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La tecnologia contro l’abbandono di rifiuti: cos’è il waste to energy



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L’adozione di processi innovativi permetterebbe di migliorare l’efficacia nel monitoraggio territoriale e, conseguentemente, di ridurre l’impatto ambientale mentre, l’adozione di sistemi informatizzati dedicati consentirebbe di disporre di uno strumento applicabile alla gestione delle criticità. Il punto

Pubblicato il 19 set 2023

Alessandro Mei

Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) – Istituto sull’Inquinamento Atmosferico (IIA)



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Il waste to energy è una soluzione interessante per il recupero di energia dai flussi di rifiuti: sono diverse le tecnologie attualmente in fase di implementazione che potrebbero essere funzionali a risolvere alcune delle criticità legate allo smaltimento dei rifiuti.

Nell’ultima metà del XX secolo l’incremento della produzione di rifiuti ha infatti portato, in alcune regioni del mondo, a smaltire i rifiuti in maniera “non controllata” o comunque al di fuori di percorsi virtuosi. Alcuni paesi più di altri vivono infatti una situazione emergenziale e sono afflitti da fenomeni di abbandono di rifiuti che degradano realtà territoriali anche di particolare pregio e bellezza.

Sorge pertanto la necessità di individuare delle metodologie “smart” che permettano di individuare tali siti in brevissimo tempo, anche con la partecipazione della popolazione.

Di cosa parliamo quando parliamo di abbandono dei rifiuti

Quando si parla di materiali in abbandono, si fa generalmente riferimento a discariche abusive temporanee che si possono trovare lungo strade o in aree a passaggio ridotto. Come è facile immaginare, questo abbandono di rifiuti può contribuire all’immissione di inquinanti, anche consistenti a seconda del tipo di rifiuto, nell’ambiente circostante. In generale, i rifiuti domestici, la plastica, i rifiuti da costruzione e demolizione e quelli industriali sono i materiali più comuni che si possono trovare nelle discariche abusive e/o in accumulo. Come purtroppo è noto, nelle aree del Sud Italia si è assistito negli anni passati alla pratica di scaricare rifiuti in maniera incontrollata (Alberti, 2022), fenomeno questo al quale si assiste anche attualmente in diverse aree del centro-sud Italia generando in taluni casi a situazioni emergenziali.

Come risolvere le criticità legate all’abbandono di rifiuti

Risulta quindi evidente come sia fondamentale attuare un controllo del territorio tempestivo per individuare la presenza di criticità legate all’abbandono di rifiuti. Molto spesso, infatti, questi sono “mimetizzati” e collocati in aree poco frequentate dove possono rimanere anche per molto tempo, aumentando quindi il rischio di rilascio di sostanze

Il progetto INTESA

Tradizionalmente, l’identificazione e la categorizzazione di questi siti richiedono estese indagini di campo e tempi molto lunghi, mentre l’applicazione di tecnologie satellitari o di droni possono effettivamente fornire un approccio alternativo ed efficace alla problematica. Questo è l’obiettivo posto dal progetto INTESA (INtegrazione di sistemi di TElerilevamento e Sensoristica per l’individuazione di accumulo di materiali in Abbandono), finanziato dal Programma POR FESR-FSE CALABRIA 2014-2020, che mira alla realizzazione di un approccio basato sull’analisi di dati multisorgente tra cui satelliti, Unmanned Aircraft Systems (UAS) e Unmanned Ground Vehicles (UGV). Le informazioni sui rifiuti vengono infine utilizzate per impostare uno studio di Life Cycle Asessment (LCA) incentrato su prospettive di valorizzazione energetica e di economia circolare.

Implicazioni sulla valorizzazione dei rifiuti in ambito energetico

Concettualmente, l’economia circolare mira a dare nuova vita a qualcosa che si considera non più utilizzabile. Per questo la Commissione Europea chiarisce il ruolo del Waste to Energy (WtE) nell’economia circolare, affermando che i processi di termovalorizzazione possono svolgere un ruolo nella transizione verso un’economia circolare, a condizione che la gerarchia dei rifiuti dell’UE sia utilizzata come principio guida e che le scelte effettuate non impediscano livelli più elevati di prevenzione, riutilizzo e riciclaggio (comunicazione della Commissione europea, 2017).

Dal punto di vista della gestione dei rifiuti, in passato la Commissione Europea ha anche affermato che una grande quantità di materie prime secondarie potrebbe essere di fatto recuperata dai flussi di rifiuti europei: solo il 43% dei rifiuti urbani viene riciclato, il resto va a discarica (31%) o incenerito (26%) (proposta della Commissione Europea, 2015). Di conseguenza, per i rifiuti in abbandono, il WtE potrebbe essere una soluzione interessante (una volta fatto il possibile per recuperare il materiale riciclabile o riutilizzabile), poiché solitamente tali tipi di materiali sono mescolati, degradati e non separabili in modo efficiente.

Sono in fase di implementazione diverse nuove tecnologie finalizzate al recupero di energia dai flussi di rifiuti; queste tecnologie possono essere suddivise in tre gruppi principali in base al processo di conversione utilizzato: termochimico, fisico-chimico e biochimico (le moderne tecnologie di conversione termochimica includono la combustione ad alta efficienza, la pirolisi o la gassificazione).

In sintesi, il WtE promuove una sinergia di politiche dell’UE comprendendo la gestione dei rifiuti, l’unione dell’energia e la politica ambientale (cambiamento climatico). Il collegamento di queste politiche aiuta quindi gli Stati membri a raggiungere gli obiettivi dell’UE, in particolare nel contesto delle risorse e dell’efficienza energetica. Pertanto, l’adozione di tecnologie legate al Remote Sensing migliorerebbe non solo la capacità di rilevare i rifiuti abbandonati ma anche di recuperare informazioni utili ad effettuare delle valutazioni specifiche di percorsi WtE virtuosi.

Conclusioni

L’adozione di processi innovativi permetterebbe quindi di migliorare l’efficacia nel monitoraggio territoriale e, conseguentemente, di ridurre l’impatto ambientale mentre, l’adozione di sistemi informatizzati dedicati consentirebbe di disporre di uno strumento applicabile alla gestione delle criticità portando beneficio diretto alle regioni o ai comuni interessati.

Bibliografia

  • Alberti, P. (2022). The ‘land of fires’: epidemiological research and public health policy during the waste crisis in Campania, Italy. Heliyon, e12331.
  • EUROPEAN COMMISSION. COM (2017). The role of waste-to-energy in the circular economy 34 final communication from the Commission to the European Parliament, the Council, the European Economic and Social Committee and the Committee of the Regions.26.1.2017.Brussels.
  • European Commission. Proposal for a directive of the European parliament and the council amending directive 2008/98/EC on waste, vol. 275; 2015.

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