transizione green

De-Manufacturing: nuovi obiettivi di sostenibilità nel ciclo di vita del prodotto



Indirizzo copiato

Oggi si può instaurare una cultura aziendale che metta la sostenibilità al centro, per generare un vantaggio competitivo nel mercato attuale. Alla ricerca di una nuova prospettiva sostenibile: l’evoluzione delle pratiche nel ciclo di vita del prodotto e l’importanza del concetto di De-Manufacturing

Pubblicato il 30 ago 2023

Luigi Salerno

Country Manager Aras Italia



Transizione 5.0
Transizione 5.0

Negli ultimi anni, il concetto di sostenibilità ha assunto un ruolo centrale nelle discussioni globali.
L’importanza delle “green practice” e della sostenibilità ambientale è diventata evidente per le performance e il successo delle imprese. Questa sfida imprenditoriale e organizzativa ha acquisito crescente rilevanza anche per le aziende italiane, che hanno iniziato ad affrontarla con determinazione.

Manufacturing sustainability: Identifying and eliminating waste


Secondo uno studio recente condotto da EY, sette consumatori su dieci preferiscono acquistare prodotti da aziende che adottano pratiche ecologiche, sostenibili, riciclando e utilizzando elementi naturali. Questo cambiamento di atteggiamento rappresenta una pressione significativa sulle aziende, che si trovano a dover rispondere alle nuove aspettative dei consumatori.
A questa pressione si aggiungono le normative europee, che richiedono alle imprese di predisporre un report di sostenibilità. Questo obbligo normativo obbliga le aziende a valutare e comunicare in modo trasparente le loro azioni volte alla sostenibilità, contribuendo a spingere ulteriormente il cambiamento nel modo in cui operano.
Grazie a questi fattori, molte aziende italiane hanno abbracciato o stanno adottando la tendenza alla sostenibilità.

Ecco il percorso verso una copertura completa del ciclo di vita del prodotto, all’insegna della sostenibilità e del Twin digitale.

La tendenza verso le aziende sostenibili

L’integrazione di pratiche ecologiche e sostenibili nella gestione del ciclo di vita del prodotto sta diventando una strategia chiave per il successo aziendale. Le imprese che si adattano a queste nuove esigenze si trovano in una posizione vantaggiosa per attrarre e mantenere clienti, dimostrando un impegno concreto per l’ambiente e il benessere della società nel suo complesso.

Basandosi sul recente studio realizzato da Aras, intitolato “From Sustainability to Digitalization”, la stragrande maggioranza delle aziende coinvolte ha riconosciuto che la sostenibilità sarà uno dei temi principali da affrontare. Per raggiungere un’organizzazione sostenibile, saranno necessarie azioni concrete in diverse aree, come la gestione degli scarti e la scelta di materiali ecologici o riciclati.
Tuttavia, è importante comprendere che il concetto di organizzazione sostenibile è estremamente ampio e coinvolge l’aderenza a criteri che vengono riassunti nell’acronimo ESG (Environmental, Social, Governance).
Spesso, tuttavia, si tende a trascurare l’intero ciclo di vita del prodotto, che include obiettivi cruciali come il ritrattamento, il riciclaggio e lo smaltimento.

Progettazione sostenibile e connessione digitale: il percorso

È fondamentale andare oltre la semplice produzione di prodotti ecologici e considerare attentamente tutto il percorso che un prodotto compie, dalla fase di progettazione e produzione fino alla fine della sua vita utile. Questa prospettiva più ampia richiede una gestione consapevole delle risorse, una progettazione orientata alla circolarità e un impegno a minimizzare gli impatti ambientali durante tutto il ciclo di vita del
prodotto.

Solo adottando un approccio olistico e considerando la rigenerazione, il recupero e la gestione come parte integrante della sostenibilità, le aziende potranno veramente perseguire obiettivi di responsabilità ambientale e contribuire alla transizione verso un’economia circolare. Ciò richiederà innovazione, collaborazione e un impegno costante per adottare nuove pratiche e tecnologie che favoriscano la gestione
sostenibile del ciclo di vita dei prodotti.
Per garantire una copertura completa del ciclo di vita del prodotto, è essenziale che le aziende estendano la raccolta dei dati utilizzando il supporto del PLM (Product Lifecycle Management). Tuttavia, non sono solo le aziende ad avere un ruolo importante in questo processo. Anche i fornitori devono contribuire attivamente,
adottando una progettazione virtuosa e garantendo una gestione sostenibile delle materie prime.
È fondamentale comprendere che l’economia circolare può essere realizzata solo quando tutti gli attori coinvolti nel processo sono connessi tra loro. Aziende e fornitori devono lavorare fianco a fianco, collaborando strettamente e rimanendo costantemente “connessi” alle informazioni di prodotto in ogni fase di sviluppo del prodotto.

Digital Thread: la tracciabilità

Un aspetto cruciale per creare questo collegamento è il concetto di Digital Thread. Attraverso la tracciabilità delle modifiche alla configurazione del prodotto lungo la sua vita utile e il collegamento con i dati di funzionamento e di performance acquisiti tramite le tecnologie IoT (Internet of Things), è possibile creare un filo digitale che unisce tutte le informazioni rilevanti.
Il “digital-thread” consente un monitoraggio accurato e in tempo reale del prodotto, fornendo dati preziosi per valutare le prestazioni, individuare potenziali miglioramenti e prendere decisioni informate. Con questa connessione costante ai dati di prodotto, aziende e fornitori possono ottimizzare la gestione del ciclo di vita, anticipando le esigenze di manutenzione, individuando le opportunità di miglioramento e
ottimizzando l’efficienza operativa.
Attraverso l’adozione del PLM, una progettazione virtuosa, l’approvvigionamento sostenibile delle materie prime e il tracciamento digitale delle informazioni di prodotto, è possibile raggiungere livelli più elevati di sostenibilità, efficienza e performance nell’intero ciclo di vita del prodotto.

Affinché si possa attuare un’efficace e reale economia circolare i prodotti devono soddisfare diversi requisiti:

  • la selezione delle materie prime deve rispettare requisiti ambientali e sociali;
  • nella supply chain, tutte le entità coinvolte sono impegnate a ridurre le distanze e a pianificare solo trasporti essenziali;
  • la progettazione deve garantire una lunga durata nel tempo;
  • un design che faciliti la riparazione e il riutilizzo nei mercati secondari;
  • riparabilità ed espandibilità dei prodotti, ad esempio attraverso la sostituzione dei componenti come i processori negli smartphone.

Riuscire a soddisfare questi requisiti, implica il doversi orientare verso una progettazione sostenibile dei prodotti, considerando fin dall’inizio la fine del loro ciclo di vita. Questo approccio rappresenta una significativa evoluzione rispetto al passato, in cui spesso la fine del ciclo di vita veniva trascurata durante la fase di progettazione. La progettazione sostenibile mira a creare prodotti che siano eco-friendly, durevoli e
che permettano un facile riutilizzo o riciclaggio al termine del loro utilizzo primario
.

Priorità: coinvolgere tutti gli attori dell’intera catena del valore

Conoscere l’impronta carbonica (carbon footprint) dei prodotti, la loro conformità ai requisiti di legge (REACH, RoHS) e la tracciabilità di qualsiasi altro requisito normativo del settore non sono più opzionali, ma elementi essenziali da considerare.
Occorre raccogliere e gestire dati relativi ai prodotti, dalle informazioni sulla loro struttura e materiali, ai dettagli sulla produzione e alle pratiche di spedizione attraverso un sistema PLM che consenta la tracciabilità completa lungo tutto il PLM, creando un filo digitale che collega l’ideazione alla dismissione.

Tuttavia, è importante sottolineare che un sistema PLM non può operare in modo isolato. Per le aziende impegnate nella sostenibilità, i moderni sistemi fungono da hub centrale per integrare soluzioni aziendali tradizionali come l’ERP o il MES, garantendo una gestione olistica dei dati e delle pratiche sostenibili in tutta l’azienda.
Un concetto fondamentale per l’implementazione dell’economia circolare è quello del digital twin, che può essere esteso a tutto l’intero ciclo di vita del prodotto. Il digital twin, ovvero la rappresentazione digitale di un sistema reale, comprende prodotti, servizi, impianti industriali, processi e altro ancora.
Attraverso l’utilizzo del digital twin, le aziende possono ottenere una visione completa e dettagliata del prodotto lungo tutto il percorso evolutivo, consentendo una gestione ottimizzata, una valutazione continua delle prestazioni e una migliore comprensione delle implicazioni ambientali e sociali legate al suo utilizzo.

Sostenibilità e vantaggio competitivo: come ottimizzare il ciclo di vita

Grazie all’uso di strumenti PLM, le aziende possono progettare prodotti sostenibili fin dall’inizio. La simulazione di prodotto consente di valutare l’impatto ambientale delle diverse opzioni di progettazione e
scegliere quella più efficiente, riducendo i rifiuti, l’utilizzo di risorse e le emissioni.

  • Tracciabilità dei materiali:
    o monitoraggio dell’utilizzo dei materiali lungo l’intero ciclo di vita del prodotto, dalla
    progettazione alla fine della vita, per identificare e sostituire materiali non sostenibili;
  • Ottimizzazione della produzione:
    o Utilizzo di strumenti per ottimizzare la produzione e minimizzare gli sprechi;
  • Gestione del ciclo di vita del prodotto:
    o Dalla progettazione alla fine della vita, con focus su prodotti facilmente smontabili,
    riciclabili e riparabili.

La creazione e gestione di prodotti, sostenibili fin dalla fase di progettazione, rappresenta un elemento imprescindibile per le aziende e multinazionali di ogni settore, le quali necessitano di implementare un ciclo di vita dei prodotti sostenibile. In questo processo, un ruolo di rilievo può essere svolto da un sistema PLM ben progettato e integrato. Tale approccio favorisce la riduzione dell’impatto negativo sul pianeta e
promuove una maggiore consapevolezza ambientale.
Di conseguenza, si può instaurare una cultura aziendale che pone la sostenibilità al centro, generando così un vantaggio competitivo nel mercato attuale.

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Iniziative
Analisi
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati

Articolo 1 di 4