PNRR

Digital Twin delle città: la strada è ancora lunga



Indirizzo copiato

La tecnologia al servizio delle comunità può cambiare la qualità della vita di tutti i cittadini. Tuttavia il modello di patchwork che stiamo inseguendo col PNRR non ridurrà la distanza del Paese a due velocità

Pubblicato il 17 mag 2023

Imma Orilio

Delegato Regionale Sicilia – pres. comitato editoriale – Cio Club Italia



La tecnologia al servizio delle comunità può cambiare la qualità della vita di tutti i cittadini. Sperimentare, in maniera controllata e virtuale, i rischi del territorio significa dare un contributo fondamentale nella prospettiva di pianificazione e sviluppo delle città. Tuttavia, questa svolta è ancora lontana proprio in quei territori dove sarebbe più necessaria.

La costruzione di un Digital Twin di una città o di un territorio avviene per gradi. Parte dal rilievo geografico, attraverso l’acquisizione di tutti i dati relativi alla terra su cui insiste la città, modello orogeografico, dati del sottosuolo eccetera. Dai dati disponibili si arriva all’elaborazione rischio sismico, rischio vulcanico, criticità idrogeografiche, operando di fatto una fotografia della complessità del territorio.

Il Digital Twin per le Smart Cities

Tutto questo processo nasce da una dematerializzazione completa degli enti pubblici deputati del governo di quel territorio e una digitalizzazione totale nella logica dell’interoperabilità e della collaborazione applicativa. Ecco perché il Digital Twin contribuisce a raggiungere gli obiettivi del PNRR per ridurre il divario di cittadinanza, anche sela strada è ancora lunga.

Il Digital Twin delle città

La tecnologia al servizio delle comunità può cambiare la qualità della vita di tutti i cittadini. Sperimentare, in maniera controllata e virtuale, i rischi del territorio significa dare un contributo fondamentale nella prospettiva di pianificazione e sviluppo delle città. Tuttavia, questa svolta è ancora lontana proprio in quei territori dove sarebbe più necessaria. Oggi ci sono termini entrati nel gergo comune, come quello di gemello digitale, il cui significato reale ha però dei profili molto sfumati e su cui vale la pena di mettere a fuoco il concetto.

Un gemello digitale è una rappresentazione virtuale del mondo reale, inclusi oggetti fisici, processi, relazioni e comportamenti. Costruito grazie all’utilizzo dei Big Data, il Digital Twin può essere ampio e complesso e alcune città potrebbero aver necessità di replicare intere aree metropolitane, mentre altre potrebbero preferire un focus mirato su alcuni quartieri.

Il valore del Digital Twin e del suo utilizzo risiede nel potenziale, volto ad evitare spese eccessive dovute a sviluppi non accuratamente pianificati e a mitigare rischi evitando disastri difficilmente recuperabili ex post.

Il gemello digitale di una città, quindi, propone un’immagine virtuale del territorio in esame, identico a quello fisico, realizzandone una copia di uno o più aspetti. Dalle dinamiche sociali alle infrastrutture reali, consentendo, alla politica così come ai tecnici deputati al governo del territorio, di verificare gli effetti di eventuali cambiamenti prima che questi abbiano effettivamente luogo.

La costruzione del gemello digitale di un territorio avviene per gradi

Parte dal rilievo geografico, attraverso l’acquisizione di tutti i dati relativi alla terra su cui insiste la città, modello orogeografico, dati del sottosuolo eccetera. Dai dati disponibili si arriva all’elaborazione rischio sismico, rischio vulcanico, criticità idrogeografiche, operando di fatto una fotografia della complessità del territorio.

Il mercato dei servizi di «osservazione della terra» utilizza sostanzialmente tre tipologie di piattaforme che offrono differenti prestazioni: dati da satellite, acquisizione aerea e droni. Quella che è preferibile a mio avviso è quella che usa velivoli di Aviazione Generale per acquisire aree vaste ad alta risoluzione e costi contenuti, ma sicuramente le tre sono complementari.

Il passo successivo è l’integrazione delle informazioni relative all’urbanizzazione, alla pianificazione edilizia, i piani di recupero e riqualificazione, cui, poi, si aggiungono le infrastrutture (strade, acquedotti, fognature, opere igieniche e sanitarie, scuole, università, ospedali, uffici pubblici).

Il supporto dell’AI

Su questo substrato, geolocalizzato, si costruiscono quindi modelli di mobilità o si ottimizzano quelli preesistenti, ma con l’aiuto dell’intelligenza artificiale si può fare anche molto di più: simulazioni di evacuazioni straordinarie, riproducendo gli effetti del panico sulle folle; esempi di polizia preventiva. Quest’ultima è stata sperimentata con successo dalle Forze dell’Ordine in diverse città italiane, tra le quali Venezia, Napoli, Firenze e Prato, che favorisce un cambio di paradigma nella prevenzione dell’illegalità diffusa, consentendo di spostare il la strategia di controllo del territorio da una visione riparatoria del danno ad una visione probabilistica del rischio, quindi, da una logica di rincorsa dei problemi e degli effetti che essi generano (tipica della permanente emergenza) ad una che lavora sugli schemi della prevenzione.

Le sorgenti dati del territorio

Ma così non abbiamo ancora quello che tecnicamente è il vero Digital Twin, vanno determinate ancora le sorgenti dati del territorio (IoT, banche dati di applicativi verticali eccetera), quelle che individuano la caratteristica di Smart City, per capirci, e si elaborano nell’ottica di estrarne informazioni ulteriori creando quei modelli di integrazione che realizzano il passaggio da dato a conoscenza.

La tecnologia al servizio delle comunità può cambiare la qualità della vita di tutti i cittadini. Sperimentare, in maniera controllata e virtuale, i rischi del territorio significa dare un contributo fondamentale nella prospettiva di pianificazione e sviluppo delle città.

Criticità

Tuttavia, questa svolta è ancora lontana proprio in quei territori dove sarebbe più necessaria. Oggi ci sono termini entrati nel gergo comune, come quello di gemello digitale, il cui significato reale ha però dei profili molto sfumati e su cui vale la pena di mettere a fuoco il concetto.

Un gemello digitale è una rappresentazione virtuale del mondo reale, inclusi oggetti fisici, processi, relazioni e comportamenti. Costruito grazie all’utilizzo dei Big Data, il Digital Twin può essere ampio e complesso e alcune città potrebbero aver necessità di replicare intere aree metropolitane, mentre altre potrebbero preferire un focus mirato su alcuni quartieri. Il valore del Digital Twin e del suo utilizzo risiede nel potenziale volto ad evitare spese eccessive dovute a sviluppi non accuratamente pianificati e a mitigare rischi evitando disastri difficilmente recuperabili ex post.

Dematerializzazione

Il Digital Twin di una città propone un’immagine virtuale del territorio in esame, identico a quello fisico, realizzandone una copia di uno o più aspetti, dalle dinamiche sociali alle infrastrutture reali, e consentendo, alla politica così come ai tecnici deputati al governo del territorio, di verificare gli effetti di eventuali cambiamenti prima che questi abbiano effettivamente luogo.

A questo punto si può parlare di gemello digitale, ma è chiaro che tutto questo processo nasce da una dematerializzazione completa degli enti pubblici deputati del governo di quel territorio e una digitalizzazione totale nella logica dell’interoperabilità e della collaborazione applicativa.

I potenziali utilizzatori del Digital Twin

Tutti gli enti pubblici (città metropolitane, province, unioni di piccoli comuni, ARPA, Protezione Civile, vigili del fuoco eccetera), le aziende dei servizi (municipalizzate del sistema idrico, dello smaltimento rifiuti, mobilità eccetera), i gestori di grandi infrastrutture, i consorzi agricoli, i gestori della pubblica sicurezza e i cittadini come utenti finali di tutti i servizi che da questi possono discendere.

Il Digital Twin di una città è un processo integrato

La costruzione di un Digital Twin di un territorio non è quindi un intervento spot, ma un processo integrato. Va progettato in toto, realizzato attraverso passi precisi e ben coordinati perché il risultato sia realmente efficace.

Fondamentale la scelta del team, che deve essere costituito da reali esperti di dominio, architetti di sistema in grado di progettare il modello di interoperabilità necessario e sufficiente, system integrator in grado di padroneggiare le tecnologie e i linguaggi informativi esistenti. I sistemi da integrare saranno i più vari e non necessariamente utilizzeranno degli standard. Ed infine, esperti di modelli organizzativi, che dovranno ridisegnare ruoli e competenze degli operatori che dovranno poter poi gestire uno strumento così potente.

Il problema più importante sarà dunque elaborare e gestire il cambiamento. Il problema di base delle aziende, pubbliche o private che siano, consiste nella necessità di recuperare efficienza nell’uso delle risorse e di migliorare la qualità dei servizi prestati. In tale contesto la maggiore difficoltà è la determinazione dei ruoli, degli strumenti e delle responsabilità declinati in termini di autonomia, controllo e valutazione.

Pertanto, andranno definiti:

  • un modello evolutivo;
  • un piano per la transizione;
  • un elenco di priorità;
  • l’architettura applicativa da realizzare;
  • un modello di governo dei dati e il rispettivo piano di tutela degli stessi;
  • il disegno dell’organizzazione delle risorse umane deputata a gestire e governare il Digital Twin;
  • il piano di formazione iniziale e poi continua, perché le risorse umane siano adeguate al ruolo che devono poi ricoprire e capaci di espletare le funzioni necessarie.

PNRR: la sostenibilità del processo di digitalizzazione

Ma perché il processo di digitalizzazione sia sostenibile, e sia inquadrabile in un modello ESG, secondo il quale le tre pilastri di sostenibilità ambientale, economica e sociale partecipano insieme alla definizione di benessere e progresso, deve essere realizzabile, cioè avere un appropriato impatto economico ed ambientale, deve essere equamente fruibile da pubblico e privato, e deve produrre nuovo impiego e vantaggi per la comunità.

Il Digital Twin in questa accezione contribuisce al raggiungimento degli obiettivi del PNRR per la riduzione del divario di cittadinanza. Squilibri nella qualità della vita e nell’erogazione dei servizi però non caratterizzano soltanto la dicotomia nord-sud o tra aree interne e centri maggiori.

Anche all’interno delle città stesse, infatti, il divario può essere notevole, ad esempio tra chi vive in centro e chi invece risiede in periferia. È per questo motivo che nel PNRR è prevista una specifica misura che punta a riqualificare le periferie delle principali aree metropolitane del nostro paese con l’obiettivo primario di ridurre l’emarginazione e le situazioni di degrado (Missione 5 “Inclusione e Coesione”, Componente 2 “Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore”, Investimento 2.2. “Piani Urbani Integrati”).

Tale misura punta a finanziare progetti volti alla riduzione di situazioni di degrado, in particolare nelle periferie delle aree metropolitane, attraverso interventi di rigenerazione urbana, con il recupero, la ristrutturazione e la rifunzionalizzazione ecosostenibile delle strutture edilizie e delle aree pubbliche, interventi per l’efficientamento energetico e idrico degli edifici e la riduzione del consumo di suolo, anche attraverso operazioni di demolizione e ricostruzione, realizzazione di progetti legati alla città cablata, fondata sull’ottimizzazione della mobilità, sulla sostenibilità ambientale e sull’efficienza energetica, progettata per migliorare la qualità della vita dei cittadini.

La mappatura delle fragilità sociali

Ma la riqualificazione urbana deve essere legata alla mappatura delle fragilità sociali e solo georeferenziando tutte le informazioni esistenti nelle banche dati dei comuni o provenienti dalla loro dematerializzazione di può creare una mappatura di tali fabbisogni e potenziare la programmazione attraverso interventi mirati e ottimizzati. Il Digital Twin può essere dunque un potentissimo strumento per progettare interventi mirati e fare una programmazione dei rischi del territorio su dati reali e soprattutto dinamicamente aggiornati.

Ovviamente, per la caratteristica intrinseca dei dati che esso raccoglie e delle informazioni che esso elabora, trova naturale inserimento del Polo Strategico Nazionale, che per costituzione ospiterà i dati ed i servizi critici e strategici di tutte le amministrazioni centrali (circa 200), delle Aziende Sanitarie Locali e delle principali amministrazioni locali (Regioni, città metropolitane, comuni con più di 250 mila abitanti).

Quanto siamo lontani

Oscar Wilde diceva “sogna come se dovessi vivere per sempre, vivi come se dovessi morire domani”. Sarebbe bello applicarlo alla politica dell’innovazione. Il pragmatismo ci porterebbe a realizzare subito un livellamento del minimo livello di digitalizzazione funzionale a creare quel data lake senza il quale i Digital Twin sarebbero scatole vuote.

È inutile andare a parlare di AI e virtualizzazione in quei comuni dove le ricevute delle multe vengono spillate al verbale cartaceo. Ma è difficile parlare di dati geolocalizzati, laddove da anni non vengono emessi i piani urbanistici e il catasto è un termine figurativo delle pile di fascicoli ammassati in uno sgabuzzino.

L’esecuzione della Misura 1 del PNRR nei comuni delle nostre regioni è partita attraverso una “candidatura” delle PA alla ricezione dei fondi. I comuni si sono registrati su PAdigitale2026 e una percentuale altissima di loro ha proposto almeno un progetto per il finanziamento.

Misura 1 del PNRR

I due obiettivi principali sono la migrazione in cloud e la realizzazione dei portali web con la creazione di servizi online, cui seguono, di conseguenza, progetti sulla “digital experience” dei cittadini e sull’adozione dell’identità digitale e della piattaforma PagoPA, per poi arrivale al fanalino di coda che è l’adesione alla Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND, che è una piattaforma di interoperabilità su cui sono stati sviluppati una serie di servizi digitali.

La PDND definisce un processo standard per l’accesso agli eService e il riutilizzo delle istruttorie, riducendo notevolmente gli oneri amministrativi a carico degli enti; autentica e autorizza erogatore e fruitore, garantendo la legittimità di uno scambio di informazioni, permettendo così di instaurare un canale sicuro; registra e conserva tutti i passaggi amministrativi tra erogatori e fruitori. Queste attività sono svolte attraverso i team del Dipartimento per la Trasformazione Digitale che hanno avviato attività di supporto e accompagnamento dei comuni alla costruzione dei capitolati tecnici per la realizzazione dei punti prima elencati.

Conclusioni

Quello che lascia perplessi è che si parla di migrazione in cloud di verticali. Ma non di strutturazione di ERP o CRM per i servizi al cittadino, formazione del personale e creazione di unioni di comuni che possano creare massa critica sulla gestione dei servizi informativi, di piattaforme che possano governare i servizi sociali e sociosanitari in interazione con le aziende sanitarie locali e regioni. Ovvero di tutta quell’architettura di sistema che in interoperabilità è in grado di alimentare un data lake con produzione di dati certificati e rappresentarli in maniera significativa perché siano fruibili per la programmazione efficiente dei servizi pubblici, ma siano altresì utili a generare servizi aggiuntivi, da parte dei privati, complementari a questi.

Un Marketing intelligence, applicato al welfare o a qualunque altro settore, potrebbe generare lavoro e far emergere dal nero tutta una serie di professioni che oggi navigano in un sottobosco di sfruttamento ed evasione fiscale.

In conclusione, il Digital Twin, fatta eccezione per alcune realtà che creano l’eccezione alla regola, è ancora lontano. E deve passare per un processo capillare di analisi e ottimizzazione dei processi, che ancora sembra lontano dalla realizzazione. Il modello di patchwork che stiamo inseguendo col PNRR non ridurrà così la distanza del Paese a due velocità.

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati

Articolo 1 di 3