Nel corso di questi ultimi anni la diffusione di comportamenti di investimento sostenibile ha portato intermediari finanziari, assicurazioni e banche a prestare una maggiore attenzione alla costruzione dei portafogli di investimento riflettendo così una crescente e generale consapevolezza degli impatti ambientali, sociali e di governance nelle decisioni di investimento.
Il peso assegnato ai criteri ESG può variare notevolmente a seconda delle strategie specifiche di investimento, degli obiettivi degli investitori e delle politiche delle società di gestione degli investimenti.
I principi per gli investimenti responsabili
La diffusione a livello globale del concetto di investimento responsabile inizia nel 2005, anno in cui l’allora Segretario Generale delle Nazioni Unite Kofi Annan invitò alcuni fra i maggiori investitori istituzionali del mondo a sviluppare i cosiddetti PRI (principi per gli investimenti responsabili) che devono la loro origine ad un gruppo di 20 persone provenienti da istituzioni di 12 Paesi, supportati da un gruppo di esperti provenienti dal settore finanziario, da organizzazioni intergovernative e dalla società civile. I PRI che sono stati formulati dagli investitori e per gli investitori, sono costituiti da sei principi applicabili su base volontaria che prevedono di:
- Incorporare fattori ESG nell’analisi degli investimenti e nei processi decisionali;
- Esercitare in modo attivo le proprie prerogative di azionisti per influenzare il comportamento delle società nelle quali si investe nell’ottica di migliorarne la sostenibilità;
- Garantire che i fattori ESG diventino parte integrante dell’analisi di investimento;
- Promuovere la diffusione e l’accessibilità degli investimenti responsabili;
- Collaborare attivamente con gli altri attori del mercato finanziario e con le parti interessate per favorire l’implementazione degli investimenti responsabili;
- Rendicontare ai beneficiari gli impatti finanziari e quelli sostenibili dei loro investimenti.
Sulla scorta del grande successo dei PRI anche i settori assicurativo e bancario hanno sottoscritto propri principi ad hoc per allineare i rispettivi modelli di business ad obiettivi di sviluppo sostenibile, risalgono al 2012 i PSI (Principles for sustainable insurance) e al 2019 i PRB (Principles for responsible banking).
La costruzione dei portafogli di investimento sostenibili
In alcuni casi gli investitori possono utilizzare criteri ESG come parte integrante nella selezione degli asset, in altri casi le società vengono inserite nel portafogli di investimento sulla base di indici ponderati in base al rating ESG calcolato, motivo per il quale le aziende con rating ESG più alti avranno un peso maggiore nel portafoglio rispetto alle altre.
Alcuni investitori danno importanza a specifici problemi ambientali o sociali: le energie rinnovabili, l’efficienza energetica, la parità di genere, l’economia circolare o altre specifiche tematiche ESG, altri ancora escludono aziende con attività legate a determinati settori o che esprimono considerazioni etiche o ESG negative (settore delle armi, del tabacco, dei combustibili fossili).
Perché scegliere un investimento sostenibile
Tra le considerazioni da valutare a favore della scelta di un investimento sostenibile riguardano il monitoraggio delle performances a lungo termine, si può infatti sostenere che le aziende che in concreto adottano pratiche responsabili e sostenibili, a fronte di un aggravio di oneri da affrontare nel processo di transizione, riusciranno nel lungo termine ad essere più resilienti e a gestire meglio i rischi, il che si potrebbe tradurre in un rendimento finanziario maggiormente stabile nel lungo periodo.
Del resto l’attenzione verso i criteri ESG, la loro analisi ed integrazione nelle scelte di investimento potrebbero condurre gli investitori a identificare e mitigare i rischi associati a cambiamenti climatici estremi, politiche di governance aziendale e tematiche reputazionali, la gestione e riduzione dei rischi potrebbe anch’essa impattare positivamente sul rendimento finanziario dell’investimento.
Non bisogna dimenticare inoltre che molte delle aziende che integrano nelle loro strategie e politiche aziendali criteri ESG sono quelle che maggiormente puntano sull’innovazione e l’utilizzo di pratiche più efficienti nell’uso delle risorse, contribuendo così a creare un migliore posizionamento competitivo e una maggiore redditività.
I possibili rischi
D’altra parte vi sono anche fattori di attenzione potenzialmente negativi da considerare prima di scegliere un investimento “sostenibile”.
In primo luogo il concetto di investimento “sostenibile” non è univoco né definito da norme regolamentari cogenti e quindi ciò che alcune aziende considerano sostenibile è passibile di diversa interpretazione se analizzato da altri operatori economici.
Del resto anche i cosiddetti rating ESG (e cioè quei punteggi che vengono assegnate alle aziende dalle agenzie di rating per valutare le loro performance e pratiche in tema di responsabilità sociale e sostenibilità) sono altrettanto variabili. Operatori differenti (MSCI, Sustainalytics, Morningstar per citarne alcuni) possono assegnare rating differenti alla stessa impresa e ciò dipende dal fatto che le differenti metodologie di calcolo prendono in considerazione fattori diversi e possono assegnare un peso variabile alle varie componenti ESG (fattori ambientali, sociali e di governance).
ESG e comunicazione aziendale
Un’ultima considerazione riguarda la modalità con la quale le aziende comunicano all’esterno le pratiche e politiche adottate con riferimento alla sostenibilità, modalità che prevede una grande discrezione per le aziende in relazione alla rendicontazione di tali aspetti, più accurata per le grandi aziende, ma quasi inesistente per le piccole e medie aziende del nostro Paese, anche se c’è grande interesse sul tema.
Anche la misurazione del rendimento finanziario dei cosiddetti investimenti sostenibili e la comparazione delle specifiche performances rispetto agli investimenti “tradizionali” non è agevole e l’argomento è da tempo oggetto di un nutrito dibattito tra investitori ed esperti finanziari.
D’altra parte è un fatto la costante crescita della richiesta da parte del mercato degli investitori per prodotti finanziari che considerano i criteri ESG, fattore che porterebbe le aziende che sviluppano politiche di sostenibilità credibili e serie a poter accedere con maggiore facilità all’accesso al credito e al mercato dei capitali.
Investimenti sostenibili, i fattori da considerare
Tenuto conto di tutto quanto esposto ci si chiede quali siano gli aspetti che l’investitore privato deve tenere presente se decide di investire in prodotti finanziari sostenibili. La questione appare al momento abbastanza complessa anche a causa della difficoltà di comparazione delle informazioni disponibili sul mercato il che porta a consigliare di affidarsi ad operatori seri e affidabili.
La definizione dei propri obiettivi di investimento appare la prima valutazione da effettuare con attenzione in modo da chiarire quali siano i rendimenti finanziari attesi e quale il livello di importanza da assegnare alla sostenibilità, chiarendo altresì quali aspetti ESG si considerino prioritari nelle proprie scelte individuali.
Occorre poi comportarsi in modo proattivo, compiendo ricerche approfondite sugli investimenti sostenibili e sulle caratteristiche specifiche dei prodotti finanziari che le integrano tra cui scegliere (ad esempio: bond, fondi comuni di investimento, ETF (Exchange-Traded Fund), obbligazioni, azioni).
Certamente importante è privilegiare investimenti che siano trasparenti nelle loro logiche di sostenibilità e prodotti in grado di fornire chiare informazioni sulla loro performance ESG, che consentano all’investitore di valutare l’impegno di un’azienda verso la sostenibilità, la sua serietà e concretezza nello sviluppo dei propri programmi.
L’importanza di diversificare
Un ultimo aspetto da considerare, in verità comune a tutte le scelte di investimento, è la diversificazione degli investimenti per gestire la riduzione del rischio. L’apprezzamento degli investimenti responsabili è cresciuto tra gli investitori di ogni livello che vogliono allineare i propri portafogli con valori etici e sostenibili, bilanciando gli obiettivi finanziari con la responsabilità sociale e ambientale.
Ci si auspica che la trasparenza degli investimenti sostenibili cresca ancora e che venga implementata un’informativa completa unitamente alla rendicontazione uniforme delle performances per permettere ad investitori di ogni livello di compiere scelte ponderate, consapevoli e in linea con i propri valori e di monitorare nel corso del tempo la validità della propria scelta in relazione ai valori ed obiettivi finanziari che si erano fissati al momento dell’investimento.