondo il Digital Decade Report 2023[11] solamente il 46% della popolazione italiana possiede competenze digitali di base: un dato che evidenzia come ciò possa compromettere la capacità di sfruttare le opportunità offerte dal digitale e di esercitare la cittadinanza digitale, con impatti negativi sull’inclusività del nostro Paese. Inoltre, lo stesso rapporto mette in risalto come la quota di laureati in materie Information Technology è pari solo all’1,5% contro una media europea del 4,2%, con una percentuale di popolazione femminile del 16% sul totale. È comprensibile, quindi, come il 55% delle aziende dichiari di avere una enorme difficoltà nel reperire candidati con competenze qualitativamente apprezzabili in ambito digitale, dati, algoritmi e sicurezza.

E’ importante sottolineare che quando parliamo di competenze non dobbiamo solo pensare a quelle STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics), ma un fattore abilitante di sviluppo è la valorizzazione della diversità, non solo di genere – che pur evidenzia un gap ancora significativo -, ma anche l’integrazione con aspetti umanistici, etici, sociali, artistici e multiculturali, in particolare per ciò che attiene l’adozione sempre più avanzata di strumenti di analisi dei dati.

Collaborazioni e partenariati: il ruolo di CDP nel sistema-Italia

La sfida non sarà solo di trattenere e valorizzare gli studenti e i talenti italiani nel Paese ma anche di attrarre e integrare gli studenti stranieri. Ci sarà sempre un maggior bisogno di capacità di interrogare e dialogare (“prompting”) in maniera efficace con i nuovi strumenti generativi, analizzare le risposte e “aggiustarle”, valorizzando molto di più la capacità di sintesi rispetto alla velocità dell’elaborazione. Anche le competenze di sviluppo software e operations stanno rapidamente evolvendo. La formazione per fare upskilling e reskilling da parte di aziende e istituzioni è una sfida da cogliere immediatamente per sfruttare al meglio la spinta tecnologica, digitale e dei dati.

In tale contesto, il partenariato tra aziende pubbliche e private, il ruolo del mondo accademico e il lavoro fondamentale delle istituzioni di governo per fornire un quadro normativo di tutela e sviluppo in cui si inseriscono progetti strategici di trasformazione digitale di sistema (il cloud nazionale, il 5g, l’IT wallet, l’identità digitale diffusa, il fascicolo sanitario elettronico, lo sviluppo dell’edge computing e l’attivazione di fondi specifici per Dati, algoritmi e Gen AI), diventano leve imprescindibili per accelerare l’industria digitale italiana in Europa e nel Mondo, far emergere il potenziale ancora inespresso della PA, sviluppare le competenze, secondo un’ottica “antropocentrica” che comprenda, adotti e valorizzi rapidamente e diffusamente le opportunità offerte dalle nuove tecnologie al servizio delle imprese, della pubblica amministrazione e naturalmente dei cittadini.

Note

  1. Principali partecipazioni di CDP: Poste italiane, ENI, TIM, Terna, Nexi, Euronext, Fincantieri, Open Fiber, Italgas, Snam, Webuild, Renovit, Polo Strategico Nazionale, Ansaldo Energia, Saipem, Fondo Italiano di Investimento, Fondo Nazionale Innovazione, Maticmind, GPI, Autostrade per l’Italia, GreenIT.
  2. Piano Strategico CDP 2022-24.
  3. Osservatorio sulla Trasformazione Digitale dell’Italia – 2023 (elaborazione the European house of Ambrosetti su dati Eurostat e Commissione Europea).
  4. Osservatorio sulla Trasformazione Digitale dell’Italia – 2023 (elaborazione the European house of Ambrosetti su dati Eurostat e Commissione Europea).
  5. CDP – Relazione Bilancio 2022; Relazione non finanziaria 2022; Relazione non finanziaria semestrale 2023; Monitoraggio Strategico 1° semestre 2023.
  6. Fondo IPCEI – Importanti Progetti di Comune Interesse Europeo.
  7. Secondo l’Osservatorio Operations in Banca di ABI Lab, il 94% delle Banche adotta soluzioni attive di RPA e il 50% sta adottando soluzioni di AI in area Operations.
  8. Attuali paesi cui è aperta la piattaforma Business Matching: Brasile, Canada, USA, Cina, India, Giappone, Corea, Marocco, Messico, Indonesia, Vietnam, Sudafrica.
  9. ISC2_Cybersecurity Workforce Study 2023.
  10. Information Sharing and Analysis Center (ISAC), cioè partenariati pubblico-privati per il potenziamento della difesa informatica di organizzazioni operative nel settore dei servizi essenziali. Raccolgono, esaminano e diffondono informazioni relative alle minacce informatiche da condividere tra tutti i membri aderenti, fornendo loro conoscenze, strumentazioni e best practice di riferimento per mitigare e contrastare i cyber attacchi.
  11. “Report on the state of the Digital Decade”, il Rapporto della Commissione europea che dal 2023 sostituisce il DESI.

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