Anci e il ministero all’Istruzione, università e ricerca (Miur) cominciano a lavorare a braccetto per le smart cities: per mettere ordine nell’esistente e studiare un approccio comune.
Com’è noto, è il Miur infatti che sta gestendo i bandi di ricerca per le smart cities; ma in contemporanea ci sono tanti Comuni italiani che stanno lavorando su questo tema, anche con risultati già apprezzabili.
E’ tempo insomma di mettere tutto a fattor comune e procedere insieme con una visione unitaria.
‘’Il progetto sulle città e comunità intelligenti– spiega il ministro Francesco Profumo- risponde alla necessità di indirizzare la costruzione e lo sfruttamento delle competenze industriali e scientifiche del Paese verso le nascenti sfide sociali e i bisogni concreti che si manifestano nella società. Al centro di questa sfida vi è la costruzione di una grande infrastruttura tecnologica e immateriale che faccia dialogare persone, servizi e oggetti, integrando informazioni e generando intelligenza, producendo inclusione e migliorando il nostro vivere quotidiano”.
“In quest’ottica, l’accordo con Anci– prosegue il ministro– diventa cruciale proprio perché i Comuni sono le istituzioni più vicine ai bisogni dei cittadini. Come purediventa cruciale il tema della condivisione delle esperienze e delle ‘buone pratiche’. Il tema del riuso, specie in un periodo di scarsità di risorse come il nostro risponde alle necessità di una amministrazione sana e di una buona politica. Un dovere che abbiamo nei confronti di tutti i cittadini’’.
“La sigla di questo accordo – sottolinea il presidente dell’Anci, Graziano Delrio – è un passaggio importante che certifica e sostanzia la collaborazione già avviata in sede tecnica col Miur sul tema smart city. Poter contare sul supporto effettivo della componente del Governo che piu’ si sta impegnando su questo ambito significa potenziare l’azione dell’’Osservatorio Anci sulla Smart City, avviato a luglio e che vede coinvolte le principali città italiane impegnate nel percorso evolutivo verso uno sviluppo sostenibile e inclusivo’’.
“Il nostro obiettivo – ha aggiunto Delrio – è quello di condividere informazioni, metodologie e analisi al fine di realizzare una mappatura delle comunita’ intelligenti organica, in grado di evidenziare peculiarità, ostacoli e possibili soluzioni riscontrati dalle esperienze in corso. Vogliamo facilitare il più possibile il riuso di pratiche e applicazioni che si sono dimostrate vincenti in singole città, nella convinzione che le poche risorse attualmente disponibili per lo sviluppo locale vadano convogliate su interventi che abbiano già dimostrato di poter funzionare”.
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