Ancora una volta l’Italia si distingue tra gli stati membri per aver disatteso la piena attuazione di Inspire, una direttiva che ha istituito un’infrastruttura per l’informazione territoriale al fine di migliorare la qualità, l’organizzazione, l’accessibilità e la condivisione delle informazioni territoriali, e che quindi diventa molto importante al fine di rendere un servizio di informazione alla cittadinanza. La sua completa applicazione produrrebbe effetti virtuosi in quanto l’intento europeo è quello di dare visibilità alle informazioni territoriali esistenti negli Stati in ambito ambientale e come conseguenza diretta, si avrebbe una spinta propulsiva per la realizzazione di servizi innovativi da parte di pubbliche amministrazioni e soggetti privati; nonostante la direttiva sia stata recepita con il decreto legislativo 27 gennaio 2010, n. 32, il Ministero dell’Ambiente designato quale autorità nazionale competente nell’implementazione di quanto previsto dalla direttiva Inspire è chiamato a rispondere della sua concreta implementazione.
Le possibili applicazioni e i servizi sviluppabili a beneficio dei cittadini sono enormi e alcuni anche difficilmente immaginabili: pensiamo ai risvolti in ambiti diversi come quelli del controllo del territorio, della verifica catastale degli immobili, del monitoraggio ambientale, della fruibilità delle informazioni geomorfologiche e orografiche del territorio. Si tratta di dati la cui libera disponibilità e consultazione costituiscono il prerequisito per dare impulso alla ricerca e all’innovazione, all’efficientamento della pubblica amministrazione e per aumentare in modo esponenziale la conoscenza.
Così come denunciato attraverso la campagna online dalla comunità geomatica italiana, l’Italia non ha ancora implementato e integrato nel portale europeo i metadati, tanto che il nostro Paese risulta tra i quattro Stati europei che ancora non rendono disponibili tali servizi e questo avviene a quasi 3 anni dalla scadenza del termine previsto dalla direttiva Inspire, un ritardo ingiustificato e ingiustificabile.
Ingiustificato, vista la totale assenza del Ministro Galletti su tale argomento, ingiustificabile dato che l’Italia ha da anni implementato un catalogo di metadati (RNDT — repertorio nazionale dei dati territoriali) così come previsto dal codice dell’amministrazione digitale; ci chiediamo (e abbiamo depositato un’interpellanza parlamentare a questo scopo) cosa stia aspettando il Ministro Galletti a fornire tali servizi e quali iniziative intenda assumere al fine di ottemperare all’obbligo di implementazione e integrazione nel portale europeo dei medesimi servizi come richiesto dalla direttiva Inspire e dal relativo decreto di recepimento della stessa.