Il coinvolgimento dei cittadini nelle scelte strategiche si rivela una leva fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi ambientali e di efficienza energetica. Le tecnologie digitali offrono strumenti innovativi per agevolare tale processo, ma la strada verso un pieno civic engagement nel settore energetico presenta ancora numerose sfide da affrontare e opportunità da cogliere.
Cos’è il civic engagement
Con l’espressione civic engagement si fa riferimento a quelle pratiche svolte individualmente o in gruppo con l’obiettivo di affrontare questioni di interesse pubblico, a vantaggio della comunità (Parmiggiani, 2013). Numerosi sono gli ambiti applicativi, da quelli di tipo politico (ad esempio richieste di cambiamenti a livello legislativo) o elettorale (ad esempio con l’obiettivo di incoraggiare cittadini verso voti a sostegno di specifiche idee), fino ad ambiti che hanno maggiormente a che fare con questioni di carattere sociale. Quest’ultimo campo rappresenta il punto di partenza del presente lavoro.
Il civic engagement così inteso si concretizza in numerose azioni, quali: presenza in associazioni di volontariato, contributo attivo in comitati di quartiere, partecipazione a eventi di sensibilizzazione, coinvolgimento in gruppi di interesse capaci di influenzare politiche e servizi pubblici, etc. L’impatto finale comporta il rafforzamento di un senso di appartenenza e di comunità, che mira a incoraggiare e richiedere specifiche azioni.
I processi di civic engagement sono espressione di un più ampio cambiamento della relazione tra cittadini e istituzioni pubbliche, che ha a che fare con l’open government. Secondo tale dottrina (Lovari, Ducci, 2022) le Istituzioni devono essere sempre più aperte e trasparenti verso i cittadini e gli altri attori sul territorio e richiedere la loro partecipazione e collaborazione.
La trasformazione digitale, che sta investendo anche le organizzazioni pubbliche, prevedendo nuove modalità di interazione, sta infatti rafforzando un modello di “rete distribuita” all’interno del quale i vari “nodi” (rappresentati da cittadini, associazioni, imprese, etc.) assumono un’importanza sempre più equiparata a quello che tradizionalmente era ritenuto l’unico nodo centrale della rete (rappresentato, appunto, dalle PA).
Civic engagement e sostenibilità ambientale
Obiettivo del presente contributo è quello di indagare le potenzialità di applicazione dei processi di civic engagement nell’ambito della sostenibilità ambientale, con un focus specifico sulle questioni relative all’energia, al fine di identificare i possibili contributi attivi dei cittadini e gli strumenti attraverso cui tali pratiche possono essere abilitate.
Occorre anzitutto partire dai modelli di civic engagement. La letteratura scientifica tratta ampiamente tale tematica, definendo modelli e applicazioni relative a specifici ambiti, come ad esempio l’impegno civico della popolazione giovanile (Kamri et al., 2019), le questioni etniche (Prahan, 2023), oppure (più in linea con il presente lavoro), le tematiche ambientali (Ardoin et al., 2022). Su quest’ultimo aspetto, particolare importanza è data alla dimensione locale dell’impegno civico, allo sviluppo nei cittadini di capacità permanenti che si trasformino in azioni quotidiane e concrete e alla necessità di integrare l’impegno con relazioni sociali significative. Al momento poca enfasi è stata data all’elaborazione di specifici modelli di civic engagement in ambito energetico.
L’importanza del civic engagement per la sostenibilità energetica
Per fare questo, il presente contributo parte da uno specifico modello di civic engagement, quello elaborato dall’IAP2 – International Association of Public Participation. I motivi di questa scelta sono principalmente due: da un lato esso rappresenta un modello semplice, basato su diversi livelli di coinvolgimento civico; dall’altro esso identifica specifiche azioni di coinvolgimento civico.
Nello specifico, lo schema definisce quindi 5 livelli di coinvolgimento, che sono:
- inform: fornire ai cittadini un’informazione oggettiva che li assista nella comprensione dei problemi del territorio e nelle alternative possibili di soluzioni a tali problemi;
- consult: ricevere dai cittadini feedback relativi a specifiche politiche pubbliche;
- involve: coinvolgere i cittadini nella realizzazione di politiche pubbliche, al fine di considerare, all’interno delle soluzioni da implementare, i loro bisogni e aspirazioni;
- collaborate: coinvolgere i cittadini non come semplici soggetti ai quali chiedere un parere ma come veri e propri partner, che discutono anche le possibili alternative e soluzioni;
- empower: i cittadini gestiscono determinati processi che avvengono sul territorio, anche senza la presenza delle Istituzioni, laddove possibile.
Sostenibilità ed energia nell’agenda pubblica
Il tema della sostenibilità è, da diversi decenni, particolarmente dibattuto in diverse comunità scientifiche e non. Non si pretende, in questo contributo, di indagare a fondo un argomento così complesso, che richiederebbe una trattazione a parte, ma soltanto accennare agli aspetti principali della sostenibilità collegati al topic del contributo.
Il riferimento più importante è senza dubbio rappresentato dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, che evidenzia i tre pilastri del concetto di sostenibilità: quello ambientale, quello economico e quello sociale. Il messaggio principale è che non è possibile parlare di sostenibilità solo in termini di impatti ambientali, ma occorre considerare contestualmente anche quelli economici, che hanno a che fare con un cambiamento dei sistemi di produzione, e quelli sociali, volti cioè ad implementare azioni per aumentare la qualità della vita di ognuno.
È proprio questo aspetto a suggerire il collegamento con quanto detto a proposito del civic engagement nella sezione precedente. Le dinamiche proprie di questi processi prevedono, infatti, di attivare relazioni significative tra persone in grado di raggiungere un elevato benessere sociale e individuale.
Come accennato, il presente contributo vuole focalizzarsi su un elemento specifico della sostenibilità, quello dell’energia. L’agenda pubblica è particolarmente attiva, anche in Italia, sull’argomento. Nell’ambito della già citata Agenda 2030, uno degli obiettivi (il numero 7) è quello di assicurare l’accesso a servizi energetici convenienti, affidabili, sostenibili e moderni, attraverso il miglioramento dell’efficienza energetica e l’utilizzo di energie rinnovabili.
In dettaglio, il tema più trattato è quello della transizione energetica, vale a dire il passaggio dall’alimentazione a carbone all’utilizzo di energie pulite, alternative a quelle tradizionali. Nel concetto di transizione energetica, è insito anche un cambiamento di paradigma dell’intero sistema, come evidenzia l’ASviS – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (2023).
Non si tratta, infatti, unicamente di fonti energetiche ma anche di cambiare il ruolo delle persone e delle organizzazioni. Ciò avviene da un lato attraverso il cambiamento dei comportamenti (ad esempio promuovendo modalità di trasporto con un minore impatto sull’ambiente o riducendo i processi di produzione non circolari) e dall’altro attraverso l’acquisizione di un ruolo sempre più centrale nei processi energetici.
Strumenti digitali per il civic engagement nel settore energetico
Ad esempio, grazie ai processi di trasformazione digitale in atto, le tecnologie offrono ai cittadini la possibilità di entrare, controllare e migliorare i processi produttivi di energia (Epifani, 2020). Tecnologie avanzate come Internet of Things, Big Data e Intelligenza Artificiale giocano un ruolo sempre più centrale in questo processo, dal momento che consentono il monitoraggio dei consumi e il miglioramento dell’efficienza energetica, sia a livello micro (le singole case), che a livello macro (le città). (Muscolino, 2023; Pisano, 2023). Uno degli obiettivi più importanti è senza dubbio la creazione di ecosistemi di attori (cittadini, imprese, associazioni, start up, Istituzioni, etc.) che si uniscono allo scopo di produrre, scambiare e consumare energia da fonti rinnovabili su scala locale (implementando in questo modo il paradigma delle “comunità energetiche”, Tricarico, 2021).
Obiettivi e sfide del civic engagement per l’energia
In questa sezione si vogliono unire i due elementi trattati separatamente fino a questo punto, indagando i processi di civic engagement che si abilitano attorno al tema dell’energia. Tale argomento è trattato nella letteratura accademica di stampo sociologico, dalla quale emergono diversi aspetti, tutti convergenti verso la considerazione del ruolo sempre più attivo dei cittadini nei processi di transizione energetica (Beauchampet, 2021; Renn et al., 2020; Armstrong, 2021). Il lavoro di Candelise e Ruggieri (2017), attraverso un’analisi della letteratura esistente e di casi studio, evidenzia l’eterogeneità delle iniziative di civic engagement in Italia, focalizzando sulla presenza da un lato di iniziative dal valore istituzionale (vale a dire maggiormente orientate a una logica di comunità – che prevede un livello di partecipazione elevato) e dall’altro di iniziative aderenti maggiormente a una logica di mercato (quindi con un minor livello di partecipazione). Uno studio di Radtke (2014) sul contesto tedesco si focalizza su come, a proposito della dicotomia appena evidenziata, i cittadini risultino molto poco interessati ai possibili benefici economici di tali iniziative, quanto a quelli di benessere e miglioramento del territorio (elemento presente anche nello studio di Kacperski et al, 2023); lo studio evidenzia, però, la mancanza di piena fiducia delle persone nei confronti delle istituzioni in relazione alle tematiche energetiche.
Come già emerso nella sezione precedente, numerosi studi focalizzano, a tal proposito, come sia necessario nel contesto della transizione energetica il coinvolgimento di più attori, con interessi diversi (Almeida Marcon, 2022; Berthod et al. 2022; Coy, 2022). Lo studio di Centgraf (2018), anch’esso svolto nel contesto tedesco, pone l’accento sulla necessità di considerare il benessere emotivo degli attori attivamente coinvolti in questo processo. Tali aspetti risultano particolarmente evidenti in relazione all’informazione ai cittadini: lo studio condotto da Hanus et al. (2018) sull’effetto delle campagne di energia pulita che enfatizzano il risparmio su costi, salute e clima, evidenzia ad esempio come l’importanza attribuita agli effetti sulla salute sia maggiore rispetto a quella sui costi. La corretta informazione sulle tematiche energetiche risulta un argomento particolarmente trattato nella letteratura sull’argomento. Nello studio di Gladwin (2023), l’alfabetizzazione energetica, basata sulla comprensione degli aspetti di base dell’energia, offre strumenti per comprendere e governare in modo migliore i processi di transizione energetica. A tal proposito, alcuni studi si focalizzano sulla necessità di investire sull’identificazione di un appropriato storytelling, atto a raccontare tali concetti (Mourik et al., 2021) e sull’impiego degli strumenti di gamification (Iria et al., 2020).
Lo studio di Borrelli e Gavrila (2011) evidenzia, invece, come i processi di civic engagement si attivino in relazione ad argomenti particolarmente sensibili, come quello del nucleare, prendendo in esame il contesto italiano. Più recentemente, lo studio di Candelise e Ruggieri (2020) evidenzia come in Italia questo avvenga in relazione al tema del fotovoltaico (nella forma di creazione di comunità energetiche). Sulla stessa prospettiva si pone anche lo studio di Radtke et al. (2020), che evidenzia come nel contesto tedesco, l’attivazione dei processi di civic engagement sia avvenuto in relazione all’installazione di nuovi dispositivi per l’energia sostenibile, come le turbine eoliche, argomento che ha provocato numerose occasioni di conflitto. Lo stesso approccio registrato nello studio di Sadik-Zada e Gatto (2023) nel contesto delle regioni baltiche.
Un ultimo aspetto presente nella letteratura accademica è rappresentato dal coinvolgimento dei cittadini nelle fasi di ricerca sul tema della transizione energetica. Lo studio di Hutten et al. (2022) ha identificato quattro obiettivi di coinvolgimento: immaginazione di futuri sostenibili, implementazione della transizione a livello locale, identificazione delle percezioni del pubblico, sviluppo di metodi partecipativi per facilitare i processi di transizione. Lo studio evidenzia, tuttavia, come tale tipo di coinvolgimento risulti ancora poco sviluppato. Anche lo studio di Hasanov (2022) evidenzia la necessità di rafforzare questi aspetti, considerati come punti di partenza per sviluppare strategie di azione collettiva locale per aiutare le comunità e le autorità locali a risolvere possibili tensioni e conflitti riguardanti le iniziative energetiche.
Una possibile applicazione del modello di civic engagement di IAP2 ai temi della transizione energetica
Sulla base dell’analisi svolta, si propone di seguito una possibile applicazione del modello di civic engagement di IAP2 ai temi della transizione energetica. Nello specifico, per ognuno dei 5 livelli del modello si identificano:
- target: caratteristiche generali dei cittadini interessati dalle azioni;
- modalità: strumenti di comunicazione/interazione;
- topic: possibili argomenti e azioni oggetto dell’intervento
I contenuti della tabella che segue devono essere intesi a titolo esemplificativo e mirano a dare una possibile visione piuttosto che esaurire tutte le possibilità.
Target | Modalità | Topic | |
INFORM | Giovani | Campagne social, Campagne itineranti, applicazioni interattive, infografiche, workshop, Eventi | Comprendere le caratteristiche delle fonti di energia rinnovabili; capire le modalità di trasporto sostenibili; conoscere le azioni per un consumo responsabile; mostrare le tecnologie impiegate |
CONSULT | Cittadini interessati da interventi di trasformazione territoriale | Survey, Sondaggi deliberativi, Dibattiti, Petizioni | Discutere problemi e preoccupazioni che emergono dai cittadini (per esempio sull’uso di specifiche fonti di energia e del loro impatto sulla salute) |
INVOLVE | Cittadini di una comunità locale, designer | Call for ideas, Contest, Hackathon, Interventi innovativi in spazi urbani | Identificare soluzioni in campo energetico insieme con gli altri stakeholder (co-progettazione), per costruire una visione condivisa |
COLLABORATE | Cittadini abitanti in uno stesso quartiere | Piattaforme di organizzazione civica, IoT, AI e big data | Adottare comportamenti sostenibili in ogni ambito e partecipare a processi circolari a vantaggio degli altri stakeholder, mantenendo costanti le attività di monitoraggio |
EMPOWER | Cittadini, imprese, PA | Tutte le modalità già indicate | Comunità energetiche in grado di produrre, scambiare e consumare energia |
Un framework per il coinvolgimento
Il target principale è rappresentato dalla società civile: nella tabella si sono voluti evidenziare specifici segmenti sulla base dei 5 livelli di coinvolgimento del modello IAP2. Le modalità indicate attraverso cui realizzare gli obiettivi di engagement sono tra le più diverse, passando dai canali di comunicazione classici fino all’impiego di tecnologie più avanzate come IoT, big data e AI: ciò rende evidente l’insieme dei possibili strumenti a disposizione. Infine, come accennato, i topic riportati rappresentano soltanto possibili esempi di applicazione dei processi di civic engagement al settore dell’energia.
Concusioni
L’obiettivo di tale strumento è far comprendere la complessità di tali processi, da un lato inquadrando l’esistente e dall’altro offrendo un framework per definire nuovi possibili argomenti e azioni di coinvolgimento. In un panorama più complesso, bisognerebbe indicare tutti i possibili segmenti potenzialmente interessati dai processi di civic engagement nel settore energetico, definendo per ognuno di essi un processo strutturato di coinvolgimento. In futuro, inoltre, si intende rendere più evidente la relazione tra i diversi strumenti e canali di comunicazione e interazione, evidenziando il ruolo centrale delle tecnologie digitali in relazione a specifici argomenti e azioni.
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