Chi pagherà il welfare del futuro? Era la domanda che poneva la ricerca del Censis presentata a Bari pochi giorni fa, dove alcuni dati apparivano preoccupanti: nel periodo 2001-2016, diminuzione dei minori di quasi 131.000 unità, aumento degli anziani di 213.000 persone. Letta così appare una pericolosa emorragia di energie che minaccia la sostenibilità del welfare in Puglia, già alle prese con l’evoluzione dei bisogni sociali e le nuove aspettative di tutela, in uno scenario di tagli di bilancio, difficoltà economiche e crisi occupazionali. È infatti alto il rischio che la minore spesa per la sanità impatti sulla qualità di diagnosi e cure, di cui sicuramente gli anziani sono i più bisognosi, ma la risposta che stiamo elaborando in Puglia è un ripensamento globale dell’intervento pubblico, affinché sia in grado di mettere a valore le poche risorse disponibili, investendo sulle tecnologie digitali per migliorare la qualità dei servizi da offrire ai cittadini e stimolando le imprese a puntare sulla ricerca e l’innovazione di prodotti e soluzioni ad elevato contenuto innovativo.
Se da un lato l’invecchiamento attivo – attraverso stili di vita, prevenzione, attenzione all’alimentazione – è un approccio importante per migliorare la salute di una popolazione sempre più anziana, visto dalla parte delle politiche regionali, investire nelle tecnologie digitali significa, ad esempio, favorire l’assistenza domiciliare delle persone più fragili e sole – secondo il Censis 160.000 anziani pugliesi non hanno o non incontrano mai amici – permettere che siano curate da equipe di specialisti che condividono dati clinici e possono operare da remoto con la telemedicina. Significa anche semplificare la macchina amministrativa e proporre servizi sanitari digitali più efficienti che superino gli ostacoli di lunghe attese per l’espletamento di pratiche burocratiche.
Sul fronte dello stimolo all’innovazione delle imprese, nel settennio 2007-2013 in Puglia sono stati realizzati quasi 4 miliardi di euro di investimento grazie agli incentivi regionali, perché l’amministrazione regionale ha creduto sulla sperimentazione di progetti innovativi e continua a farlo anche in questo ciclo di programmazione 2013-2020. Abbiamo appena stanziato, ad esempio, 30 milioni di incentivi su una sola misura, Innonetwork, per sviluppare buone pratiche di ricerca collaborativa, condividere conoscenza, talenti e risorse, dare lavoro a ricercatori che possano restare sul nostro territorio. Abbiamo stanziato altri 10 milioni su un’altra misura, Innolabs, per realizzare prototipi e soluzioni tagliati sulle esigenze dell’utenza e insieme ad essa sperimentarli. Tutta la politica degli interventi per ricerca industriale e innovazione è stata attuata con ingenti risorse stanziate dal POR Puglia ed è parte integrante di un ripensamento delle istituzioni che con politiche adeguate mira ad essere in grado di trasformare quella che è sempre stata una voce di spesa, il welfare, in una leva per la creazione di valore.
Da questa politica sono nate molte soluzioni innovative nel campo della salute e dell’invecchiamento attivo, una delle priorità della nostra smart specialization. Per questo abbiamo ideato il contest #PugliaPremiaSalute e chiamiamo a parteciparvi tutte le imprese, grandi, piccole e medie, che con i finanziamenti regionali hanno sviluppato prodotti o soluzioni ad elevato contenuto innovativo, anche in via sperimentale, nell’ambito del dominio dell’invecchiamento attivo e della salute. Promosso dall’AReSS e organizzato da Regione Puglia Sezione ricerca innovazione e capacità istituzionale, InnovaPuglia, Puglia Sviluppo, Distretto Produttivo dell’Informatica pugliese, il contest darà un riconoscimento alle soluzioni e ai risultati progettuali con evidenti ricadute sull’efficienza dei servizi, originati nell’ambito degli interventi regionali per ricerca industriale e innovazione realizzati grazie ai programmi di coesione regionali e nazionali e alla programmazione del POR Puglia 2007-2013 e 2014-2020.
Di tutto questo vogliamo parlare nel prossimo Forum PA Puglia organizzato a Bari il prossimo 4 e 5 maggio e chiamiamo a raccolta il sistema dell’innovazione pugliese, ma anche i referenti nazionali ed europei per discutere con noi di tecnologie, agenda digitale e welfare. L’obiettivo è elaborare, nel campo dell’invecchiamento attivo e in buona salute, nuove strategie intelligenti di investimento a sostegno dell’innovazione digitale da offrire ai decisori politici nazionali, affinché ne facciano tesoro e dalla Puglia possa partire una proposta di cambiamento per l’intero territorio nazionale.