Il cambiamento climatico è tra le sfide principali del nostro tempo, con ripercussioni per la società, ma anche per il business. Per favorire la transizione a un modello energetico più sostenibile, la comunità globale si è impegnata ad arrivare al target net-zero entro il 2050. Un obiettivo raggiungibile, ma estremamente ambizioso, se consideriamo che per rispettarlo l’intera comunità globale dovrà dimezzare le emissioni di gas serra già entro il 2030.
Crisi climatica e strategie Ue per la finanza sostenibile: il ruolo delle tecnologie digitali
A contribuire al raggiungimento di questo obiettivo saranno quindi chiamati tutti i player che, con le loro attività, hanno un impatto sull’ambiente. Tra questi rientrano anche le aziende, che giocano un ruolo sempre più fondamentale nella lotta al cambiamento climatico. Tuttavia, il recente studio condotto da BCG insieme a Carbon Disclosure Project (CDP) dal titolo “Supply Chain, Engaging the Chain: Driving Speed and Scale” ci mostra come le azioni delle singole imprese, seppur importanti, non saranno sufficienti ad invertire il corso della crisi climatica. Ad unirsi a questa sfida dovranno infatti essere anche tutti gli attori che operano lungo le catene di valore di riferimento delle aziende, le cosiddette supply chain.
Il coinvolgimento delle supply chain nella lotta al cambiamento climatico
Il coinvolgimento delle supply chain in questo processo è fondamentale se consideriamo il peso delle loro emissioni sull’impronta carbonica totale delle aziende. Stando alle evidenze emerse dallo studio di BCG e CDP, lo scorso anno, le sole emissioni provenienti dalle supply chain sarebbero state in media l’11,4% più alte rispetto a quelle registrate dalle singole aziende. Un dato che conferma l’importanza di tenere in considerazione l’impatto sull’ambiente causato non solo dalle azioni delle singole aziende, ma anche da quelle dei partner che operano all’interno dello stesso ecosistema aziendale. Consapevoli di ciò, le imprese più all’avanguardia sul fronte del cambiamento climatico richiedono ai propri fornitori di tracciare, monitorare e comunicare i dati riguardo alle proprie emissioni e, al contempo, di contribuire attivamente al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione prefissati.
Tuttavia, ad oggi, i livelli di collaborazione tra aziende e supply chain risultano in media ancora estremamente limitati. Delle aziende analizzate da BCG e CDP, infatti, solo il 38% collabora con i propri fornitori sul tema del cambiamento climatico. Una percentuale che sale al 47% quando si parla di deforestazione, ma che scende drasticamente al 16% nell’ambito della sicurezza idrica.
L’importanza dei dati
Dati che confermano la necessità di collaborare più attivamente sui temi della sostenibilità a tutti i livelli delle catene del valore, nonché di rivedere le strategie di decarbonizzazione comunemente adottate dalle aziende per tenere in considerazione anche i dati relativi all’impatto ambientale delle catene di approvvigionamento. È proprio dai dati, infatti, che deve partire la nuova collaborazione tra le aziende e le supply chain, che permetterà il cambiamento. Una condivisione delle informazioni sulle emissioni di gas serra più frequente consentirà, infatti, ai player di tutti i livelli della catena del valore di misurare più accuratamente la propria impronta carbonica complessiva. Ma non è finita qui: una maggiore consapevolezza riguardo ai livelli di emissioni dell’ecosistema aziendale, renderà possibile l’attuazione di misure volte a ridurre le emissioni non solo delle singole realtà, ma dell’intero sistema. Così, sia le aziende che i propri partner avranno la capacità di rispondere più efficacemente agli obiettivi di decabornizzazione della comunità internazionale.
La ricerca condotta da BCG e CDP rientra nel quadro più ampio dell’impegno di BCG a favore della sostenibilità, riflesso nelle diverse iniziative portate avanti con i clienti, in Italia e nel mondo. Attività accomunate da un unico obiettivo: aiutare il business a raggiungere l’impatto zero nel pieno rispetto delle tempistiche prestabilite dalle istituzioni e dalle normative europee e internazionali. Per far ciò, BCG crede fortemente nella necessità di iniziare a lavorare da subito alla creazione di un ecosistema d’impresa sostenibile e collaborativo. Per BCG, il punto di partenza verso questa nuova realtà sarà la misurazione degli impatti ambientali, anche indiretti, delle attività delle aziende, con l’obiettivo di arrivare ad una completa decarbonizzazione dell’intero ecosistema aziendale, partendo proprio dalle catene di fornitura aziendali.
Un nuovo tool digitale per la condivisione dei dati sulla sostenibilità
In linea con questi principi e con i risultati della ricerca condotta da BCG e CDP, abbiamo lanciato insieme a CDP un nuovo tool digitale per la condivisione dei dati sulla sostenibilità a livello di prodotto all’interno delle catene di valore. Sfruttando le tecnologie di settore più avanzate, come l’Intelligenza Artificiale e gli analytics, questo strumento consentirà alle aziende di estendere le proprie attività di monitoraggio e di misurazione delle emissioni a tutta la supply chain, favorendo una stima più accurata delle emissioni riguardanti il cosiddetto “Scope 3”, ovvero tutte le emissioni indirette che si verificano lungo la catena del valore dell’azienda. È così che, tramite una condivisione di dati e know-how più trasparente, i player potranno misurare e, di conseguenza, ridurre efficacemente le emissioni lungo l’intera catena del valore. Questo strumento fungerà quindi da punto di incontro per permettere alle aziende e alle supply chain di collaborare a piani di decarbonizzazione condivisi all’interno del proprio ecosistema di riferimento.
Il software CO2 AI by BCG
Per BCG, il lancio della partnership con CDP rappresenta un passo in avanti nello sviluppo del già esistente “CO2 AI by BCG”, un software end-to-end che usa l’Intelligenza Artificiale per misurare le emissioni “Scope 1 e 2” prodotte direttamente delle aziende e quantificare le emissioni “Scope 3”, più difficili da misurare in quanto prodotte indirettamente lungo l’intera catena del valore dell’azienda.
L’iniziativa Open-es
Per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile risulta di fondamentale importanza la collaborazione tra tutte le realtà protagoniste del tessuto produttivo, dalle piccole medie imprese ai grandi gruppi industriali, dalle funzioni di Procurement agli istituti finanziari e le associazioni di settore. Proprio per questo, ad inizio 2021 da una partnership tra BCG, Eni e Google Cloud, ha preso vita Open-es, un’iniziativa di sistema aperta a tutte le imprese e settori industriali che risponde con strumenti concreti alle esigenze di misurazione, miglioramento e condivisione delle performance ESG.
Attraverso una piattaforma digitale, tutte le imprese hanno infatti l’opportunità di misurare e condividere il proprio profilo ESG secondo metriche standard, confrontarsi con benchmark di settore, accedere a piani di sviluppo personalizzati per individuare le azioni prioritarie da attuare per crescere e migliorare, ottenere in maniera semplice e veloce una prima versione del proprio bilancio di sostenibilità e individuare servizi e soluzioni utili al miglioramento delle proprie performance ESG.
Per BCG, l’iniziativa Open-es rappresenta un importante passo verso la creazione di una forte sinergia del sistema imprenditoriale, un’opportunità per vedere tutte le più importanti imprese industriali e finanziarie italiane e non solo collaborare per coinvolgere e supportare i rispettivi fornitori e clienti, in un percorso comune di miglioramento e valorizzazione della sostenibilità del nostro tessuto produttivo. Una vera e propria community che attraverso il confronto, la collaborazione e l’individuazione di piani di miglioramento si impegna in un percorso comune di sviluppo sostenibile.
Conclusioni
È proprio grazie ad iniziative sul campo come quelle lanciate da BCG e dai suoi partner, volte promuovere una collaborazione attiva lungo tutta la filiera, che le aziende ed i propri fornitori potranno gettare le basi per un futuro più sostenibile. Per vincere la sfida del cambiamento climatico, le aziende dovranno, infatti, allargare il proprio campo d’azione, richiedendo una partecipazione più attiva sulla riduzione delle emissioni da parte di tutti gli attori presenti nelle loro catene del valore. L’efficacia di questa azione collettiva dipenderà principalmente dalla capacità delle aziende stesse di riformulare l’attuale approccio alla gestione dei piani di decarbonizzazione per tenere conto non solo delle emissioni generate dalle loro azioni individuali, ma anche di quelle dell’intero ecosistema aziendale di cui fanno parte. È solo tramite una collaborazione diretta tra aziende e fornitori, facilitata da iniziative di ampio respiro come la nuova partnership tra BCG e CDP, o Open-es, che la comunità globale potrà, infatti, raggiungere la completa decarbonizzazione entro il 2050.