La nostra legge sulla sharing economy non riguarda Uber, poiché si occupa solo degli operatori privati occasionali (né si occupa di Uber Pop, perché è già illegale in Italia). Uber normale è invece servizio tra professionisti. Noi definiamo operatore occasionale chi ricava fino a 10 mila euro l’anno da questa attività.
La nostra proposta di legge non tocca insomma le professioni, che continuano a essere regolate dalle leggi, come sempre. Il motivo è che i servizi professionali insomma non sono modificati, dal punto di vista normativo, dall’uso di una innovazione tecnologica. Invece restavano fuori gli operatori occasionali, per esempio il privato che su AirBnb affitta la propria casa e che dovrebbe essere tenuto ad alcune misure di sicurezza rispettate dagli alberghi.