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Data Center: nuove linee guida “verdi”, ma resta il nodo burocrazia



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Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha adottato le nuove Linee Guida per la sostenibilità dei data center, con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale di queste strutture. Le linee guida promuovono l’uso di energie rinnovabili e pratiche di economia circolare, garantendo uno sviluppo sostenibile e ordinato delle infrastrutture digitali

Pubblicato il 20 set 2024

Maurizio Carmignani

Founder & CEO – Management Consultant, Trainer & Startup Advisor



green data center (1)

I data center rappresentano attualmente quasi il 3% della domanda di elettricità dell’Unione Europea, una quota destinata ad aumentare significativamente nei prossimi anni. Questo rende essenziale lo sviluppo di strutture più efficienti dal punto di vista energetico, che sfruttino fonti rinnovabili, come il fotovoltaico, e che implementino pratiche di economia circolare, come il riutilizzo del calore di scarto.

Proprio per questo è stata salutata come un’iniziativa storica e unica a livello europeo l’adozione, da parte del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), tramite il Decreto n. 257 del 02/08/2024,delle nuove Linee Guida per la sostenibilità dei data center, redatte dalla Commissione Tecnica VIA-VAS.

Queste linee guida costituiscono un riferimento fondamentale per le procedure di valutazione ambientale dei progetti di data center, soprattutto quelli che impiegano gruppi elettrogeni di emergenza con una potenza termica complessiva superiore ai 50 MWt. Il viceministro Vannia Gava, non a caso ha sottolineato l’importanza di guidare questo settore verso un modello più efficiente e sostenibile.

Cosa sono i Data Center

I data center, o centri di elaborazione dati (CED), sono infrastrutture fisiche in cui vengono localizzate apparecchiature informatiche come server e sistemi di storage. Questi centri svolgono un ruolo cruciale nel supporto ai servizi digitali, dalla gestione del cloud computing alla conservazione dei dati aziendali e delle applicazioni digitali. La loro operatività richiede un notevole consumo energetico e risorse per il raffreddamento, rendendo necessarie soluzioni sostenibili per minimizzare l’impatto ambientale.

Le linee guida e il loro impatto

Le nuove linee guida si concentrano su criteri di sostenibilità ambientale che devono essere rispettati nella progettazione e gestione dei data center. Vengono definite metodologie applicabili ai progetti soggetti a valutazione ambientale, con particolare attenzione agli impatti sul consumo di suolo e acqua, salute umana, biodiversità, patrimonio culturale e paesaggio.

Le linee guida incoraggiano l’uso di tecnologie a basso impatto e l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, oltre a raccomandare l’impiego di aree dismesse o brownfield per la costruzione di nuove infrastrutture.

Le aree brownfield sono territori precedentemente utilizzati per scopi industriali o commerciali, che possono essere contaminati da sostanze inquinanti e richiedono un intervento di bonifica prima di poter essere riutilizzati. Queste aree, spesso dismesse o abbandonate, rappresentano un’opportunità per la rigenerazione urbana e la riduzione del consumo di suolo, poiché permettono di sviluppare nuovi progetti senza dover occupare terreni verdi (greenfield), cioè aree mai utilizzate o intatte dal punto di vista ambientale. Utilizzare le aree brownfield per nuovi data center è vantaggioso poiché permette di recuperare terreni già compromessi e contribuire alla sostenibilità, evitando ulteriore cementificazione di spazi naturali o agricoli.

Questi criteri sono allineati con gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che riconosce i data center come elementi fondamentali per la crescita economica e l’innovazione del sistema produttivo italiano. Il PNRR punta a rafforzare l’innovazione del Paese, sostenendo progetti che garantiscano un utilizzo efficiente delle risorse energetiche.

Procedure e tempistiche

Il Decreto n. 257 del 02/08/2024 fornisce inoltre indicazioni dettagliate sulle procedure da seguire, stabilendo che, nel caso di data center con gruppi elettrogeni di emergenza di potenza superiore a 50 MWt, è necessario ottenere una Valutazione Integrata Ambientale (Via) per garantire la sostenibilità del progetto. Questa documentazione deve essere acquisita prima di ogni altra autorizzazione e integrare le linee guida emanate.

Nonostante le linee guida rappresentino un importante passo avanti per la regolamentazione e la sostenibilità dei data center in Italia, permangono alcune sfide legate alla semplificazione e velocizzazione delle procedure burocratiche. Sherif Rizkalla, presidente dell’Italian Datacenter Association (IDA), ha evidenziato come la trasparenza e uniformità delle regole siano positive, ma che la lentezza dei processi autorizzativi potrebbe ostacolare nuovi investimenti nel settore.

I commenti dell’osservatorio data center del Politecnico di Milano

Marina Natalucci, direttrice dell’osservatorio data center del Politecnico di Milano, ha accolto positivamente l’introduzione delle linee guida, evidenziando l’importanza di avere regole più chiare e strutturate sia per gli operatori che per le amministrazioni. “Le linee guida sono un segnale molto positivo per un settore che da tempo attendeva un quadro procedurale più chiaro. Questo strumento standardizzato permette di valutare i progetti in modo più efficiente”, ha commentato Natalucci sottolineando anche la necessità di bilanciare la sostenibilità con la rapidità dei processi: “L’obiettivo deve essere quello di costruire data center sostenibili, garantendo però una verifica dei requisiti lungo tutto il ciclo di vita senza rallentare il settore.” Il rischio, infatti, è che i tempi burocratici rallentino l’acquisizione delle restanti autorizzazioni necessarie per avviare i progetti, come ha evidenziato anche l’avvocato Silvia Gnocco: “La preoccupazione non è tanto lo scrutinio ambientale, quanto le tempistiche, che potrebbero ritardare l’ottenimento delle altre autorizzazioni, come il permesso a costruire.”

Conclusioni

Il settore dei data center rappresenta una componente strategica per l’economia italiana, con un potenziale di investimenti stimato fino a 15 miliardi di euro entro il 2025, secondo l’Osservatorio Data Center del Politecnico di Milano. Gli esperti prevedono che Milano potrebbe emergere come una delle cinque principali destinazioni in Europa per questo mercato. Il Decreto n. 257 del 02/08/2024, che introduce le nuove linee guida per la sostenibilità dei data center, rappresenta un passo cruciale per il futuro di questo settore in Italia.

Le indicazioni fornite mirano non solo a rendere i data center più efficienti dal punto di vista energetico e ambientale, ma anche a garantire uno sviluppo ordinato e sostenibile delle infrastrutture digitali, indispensabili per la crescita economica e tecnologica del Paese. Affinché queste linee guida possano avere un impatto reale, sarà fondamentale affrontare le criticità legate alla semplificazione e alla velocizzazione dei processi autorizzativi. Solo con una burocrazia più snella e trasparente sarà possibile attrarre gli investimenti necessari e far sì che Milano e l’Italia diventino protagonisti di questo settore a livello europeo. Il decreto andrebbe visto non come un punto d’arrivo ma come l’inizio di un percorso verso un modello di sviluppo più sostenibile e competitivo.

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