Stiamo vivendo in un’era caratterizzata da trasformazioni epocali che portano le imprese e il loro management a operare in contesti complessi, mettendo a dura prova le strutture organizzative e le capacità di reazione e di adattamento, spingendo le imprese a sviluppare competenze innovative per affrontare nuove variabili con l’obiettivo di assicurare la sostenibilità futura dei modelli di business aziendali.
Obiettivi e strumenti per un’evoluzione competitiva
In questo contesto, interessato da una profonda accelerazione anche sul piano regolamentare e di policy, nonchè da un maggiore ricorso all’intelligenza artificiale e alla digitalizzazione dei processi, agilità, adattabilità, contaminazioni e capacità di connettere esigenze, obiettivi e strumenti rappresentano la risposta per un’evoluzione competitiva capace di individuare le necessarie opportunità per assicurare la solidità economico-patrimoniale e finanziaria e le prospettive di lungo periodo delle imprese.
Sostenibilità e innovazione sono ormai entrate a pieno diritto nel vocabolario delle imprese, così come delle istituzioni e dei cittadini, spingendo l’intera società verso la consapevolezza di dover profondamente mutare i modelli di business e di riformare il sistema economico nella sua interezza.
La necessaria sinergia tra sostenibilità e innovazione
La possibile connessione e alleanza tra sostenibilità e innovazione è una delle contaminazioni che possono essere utilizzate per rimanere competitivi conciliando la generazione di valore economico con la creazione di valore sociale.
Si è, così, delineato un nuovo e diverso contesto economico-sociale, caratterizzato da una maggiore sensibilità ai temi ESG e digitalizzazione e dal sostegno di un preciso quadro normativo a livello europeo, contesto che rappresenta un’opportunità che il sistema imprese non può permettersi di non sfruttare, anche atteso che recenti studi hanno chiaramente confermato l’esistenza di un legame positivo tra sostenibilità e redditività delle imprese[1].
Nell’indagare e nell’interrogarsi sulla possibile interdipendenza tra sostenibilità e innovazione, appare fin da subito evidente che, piuttosto che una relazione unidirezionale, esiste una sinergia reciproca che potenzia entrambi i concetti.
Innovazione come driver per la sostenibilità
La sostenibilità, definita come la capacità di soddisfare i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle future generazioni di soddisfare i propri, si è affermata come una priorità globale. In questo contesto, l’innovazione – intesa come l’introduzione di nuove idee, tecnologie, prodotti, servizi o processi – è spesso vista come il mezzo attraverso il quale la sostenibilità può essere raggiunta.
Da un lato, è innegabile che l’innovazione tecnologica e organizzativa sia essenziale per affrontare le sfide ambientali, sociali ed economiche legate alla sostenibilità supportando le aziende a ridefinire i propri processi, produttivi e non, per ridurre l’impatto ed efficientare l’utilizzo delle risorse, rendendo inoltre più accessibile e agevole raccogliere, misurare e monitorare i dati, oltre che la rendicontazione e la comunicazione agli stakeholder, contribuendo così a ridurre l’impatto ambientale, migliorare l’efficienza delle risorse e promuovere l’inclusione sociale.
In questo senso, l’innovazione agisce come un driver per la sostenibilità, fornendo gli strumenti necessari per implementare pratiche più sostenibili.
…o la sostenibilità come driver di innovazione?
La ridefinizione dei modelli di business da parte delle imprese e delle politiche pubbliche da parte dei governi che hanno posto e stanno ponendo sempre più al centro delle strategie di sviluppo la sostenibilità sta a sua volta stimolando l’innovazione, sia in termini di sviluppo di nuovi prodotti e servizi, sia nella creazione di nuovi modelli di business e approcci gestionali.
La sostenibilità diventa così un driver per l’innovazione, generando una domanda di soluzioni innovative che possano rispondere alle sfide ambientali e sociali.
Innovazione e sostenibilità: un ciclo virtuoso a beneficio di tutti
La relazione tra sostenibilità e innovazione non può essere ridotta a una semplice dicotomia in cui una è il driver dell’altra. Si tratta piuttosto di un ciclo virtuoso in cui si alimentano reciprocamente, a beneficio delle imprese e delle intere comunità, sviluppando un concetto unitario di innovazione sostenibile[2] dove la tecnologia e la digitalizzazione rappresentano gli strumenti per la proposizione di un nuovo modello organizzativo, guidate dalla sostenibilità sociale, economica e ambientale, dall’antifragilità organizzativa[3], dall’etica e dal bene comune.
L’integrazione di sostenibilità e innovazione nei modelli di business
Numerose aziende italiane e internazionali hanno già integrato con successo sostenibilità e innovazione nei loro modelli di business, creando un impatto positivo sia sull’ambiente sia sulla loro redditività.
Il piano di sostenibilità di Enel
Per menzionarne alcuni in settori diversi: Enel ha avviato un ambizioso piano di sostenibilità che prevede investimenti significativi nelle energie rinnovabili e nella digitalizzazione della rete elettrica. L’azienda utilizza l’intelligenza artificiale per ottimizzare la produzione e la distribuzione di energia, riducendo le emissioni di CO2 e migliorando l’efficienza operativa.
L’innovazione leva di crescita per Hera
O ancora, il Gruppo Hera che da tempo ha introdotto nel proprio piano strategico e industriale l’innovazione come una delle leve fondamentali della propria crescita, impegnando importanti risorse e investimenti per l’utilizzo di nuovi sistemi tecnologici e digitali per la rilevazione di eventuali perdite idriche o per monitorare la qualità dell’acqua, o ancora per l’uso di nanotecnologie per la potabilizzazione dell’acqua stessa.
Patagonia, innovazione e sostenibilità vanno di pari passo
A livello internazionale Patagonia, conosciuta azienda americana di abbigliamento outdoor, è un esempio emblematico di come sostenibilità e innovazione possano andare di pari passo. Patagonia investe in materiali riciclati e sostenibili e ha sviluppato nuove tecnologie e processi per ridurre l’impatto ambientale dei suoi prodotti. Inoltre, l’azienda promuove attivamente pratiche di consumo consapevole tra i suoi clienti.
Tecnologie emergenti che facilitano la sostenibilità
Alcuni esempi di tecnologie emergenti stanno giocando un ruolo cruciale nel facilitare la sostenibilità.
Intelligenza artificiale
L’intelligenza artificiale viene utilizzata per migliorare l’efficienza energetica, ottimizzare i processi produttivi e ridurre gli sprechi. Ad esempio, le smart grid, che utilizzano l’IA per bilanciare la domanda e l’offerta di energia in tempo reale, stanno trasformando il settore energetico.
Internet delle Cose (IoT)
L’Internet delle Cose (IoT) permette di monitorare e gestire in modo più efficiente le risorse naturali; i sensori IoT sono utilizzati in agricoltura per monitorare le condizioni del suolo e ottimizzare l’uso dell’acqua, riducendo così lo spreco e migliorando la produttività.
Blockchain
La blockchain può migliorare la trasparenza e la tracciabilità nelle catene di approvvigionamento, assicurando che i prodotti siano realizzati in modo sostenibile. Questa tecnologia viene utilizzata anche per certificare le emissioni di carbonio e facilitare il commercio di crediti di carbonio.
Il ruolo delle politiche pubbliche per un approccio integrato tra innovazione e sostenibilità
In questo contesto e con questi obiettivi, è fondamentale che politiche pubbliche, strategie aziendali e iniziative sociali riconoscano e sfruttino questa interdipendenza, continuando a promuovere un approccio integrato che valorizzi sia l’innovazione che la sostenibilità come pilastri fondamentali per un futuro prospero e resiliente (o forse antifragile), anche con incentivi fiscali e finanziari, oltre che condizioni culturali capaci di sostenere questa evoluzione.
Le misure Industria 4.0 e 5.0 in Italia
In tale ottica le misure introdotte a livello italiano denominate Industria 4.0 e 5.0 possono rappresentare un’ottima risposta alla contaminazione tra sostenibilità e innovazione e alla necessità di sostenere la cosiddetta twin transition, assicurando alle imprese importanti risorse e incentivi fiscali a supporto della transizione dei processi produttivi verso modelli di produzione efficienti, sostenibili e volti a favorire il perseguimento di obiettivi sociali che vanno al di là dell’occupazione e della crescita, assicurando al contempo la creazione di una impresa resiliente (o come già detto antifragile) rispettosa dei limiti del nostro pianeta e che pone il benessere dei lavoratori al centro del processo di produzione.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)
Ovviamente anche il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) include importanti e specifiche misure per sostenere la transizione ecologica e digitale delle imprese italiane, con fondi destinati a progetti di sostenibilità e innovazione.
Il Green Deal europeo
In Europa il Green Deal, iniziativa storica e ambiziosa con l’obiettivo di promuovere un’economia sostenibile e rispettosa del clima finalizzata a rendere il vecchio continente il primo a impatto climatico zero entro il 2050, prevede numerosi finanziamenti e regolamentazioni a sostegno delle imprese che investono in tecnologie verdi.
Il programma quadro Horizon Europe
Non ultimo, Horizon Europe, programma quadro dell’Unione Europea per la ricerca e l’innovazione per il periodo 2021-2027, che, con l’obiettivo di ottenere un impatto scientifico, tecnologico, economico e sociale dagli investimenti dell’UE in ricerca e innovazione, include finanziamenti per progetti che combinano sostenibilità e innovazione, promuovendo la transizione verso un’economia più verde e digitale.
Evoluzione competitiva: cosa devono fare le aziende
Il processo di evoluzione competitiva basato sull’integrazione tra sostenibilità e innovazione non può prescindere dalla presenza di una adeguata governance aziendale che, come precisato dal G20/OCSE, deve tendere ad “aiutare a costruire un ambiente di fiducia, trasparenza e responsabilità indispensabile per promuovere gli investimenti di lungo termine, la stabilità finanziaria e l’integrità aziendale, sostenendo così la crescita della società”[4].
Una governance strutturata, interdisciplinare, efficiente
Il quadro che si sta delineando induce quindi ad una profonda revisione delle modalità di direzione e gestione delle imprese, in particolare delle PMI, “attraverso un vero e proprio salto culturale e di crescita dei processi decisionali”[5] su cui su basa la governance aziendale, naturalmente calibrando ragionamenti e iniziative in funzione della dimensione di ciascuna impresa, con lo scopo di adottare e assumere una governance strutturata, interdisciplinare, efficiente, che possa rappresentare una valida e affidabile guida e sia in grado di portare valore, competenze, esperienze e visioni diverse e, soprattutto, che sia in grado di condividere e trasmettere la visione strategica a tutta l’organizzazione, per assicurare così l’antifragilità dell’impresa, la sua crescita e il mantenimento del suo valore nel tempo.
Sviluppo delle competenze
Questo passaggio evolutivo sarà tanto più proficuo quanto più necessariamente sarà in grado di valorizzare e favorire lo sviluppo delle competenze delle persone coinvolte, considerando la loro centralità e valorizzando le caratteristiche individuali, idee e opinioni su tutte le tematiche di interesse generale, indipendentemente dal diretto livello di coinvolgimento.
L’importanza della Governance
Non è un caso che la G di Governance nell’acronimo ESG (che forse si potrebbe anche integrare con la I di Innovazione) sia stata collocata in ultima posizione, non per sminuire il suo ruolo rispetto alle tematiche ambientali, forse di più facile comprensione e rappresentazione, o alle tematiche del Sociale, facilmente identificabili ma in alcuni casi forse anche meno facili da comunicare, la G di Governance è in quella posizione per il suo rilevante compito che ha nel connettere e integrare la Sostenibilità e l’Innovazione diventandone la guida e la fonte di ispirazione.
Note
[1] M. Palynska, F. Medda, V. Caivano, G. Di Stefano, F. Scalese – L’impatto del fattore ESG sulla performance industriale – Quaderno di finanza sostenibile n. 4 – giugno 2024 – CONSOB
[2] Luca Ciardiello, Flavia Benedetti Valentini, Chiara Cancemi, Oliviero Casale, Pier Cassone, Matteo Gaudenzi, Marco Imparato, Sarah Rossini, Diego Siragusa, Santi Villari – Gestione dell’innovazione sostenibile – Linee guida per la gestione dei processi di innovazione sostenibile nelle imprese attraverso l’Open Innovation – 14 dicembre 2023 – UNI/PdR 155:2023 Prassi di riferimento elaborata dal Tavolo “Innovazione sostenibile” condotto da UNI ed ENEL.
[3] Un’organizzazione antifragile è una organizzazione in grado di rigenerarsi e prosperare in condizioni di incertezza, nonché in occasione di cambiamenti anche dirompenti (politici, sociali, economici, climatici e sanitari).
[4] G20/OECD – PRINCIPLES OF CORPORATE GOVERNANCE – edizione 2015
[5] Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili – SOSTENIBILITÀ, GOVERNANCE E FINANZA DELL’IMPRESA – marzo 2024