L’Internet of Things (IoT) e la Smart Home rappresentano un binomio sempre più rilevante nel quotidiano che sta ridefinendo il concetto di abitazione, trasformando le case in ambienti intelligenti connessi.
Tali tecnologie, capaci di semplificare la vita e migliorare l’efficienza energetica, stanno progressivamente conquistando il mercato globale, supportate dall’evoluzione costante dell’Intelligenza Artificiale e della rete 5G.
Tuttavia, con l’espansione delle connessioni IoT aumenta anche la necessità di garantire la privacy e la sicurezza all’interno delle Smart Home. Il quadro normativo europeo si è quindi adattato a queste nuove esigenze, introducendo regolamenti come il Cyber Resilience Act e il GDPR per proteggere i dati personali e garantire una gestione efficace dei rischi informatici.
La tecnologia innovativa che sottende questa grande evoluzione è legata all’Internet of Things (IoT) ossia quella capacità di mettere in rete oggetti fisici, quindi “things”, che hanno sensori, software e altre tecnologie integrate, allo scopo di connettere e scambiare dati con altri dispositivi e sistemi sulla rete Internet. Rientrano tra questi dispositivi sia quelli semplici, di uso domestico, che quelli più complessi e sofisticati in ambito industriale. Divenuto, quindi, accessibile il riuscire a far dialogare gli oggetti di uso quotidiano, come gli elettrodomestici da cucina, auto, termostati, baby monitor e tanti altri, con la rete Internet, avvalendosi di dispositivi incorporati, è, dunque, divenuto possibile la intercomunicazione tra persone, processi e cose.
Tra i principali ambiti applicativi dell’Internet of Things vi è la Smart Home che sta ad indicare la possibilità di gestire, in modo automatico e, a seconda delle necessità, anche da remoto, impianti e dispositivi all’interno di un’abitazione, con lo scopo plurimo che va dal semplice risparmio energetico ad aver una maggiore sicurezza dell’abitazione e delle persone che vivono al suo interno.
Da un punto di vista tecnologico, la Smart Home rappresenta l’evoluzione della domotica, ossia quel sistema elettrico ed elettronico in grado di mettere in comunicazione tra di loro i vari impianti di una abitazione, che diventano gestibili anche a distanza tramite touch screen o il proprio smartphone, e dell’Internet of Things (IoT), applicazioni molto innovative che concorrono a realizzare la cosiddetta “casa connessa” in grado di conciliare le esigenze di comfort, risparmio energetico e sicurezza di chi la abita.
I dati presentati dall’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano evidenziano che nel 2023 il mercato della Smart Home continua a crescere fino a raggiungere la quota di 810 milioni di euro, un +5% rispetto al 2022, registrando così il tasso di crescita più alto della media europea.
L’espansione del mercato italiano, pur se con dati molto gratificanti, avrebbe potuto essere ancora più elevata se si analizzano le proiezioni fatte in precedenza dall’Osservatorio del Politecnico di Milano che 2022 registrava l’Internet of Things proiettato verso una crescita esponenziale: +13% rispetto al 2021, con un fatturato di 8,3 miliardi di euro, nonostante i problemi legati alla carenza di semiconduttori e di materie prime e all’instabilità economica e politica determinata dalla guerra in Ucraina.
In questo contesto la Smart Home in Italia confermava un tasso di crescita che si attestava su +18% rispetto al 2021, toccando quota 770 milioni di euro, una tendenza che lasciava presagire appunto una ulteriore crescita negli anni avvenire. A spingere il mercato erano soprattutto gli incentivi del “Superbonus” e quello dell’“Ecobonus”, che trainavano le vendite dei dispositivi smart come: caldaie, valvole termostatiche, climatizzatori e termostati, fortemente legati ad abbassare i consumi in campo energetico; venendo a mancare questi aiuti di Stato tutto il settore ne ha risentito e soprattutto le vendite dei dispositivi smart legati al risparmio energetico sono calate. Un dato rilevante, che incide sul fattore crescita del settore nel 2023 è l’uso dell’intelligenza artificiale.
Cresce infatti il numero di aziende che propone servizi innovativi grazie alla valorizzazione dei dati raccolti dai dispositivi e all’integrazione delle soluzioni IoT con algoritmi di Intelligenza Artificiale (AI). Le aziende guardare con interesse alle nuove soluzioni IoT basate sulla intelligenza artificiale Generative. A sfruttare al massimo le potenzialità dell’IoT ha contribuito il 5G strutturato in modo tale da garantire velocità altissime e tempi di risposta molto brevi; una tecnologia ottimizzata dall’aumento considerevole dei dispositivi collegabili alla rete. L’IoT con la rete 5G e la AI è destinato a raggiungere un elevatissimo numero di device connessi, il numero stimato si aggira intorno ai 76 miliardi entro il 2025, ciò aprirà un mercato redditizio in termini di profitti e opportunità di business. L’Italia, in questo scenario di innovazione tecnologica, si trova in cima alla classifica dei Paesi europei in termini di crescita, prospettiva destinata a non arrestarsi con i fondi messi a disposizione dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che prevedono investimenti di quasi 7 miliardi per l’innovazione tecnologica e per le attività di interconnessione tra IoT ed Energy.
Smart Home: le applicazioni maggiormente utilizzate
Secondo la ricerca del Politecnico le maggiori applicazioni scelte dei consumatori si concentrano in alcuni ambiti ben precisi:
- l’Assistenza alla persona attraverso dispositivi che lanciano segnali di pericolo in caso di cadute di anziani in casa ad esempio, oppure per assistenza a disabili;
- la Climatizzazione/riscaldamento in questa categoria rientrano condizionatori, termostati o caldaie regolabili a distanza o tramite apposite App;
- gli Elettrodomestici raggiungibili da remoto per provocare lo spegnimento o accensione di lavastoviglie, lavatrici, forni a microonde;
- l’Illuminazione dispositivi in grado di accendere, spegnere e regolarne colore e intensità;
- il monitoraggio di consumi energetici: tramite presa elettrica intelligente è possibile controllare a distanza i consumi dei dispositivi elettrici ed elettronici;
- la Salubrità della casa: trattasi di dispositivi che monitorano e agiscono purificando l’aria in casa, o ancora sensori per monitorare temperatura e/o umidità, centraline meteo che forniscono dati tramite WiFi;
- la Sicurezza: rientrano in questo contesto gli impianti di videosorveglianza e video-citofonia con possibilità di accedere alle immagini a distanza e/o da Smart TV, serrature intelligenti che inviano allarmi in caso di intrusione;
- la Smart home speaker: attraverso la voce, si gestiscono dispositivi che agiscono in funzione delle informazioni ricevute, l’esempio più familiare è quello di regolare le luci o la temperatura.
Smart Home: privacy e security
Il problema dei dati e del loro utilizzo è divenuto uno dei principali argomenti su cui si pone molta attenzione quando si parla di rilevamento e profilazione per effetto di utilizzo e interconnessione di dispositivi. I nuovi metodi di gestione delle attività interconnesse di cui sopra, mettono, pertanto, in evidenza, gli aspetti legati alla sicurezza dei dati.
Le soluzioni Smart Home raccolgono un’ingente mole di dati sul funzionamento dei dispositivi connessi e sul comportamento delle persone che li utilizzano e ci si pone il problema di come vadano gestiti e trattati questi dati. Da qui la domanda se i player del settore possono utilizzarli per effettuare una miglior profilazione degli utenti o per offrire consigli di acquisto più mirati; ci si domanda anche sui risvolti di questi utilizzi in termini di cyber security e privacy degli utenti. Il tema della sicurezza informativa sta quindi diventando sempre più rilevante a livello normativo, tanto è che nel 2022 la maggior parte delle aziende operanti in Europa nel mercato legato anche alle Smart Home, per preservare la privacy delle persone, hanno dovuto dimostrare di essersi conformati al Regolamento europeo GDPR (General Data Protection Regulation).
A livello Europeo, inoltre, la Commissione ha emanato nuove direttive per produttori e venditori di prodotti digitali, con l’approvazione, il 15 settembre 2022, del Regolamento europeo “Cyber Resilience Act” (CRA), regole nuove a cui bisogna necessariamente attenersi.