decarbonizzazione

Pmi europee: il cuore verde della transizione ecologica



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A fare il punto sul loro stato di avanzamento nella transizione ecologica è lo studio Climate Transition Barometer 2024, realizzato da Argos e Boston Consulting Group (Bcg)

Pubblicato il 21 ott 2024



Climate Transition Barometer 2024: focus sulle Pmi

La sostenibilità non è più un’opzione, ma una necessità per aziende di ogni settore. In questo contesto, le piccole e medie imprese (PMI) europee si stanno affermando come esempi virtuosi, con un impegno crescente verso la riduzione delle emissioni di CO2.

Europe’s Next Phase in Climate Tech

Climate Transition Barometer 2024: le sfide per le Pmi

Il 17% di queste aziende ha destinato oltre il 10% degli investimenti annuali a piani strutturati di decarbonizzazione, segnando un significativo incremento rispetto all’11% del 2023.
Le Pmi giocano un ruolo fondamentale nell’economia europea: secondo la Commissione Europea, contribuiscono in modo sostanziale al Pil dell’Unione e sono responsabili di circa due terzi delle emissioni di gas serra. Questo le pone in una posizione chiave per raggiungere gli obiettivi degli accordi di Parigi.

A fare il punto sul loro stato di avanzamento nella transizione ecologica è lo studio Climate Transition Barometer 2024, realizzato da Argos e Boston Consulting Group (Bcg), che ha analizzato oltre 700 PMI leader in sei Paesi europei (Francia, Italia, Germania, Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo).

Italia in prima linea nella sostenibilità: i dati chiave

Secondo lo studio, il numero di PMI europee che hanno investito in decarbonizzazione è cresciuto dal 38% al 43% nel 2024. Tra i principali driver di questa crescita emergono regolamentazioni più stringenti (citate dal 72% delle aziende), l’aumento dei costi energetici (62%) e la pressione da parte
di clienti, soprattutto nel business-to-business (56%), dove le grandi imprese richiedono ai fornitori una
riduzione della loro impronta di carbonio.
L’85% dei dirigenti delle PMI ritiene che la transizione ecologica non sia solo una necessità
ambientale, ma anche una grande opportunità economica. Infatti, il 58% delle imprese vede nella
decarbonizzazione vantaggi legati all’efficienza energetica e alla riduzione dei costi, il 54% individua
opportunità di acquisire nuove quote di mercato e il 40% la capacità di attrarre nuovi talenti.
L’Italia spicca in questo scenario: il 73% delle aziende italiane considera la riduzione delle emissioni una priorità, nonostante un leggero calo (-13%) rispetto all’anno precedente. Questo dimostra l’elevato livello di consapevolezza e impegno delle PMI italiane verso la sostenibilità ambientale.

Le sfide della transizione ecologica

Nonostante l’entusiasmo crescente, permangono ostacoli significativi. Mentre Francia e Benelux hanno visto un aumento degli investimenti nella decarbonizzazione (rispettivamente +12 e +10 punti percentuali), in Italia si registra una leggera flessione (-4 punti).

Le difficoltà variano anche tra settori: agricoltura, distribuzione e trasporti hanno incrementato gli investimenti rispettivamente di +14, +9 e +7 punti percentuali, mentre settori come costruzioni e chimica si dimostrano più cauti.
Tra le principali barriere, il 46% delle PMI cita la mancanza di risorse interne, un problema particolarmente sentito da chi non ha ancora avviato iniziative concrete per la riduzione delle
emissioni.

Le difficoltà finanziarie rappresentano ancora un ostacolo per il 44% delle imprese, così come l’incertezza sul ritorno degli investimenti (37%) e la complessità delle normative (44%).
Nonostante il 41% delle aziende consideri le regolamentazioni, come la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) dell’Unione Europea, un supporto essenziale per la decarbonizzazione, il 28% delle PMI con meno di 250 dipendenti dichiara di non essere a conoscenza di tali normative.

Prospettive future: un impegno crescente

Nonostante le sfide, la percentuale di PMI che non ha ancora intrapreso azioni per la decarbonizzazione è scesa dal 27% al 22% in un anno. Allo stesso tempo, il numero di imprese che ha adottato piani strutturati per la riduzione delle emissioni di CO2 è cresciuto dall’11% al 17%, con un incremento di 6 punti percentuali rispetto al 2023.
Questi dati evidenziano una maggiore consapevolezza da parte delle PMI riguardo alla necessità di adottare misure concrete per ridurre l’impatto ambientale.

Tuttavia, per sostenere questa transizione è essenziale che le imprese ricevano il giusto supporto, sia a livello normativo che in termini di risorse e strumenti, affinché possano trasformare la sostenibilità in un’opportunità di crescita economica.

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