Negli ultimi anni si è assistito a un crescente interesse per le soluzioni basate sulla natura (Nature-Based Solutions, NBS) in risposta ai problemi ambientali globali.
Le nature-based solution consistono nella gestione e nell’uso sostenibile della natura al fine di affrontare diverse sfide legate per esempio a cambiamento climatico, rischio idrico, gestione del rischio di calamità ambientali e conservazione della biodiversità.
A cosa servono le nature-based solution
Esse rappresentano soluzioni alternative per conservare, gestire in maniera sostenibile e preservare le funzioni di ecosistemi naturali o ristabilirle in ecosistemi alterati dall’uomo.
Le soluzioni basate sulla natura possono, per esempio, offrire una nuova soluzione in risposta a fenomeni come inondazioni, erosione del suolo e scarsa qualità dell’acqua, attraverso il ripristino di ecosistemi naturali come foreste e zone umide che possono assorbire l’acqua in eccesso, migliorare la conservazione del suolo e con la creazione di zone cuscinetto che agiscano da filtro naturale per i contaminanti. Altri esempi sono soluzioni come la riforestazione, che limita la probabilità di frane, combattendo il rischio idrogeologico, oppure NBS applicate negli ecosistemi marini che agiscono contro l’erosione delle coste.
Gli investimenti nelle nature-based solution
Secondo stime del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP), al fine di realizzare appieno il potenziale di queste soluzioni è necessario un considerevole aumento degli investimenti. Attualmente, gli investimenti nelle Nature-Based Solution ammontano a $154 miliardi l’anno. Questa cifra dovrebbe triplicare entro il 2030, raggiungendo $484 miliardi per mantenere il riscaldamento globale entro 1.5°C e raggiungere gli obiettivi relativi alla biodiversità previsti dagli accordi internazionali.
A fine 2022, i leader di 190 Paesi riuniti a Montreal per la 15° COP della Convenzione delle Nazioni Unite sulla diversità biologica si sono infatti dati l’obiettivo di proteggere entro il 2030 almeno il 30% delle terre, degli oceani e delle zone costiere e delle acque della Terra, arrestando la perdita di biodiversità. La Commissione europea si è attivata con diverse misure molto rilevanti, contenute in una specifica Strategia sulla biodiversità.
I fondi pubblici non bastano
In tutti questi casi, però, i fondi pubblici non bastano: al momento, i finanziamenti per la biodiversità provengono principalmente dai governi, e i finanziamenti con capitale privato rappresentano solo il 17% degli investimenti totali.
Il settore finanziario è tra quelli più esposti alle conseguenze della perdita di biodiversità. Al tempo stesso, però, gli operatori finanziari sono tra gli attori fondamentali che possono contribuire a preservarla, svolgendo un ruolo chiave per incentivare l’aumento degli investimenti nelle soluzioni basate sulla natura. La stretta connessione tra finanza sostenibile ed economia reale, infatti, fa sì che le scelte di investimento ESG e il dialogo con le società investite, se allineate agli stessi obiettivi di protezione della biodiversità, producano impatti positivi, orientando i capitali verso le imprese impegnate su questo fronte con azioni concrete e una roadmap chiara e trasparente.
Gli investimenti legati alla biodiversità stanno registrando un aumento significativo e hanno ancora ampi spazi di crescita: negli ultimi due anni, i fondi domiciliati in Europa connessi al tema della biodiversità hanno raggiunto una raccolta complessiva pari a €854 milioni. Di pari passo, sta emergendo un numero sempre maggiore di prodotti finanziari legati alla protezione degli ecosistemi, segno di un interesse crescente degli investitori.
Queste tematiche sono state al centro dell’European Business and Nature Summit, conferenza tenutasi a Milano l’11 e il 12 ottobre 2023. L’evento, co-organizzato dal Forum per la Finanza Sostenibile insieme alla Commissione Europea, all’European Business and Biodiversity Platform, a Etifor e alla Regione Lombardia, ha fornito spunti preziosi su come coinvolgere il settore finanziario in queste sfide globali.
Affrontare le sfide fondamentali
Al fine di incentivare gli investimenti nelle NBS, è fondamentale affrontare alcune sfide cruciali.
La misurazione e la disponibilità di dati precisi e trasparenti
Tra i principali ostacoli vi sono la misurazione e la disponibilità di dati precisi e trasparenti sugli impatti delle NBS e sulle aziende impegnate in questi settori. Senza dati accurati, è difficile per gli investitori destinare flussi di capitale a questi progetti. Pertanto, è essenziale sviluppare nuove tecnologie di misurazione e monitoraggio che consentano di valutare in modo preciso impatti e produzioni, fornendo una base solida per le decisioni.
La formazione di policy maker e investitori
Un’altra sfida chiave è la formazione di policy maker e investitori. Affinché gli operatori finanziari possano contribuire appieno all’aumento degli investimenti nelle NBS, è essenziale che comprendano la biodiversità e i suoi impatti sulla sostenibilità globale. Se da un lato la sensibilità continua a crescere, dall’altro continuaa essere necessario informare gli operatori su come possono contribuire a proteggere e ripristinare gli ecosistemi.
La creazione di un ecosistema per accelerare l’azione per la biodiversità
Un ulteriore passo importante è la creazione di un ecosistema di attori che collaborino per accelerare l’azione per la biodiversità. La sinergia tra settore pubblico e privato è fondamentale per spingere le aziende a intraprendere un percorso verso un’economia a impatto positivo sulla natura. Regolamentazioni mirate e investimenti responsabili sono anch’essi essenziali per creare l’ambiente favorevole a un’economia sostenibile basata sulla natura.
Conclusioni
Proprio per questo il Forum per la Finanza Sostenibile ha dato vita, insieme a Etifor e Regione Lombardia, all’Italian Business & Biodiversity Working Group, un gruppo di lavoro nazionale che si pone gli obiettivi di sensibilizzare sull’importanza economica della biodiversità, promuovere partnership pubblico-privato per la conservazione degli ecosistemi e allineare le strategie aziendali alle migliori pratiche internazionali. L’idea è fare rete, per condividere strategie e massimizzare gli impatti positivi degli investimenti.