transizione energetica

L’impatto delle batterie sull’ambiente: cosa prevede il nuovo Regolamento Ue

La Ue si appresta a modernizzare la legislazione sulle batterie, per assicurare la sostenibilità e competitività della catena di valore in Europa. Gli obiettivi del nuovo Regolamento, le reazioni degli stakeholder, le sfide da affrontare

Pubblicato il 12 Apr 2022

Caterina Epifanio

Avvocato, Legal Consultant at Partners4Innovation

Annamaria Italiano

Partner di Partners4Innovation

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La corretta gestione dell’intero ciclo di vita delle batterie rappresenta una questione cruciale nell’ambito delle politiche di innovazione digitale e transizione energetica ed ambientale dell’UE. Sempre più frequentemente si assiste, infatti, all’immissione sul mercato di nuove tipologie di beni e servizi batteries-driven.

Parallelamente, si assiste alla crescita rilevante delle questioni a ciò annesse, che riguardano in primis il tema della sostenibilità e degli impatti ambientali ed energetici che l’utilizzo delle batterie comporta. Esse, infatti, sono costituite principalmente da una serie di sostanze nocive e/o dannose per la salute e l’ambiente, ed è pertanto indispensabile stabilire nuove regole e criteri certi in ordine alla loro composizione, classificazione, riutilizzo, riciclo ed, infine, smaltimento.

Su queste basi poggia la nuova proposta di Regolamento sulle batterie e sui rifiuti di batterie adottato il 10 dicembre 2020 nell’ambito dell’European Green Deal (che entrerà in vigore a partire dal 2024) ed orientato a modernizzare la legislazione europea sulle batterie, per assicurare la sostenibilità e competitività della catena di valore delle batterie in Europa.

New EU regulatory framework for batteries

La proposta di Regolamento sulle batterie e rifiuti di batterie rimpiazza, quindi, la precedente Direttiva sulle Batterie del 2006, ponendosi 3 obiettivi tra di essi interconnessi, in particolare:

  1. il rafforzamento del funzionamento del mercato interno, attraverso la predisposizione di una serie di regole comuni;
  2. la promozione di un’economia circolare;
  3. la riduzione degli impatti sociali e ambientali in tutte le fasi del ciclo di vita delle batterie.

La proposta intende stabilire dei requisiti di sostenibilità, sicurezza ed etichettatura, nonché regole per l’immissione sul mercato delle batterie ed il loro utilizzo, così come i requisiti per la gestione del loro fine ciclo di vita.

Tra le principali novità della proposta di Regolamento (per come emendato dalla Commissione ENVI – Environment, Public Health and Food safety nella relazione alla proposta del 10 febbraio 2022), si segnalano:

  • l’introduzione di una nuova categoria di batterie, ossia le batterie per veicoli elettrici (EV);
  • l’introduzione di requisiti volti alla progressiva riduzione dell’impronta di carbonio delle batterie dei veicoli elettrici, dei mezzi di trasporto leggeri e di quelle industriali;
  • l’introduzione dell’obbligo di dichiarazione nell’etichetta del contenuto minimo riciclato (che sarà applicato a partire dal 1 gennaio 2027 alle batterie EV, a quelle industriali e a quelle delle automobili contenenti cobalto, piombo, litio o nichel tra i materiali attivi) e di tutte le informazioni relative al prodotto, alle principali caratteristiche, al tempo di vita, alla capacità di ricarica e ai requisiti di raccolta differenziata delle batterie dei veicoli elettrici, dei mezzi di trasporto leggeri e di quelle industriali. Peraltro, a seconda della tipologia di batterie, tali informazioni potrebbero essere rese disponibili attraverso un QR code;
  • la previsione di requisiti minimi di durata e prestazione per le batterie portatili (dal 1° gennaio 2027) e per quelle industriali (dal 1° gennaio 2026), per le batterie di veicoli elettrici e per quelle dei mezzi di trasporto leggeri. La Commissione valuterà inoltre la possibilità di prevedere l’eliminazione graduale delle batterie portatili non ricaricabili ad uso comune a partire dalla fine del 2027. Dal 1° gennaio 2023, tali batterie dovranno essere contrassegnate da un’etichetta che informa i consumatori che sono “non ricaricabili”;
  • la sostituibilità delle batterie portatili; in particolare, entro il 1° gennaio 2024, le batterie portatili incorporate in apparecchi e quelle per i mezzi di trasporto leggeri devono essere progettate in modo da consentirne la rimozione e la sostituzione facile e sicura con “strumenti di base e comunemente disponibili”, e senza causare danni all’apparecchio o alle batterie stesse;
  • obblighi di due diligence in capo agli operatori economici, nella catena di approvvigionamento responsabile delle materie prime;
  • l’aumento degli obiettivi di raccolta delle batterie portatili utilizzate;
  • la creazione, a partire dal 1° gennaio 2026, di un passaporto delle batterie per ciascuna batteria EV e batteria industriale, inteso come sistema di scambio elettronico delle informazioni sulle batterie;
  • l’estensione dell’applicazione delle disposizioni sulle batterie anche alle batterie per mezzi di trasporto leggeri, come le biciclette e i monopattini elettrici, rendendoli soggetti ai requisiti di sostenibilità ivi previsti;
  • per quanto riguarda la gestione del fine vita, sono fissati obiettivi di raccolta più ambiziosi per i rifiuti di batterie portatili (70% entro la fine del 2025 e 80% entro la fine del 2030) ed introdotti anche tassi minimi di raccolta per rifiuti di batterie per mezzi di trasporto leggeri (75% entro la fine del 2025 e 85% entro la fine del 2030), e per i rifiuti di batterie portatili di uso generale (70% entro la fine del 2025 e 80% entro la fine del 2030).

La Commissione suggerisce, inoltre, di introdurre il concetto di “fine utilizzo” in luogo di quello di “fine vita” delle batterie, per sottolineare l’importanza che assume il riciclo ed il riutilizzo di tali beni.

Le reazioni alla proposta di Regolamento

Diverse sono state le reazioni che la proposta di Regolamento ha suscitato negli stakeholders a vario titolo coinvolti.

A titolo esemplificativo, si consideri che Eurobat, associazione che rappresenta i produttori europei di batterie automobilistiche ed industriali, ha espresso preoccupazioni per il gran numero di atti delegati e di esecuzione che la proposta contiene e ha suggerito di razionalizzare le disposizioni relative all’etichettatura e di astenersi dal fissare target minimi di contenuti riciclati utilizzati per la produzione delle batterie. Sulla stessa scia, l’associazione RECHARGE teme che l’elevato livello di complessità delle misure proposte potrebbe tradursi in una eccessiva regolamentazione, a discapito delle industrie innovative e di rapida evoluzione. Eucobat mette in guardia sui costi legati agli obiettivi di riciclo. Altre associazioni di settore, invece, hanno accolto favorevolmente la proposta, specie con riferimento ai nuovi obiettivi di riciclo e all’incremento della diffusione delle batterie ricaricabili, chiedendo espressamente controlli effettivi e meccanismi di applicazione delle norme per l’esportazione di batterie usate al fine di evitare trasferimenti illegali.

Conclusioni

Secondo le stime più recenti, entro il 2025 il mercato delle batterie potrebbe valere 250 miliardi di euro ed entro il 2030 la domanda di batterie dovrebbe aumentare di 14 volte rispetto al consumo attuale (di tale domanda, il 17% dovrebbe provenire dall’UE).

In un mondo sempre più coinvolto nelle sfide che riguardano la tutela ambientale e la promozione di politiche di sostenibilità, la proposta Regolamento può certamente rappresentare uno degli strumenti validi ed adeguati a sostenere e fronteggiare alcune delle questioni che tali sfide pongono. Si auspica che le misure ivi previste si traducano in azioni concrete e in scelte sempre più responsabili da parte di tutti gli attori a vario livello coinvolti, promuovendo altresì una nuova cultura dell’utilizzo e dell’impiego di risorse preziose ma rare per l’intero pianeta.

Note

  1. Nel frattempo, nel 2017 la Commissione Europea aveva istituito la European Battery Alliance, con lo scopo di supportare l’incremento delle soluzioni innovative e la capacità di produzione delle batterie in Europa. Sullo stesso solco si collocano le misure, adottate nel 2018 nell’ambito del Terzo Pacchetto sulla Mobilità, finalizzate a normare l’approvvigionamento e la lavorazione delle materie prime, nonché la produzione di celle, il riuso ed il riciclo delle batterie. Quest’ultimo rappresenta un tema particolarmente caldo, se si considera che, a fronte dei più di 1,9 milioni di tonnellate di rifiuti di batterie prodotti in Europa, il tasso medio di raccolta delle batterie portatili è molto basso (a titolo esemplificativo si consideri che nel 2018 solo il 48% delle batterie portatili vendute sono state poi raccolte per il riciclo). Anche quella del reperimento delle materie prime è stata una tematica sempre molto delicata e spinosa, basti pensare che la loro estrazione proviene in gran parte da territori in cui le questioni ambientali si intersecano con quelle etiche, relative – ad esempio – allo sfruttamento e alla negazione dei diritti dei lavoratori coinvolti.

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