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L’assicurazione nell’era della eMobility e della micro-mobilità: come cambiano le polizze



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Tra prodotti innovativi e assistenza dedicata: come l’offerta assicurativa si sta evolvendo per rispondere ai cambiamenti nelle abitudini di spostamento, legati alla diffusione di auto, bici e monopattini elettrici

Pubblicato il 23 mag 2023

Valeria Biondi

Innovation & Fintech Specialist, EY

Marco Concordati

Partner, Insurance Business Transformation, EY



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Negli ultimi anni il settore della mobilità ha attraversato una fase di profonda evoluzione, determinata primariamente dall’impatto della pandemia sulle abitudini di acquisto e di spostamento dei consumatori.

I trend: multimodalità “pay-per-use”, sostenibilità

In risposta alle nuove tendenze che si sono affermate, sembrano delinearsi tre macro-trend che dominano oggi il mercato in Italia: la multimodalità, intesa come l’utilizzo combinato dell’utente di più modalità di trasporto; il “pay per use”, ovvero un modello fondato sul passaggio dalla “ownership” alla “usership” del mezzo, in cui i consumi vengono pagati dall’utente sulla base dell’effettivo utilizzo del veicolo; e la sostenibilità, che si traduce in un tipo di mobilità fondata su scelte particolarmente attente a limitare l’impatto ambientale, sociale ed economico dei singoli spostamenti.

Sebbene la maggior sensibilità verso le tematiche ambientali e la transizione energetica tocchi trasversalmente tutti i settori, essa assume particolare rilevanza in rapporto alla mobilità, considerando che l’industria dei trasporti è la principale responsabile delle emissioni di gas ad effetto serra.

Non sorprende quindi che l’aggravarsi dell’emergenza climatica si sia tradotta in un crescente interesse da parte dei legislatori di tutti gli stati europei e dei consumatori verso la mobilità elettrica. La rapida diffusione della e-mobility ha avuto impatti significativi nel settore assicurativo, ponendo la necessità per le compagnie di adattare prontamente la propria offerta, integrando prodotti specifici per rispondere ai nuovi bisogni legati a questa categoria di veicoli e continuare ad operare competitivamente sul mercato.

L’indagine sulla eMobility

È quanto emerge dall’indagine “Move to the future: E-mobility on its way”, realizzata da EY e IIA–Italian Insurtech Association con l’obiettivo di approfondire lo stato dell’arte e l’evoluzione della mobilità elettrica in Italia, indagando le sfide e le opportunità poste dall’elettrico alle compagnie. Lo studio ha coinvolto più del 50% della quota del mercato assicurativo italiano relativo all’RC Auto, rilevanti broker attivi nel business motor e i principali operatori dell’assistenza stradale. A completare la visione offerta, sono state effettuate delle interviste dirette a protagonisti di rilievo del mondo automotive, energy e della micro-mobilità.

Nonostante sia ancora lunga la strada da percorrere nel nostro Paese per realizzare un’effettiva transizione all’elettrico, dallo studio emerge chiaramente la volontà del settore assicurativo di contribuire al cambiamento, proponendosi come facilitatore di questo processo tramite la predisposizione di prodotti specifici che rispondano in modo puntuale alle esigenze dei conducenti di questa categoria di veicoli e l’offerta di vantaggi per l’acquisto di polizze dedicate.

Secondo quando riportato nell’indagine, il 70% delle compagnie già include nella propria offerta prodotti dedicati ai veicoli elettrici e un ulteriore 23%, riconoscendone la rilevanza, ne sta valutando l’introduzione.

Inoltre, il 63% dei rispondenti ha dichiarato di offrire degli incentivi all’acquisto di queste polizze, proponendo un premio assicurativo mediamente inferiore per un veicolo elettrico (44% dei casi), oppure offrendo dei servizi aggiuntivi dedicati principalmente all’assistenza specifica necessaria per questo tipo di vetture (19%).

È importante sottolineare come tale scelta nella maggior parte dei casi non sia correlata a un reale e conclamato risparmio per la compagnia, ma risulti piuttosto determinata da una esplicita volontà di posizionamento nel mercato. Complessivamente, infatti, tutti gli intervistati sono concordi nel sostenere che i veicoli elettrici risultino meno convenienti da assicurare per una compagnia rispetto a veicoli a combustione interna sia perché avendo un’autonomia minore si prestano maggiormente a spostamenti nelle aree urbane, dove la probabilità di sinistro è maggiore, sia perché l’entità di un sinistro su un veicolo elettrico è mediamente superiore, così come il costo legato alla necessità di fornire un’assistenza specifica.

In questo senso l’avanzata dell’elettrico ha impattato profondamente anche gli operatori del Ramo 18, che come i player assicurativi si sono trovati a dover evolvere rapidamente il loro modello operativo per adattarsi alle specificità dell’intervento richieste dai veicoli elettrici e ibridi, quali la necessità di garantire la ricarica o il cambio batteria in loco nel minor tempo possibile, l’utilizzo di traini certificati e, soprattutto, l’esigenza di un intervento specializzato sui diversi modelli disponibili sul mercato, non solo per danni “fisici”, ma anche in caso di anomalie e malfunzionamenti di tipo software.

Formazione e creazione di prodotti ex-novo

La mancanza di personale altamente formato ha fatto emergere la necessità di un’attenta e continua attività di re-skilling e up-skilling della propria rete per venire incontro alle complessità ed evoluzioni dei nuovi veicoli, mentre le specifiche esigenze di intervento hanno sottolineato l’importanza di investire nella creazione di prodotti ex-novo in grado di cogliere la verticalità dei servizi dedicati alla e-mobility, piuttosto che di destrutturare un prodotto già esistente per adattarlo al mondo elettrico.

Ad oggi i prodotti per l’e-mobility offerti dalla maggior parte delle compagnie sono quelli legati alla micro-mobilità (offerti dal 76% del campione) e al noleggio (59%), mentre quelli considerati più promettenti in ottica futura risultano essere quelli dedicati alla mobilità multimodale, per la copertura del singolo individuo a prescindere dal mezzo utilizzato e le polizze embedded offerte in modo integrato al momento dell’acquisto del mezzo (indicate entrambe dal 71% degli intervistati). Ritorna dunque anche nel caso della mobilità elettrica il tema della rilevanza delle partnership: secondo lo studio, l’88% delle compagnie intervistate ha avviato collaborazioni con carattere di ecosistema con diverse categorie di attori, e a spiccare in prima posizione sono proprio i player automotive (59%), seguiti da operatori tecnologici (47%) e di micro-mobilità (41%) e dalle insurtech (29%).

Le opportunità dell’elettrico per il comparto assicurativo

Sebbene si parli di un mercato relativamente nuovo, per cui l’assenza di dati puntuali e serie storiche può creare delle difficoltà in fase di valutazione del rischio, l’elettrico apre ad una serie di opportunità uniche per il comparto assicurativo: dalla possibilità di proporre polizze per i rischi emergenti come quello cyber e coperture dedicate a componenti specifiche dei veicoli elettrici come la batteria, all’occasione di raggiungere nuovi segmenti e coprire nuove aree di business. Esempio lampante della rilevanza di quest’opportunità sono le coperture sviluppate per coprire il mercato della micro-mobilità.

Le polizze dedicate a bici e monopattini elettrici

Secondo lo studio, tre compagnie su quattro hanno già incluso nella propria offerta una polizza dedicata a bici e monopattini elettrici, anche se nella maggior parte dei casi non si tratta di prodotti specifici, bensì di un’estensione di coperture già esistenti per l’RCA o la copertura capofamiglia. Le barriere all’ingresso non sono poche, specialmente nella definizione di un pricing adeguato, nel riconoscimento del mezzo e in una generale percezione di pericolosità e anti-selezione legata alla tipologia di veicoli. Tuttavia, la maggior parte degli attori riconosce che la micro-mobilità rappresenti un’enorme opportunità verso un nuovo modello in cui l’assicurazione protegge l’individuo prima che il singolo veicolo, ma anche uno strumento per arrivare ad una fascia di cittadini caratterizzata da una grande sensibilità verso i temi ambientali e da una spiccata urbanizzazione. Sono inoltre in molti ad auspicare un intervento legislativo verso l’obbligatorietà assicurativa, che trasformerebbe di fatto il mercato da una logica “push” a “pull” come per l’RCA classica.

Conclusioni

In conclusione, sebbene la complessità della transizione all’elettrico richieda uno sforzo congiunto da parte di tutti gli attori dell’ecosistema, le compagnie possono svolgere indubbiamente un ruolo chiave nel favorire il processo tramite l’offerta di soluzioni che rispondano in modo puntuale alle esigenze poste da questa categoria di veicoli, fornendo garanzie in termini di sicurezza e sostenibilità ambientale, ma anche servizi a valore aggiunto. A prevalere sul mercato saranno i player in grado di legare logiche incentivanti e offerte ad hoc a strategie di business sostenibili, per operare profittevolmente in un mercato altamente competitivo, in cui i costi dei sinistri diventano sempre più onerosi e i margini si assottigliano.

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