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Rentri, cos’è e come funziona il registro elettronico per la tracciabilità dei rifiuti



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L’innovativo registro elettronico nazionale Rentri è stato pensato per garantire la tracciabilità dei rifiuti avvalendosi integralmente di documentazione digitale: vediamo nel dettaglio come è composto, come iscriversi e quali sono gli obiettivi della sua istituzione

Pubblicato il 31 ott 2022

Alessandro Mastromatteo

Avvocato, Studio Legale Tributario Santacroce & Partners



green bond (1) Rentri

Il Rentri – Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti, ufficialmente in vigore dal giugno 2023, è uno strumento adottato dal Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica per gestire i documenti digitali relativi al trasporto e alla movimentazione dei rifiuti. Una misura disposta per digitalizzare il tracciamento dei rifiuti in ottica di sostenibilità, ma che ha importanti impatti anche sui processi di gestione documentale in azienda.

Per esempio, con il Rentri scatta l’obbligo di conservazione documentale a norma per il Fir – Formulario di identificazione dei rifiuti e per il registro di carico e scarico dei rifiuti: quest’ultimo per alcune tipologie di aziende va gestito obbligatoriamente in maniera totalmente digitale dal 13 febbraio 2025.

Cos’è il Rentri

Il Registro è digitale e consente una tracciabilità dei rifiuti avvalendosi integralmente di documentazione digitale. Il Rentri è gestito direttamente dal Ministero con integrazione, attraverso una loro gestione digitalizzata, di Registro di carico/scarico, Formulari di identificazione dei rifiuti e del MUD.

La normativa di riferimento è dettata dall’articolo 188-bis, comma 1 del D.Lgs. 152/2006 – Codice dell’Ambiente: ciò che lo schema di regolamento attuativo ha inteso perseguire consiste nella realizzazione di un disegno di governance complessiva della gestione dei dati circa la tracciabilità dei rifiuti a livello nazionale.

Cosa contiene il registro Rentri

Il Rentri si articola, infatti, in una sezione Anagrafica, contenente i dati anagrafici degli operatori e delle informazioni relative alle specifiche autorizzazioni rilasciate per l’esercizio delle attività correlate alla gestione dei rifiuti, nonché in una sezione Tracciabilità, con i dati relativi agli adempimenti realizzati. Il Registro sarà integrato inoltre con la piattaforma telematica dell’Albo nazionale dei gestori ambientali.

Rentri, l’iter normativo

Il Ministero della Transizione Ecologica – MiTE ha notificato a fine settembre 2022 alla Commissione Europea, nell’ambito della procedura prevista dalla Direttiva UE 2015/1535, lo schema di regolamento recante la disciplina del sistema di tracciabilità dei rifiuti e del relativo Registro elettronico nazionale – Rentri: il periodo utile per la presentazione di osservazioni sulle regole tecniche è scaduto il successivo 30 dicembre, poi il Ministero ha potuto adottare il provvedimento che istituisce tale registro in linea con gli obiettivi previsti dalla Strategia nazionale per l’economia circolare e dal Programma nazionale per la gestione dei rifiuti.

Si tratta di una disciplina regolamentare finalizzata a definire un nuovo paradigma in tema di tracciabilità caratterizzato dalla coesistenza e coniugazione di adempimenti ad oggi vigenti in modalità cartacea con nuove disposizioni in versione digitale degli stessi.

Gli obiettivi del Rentri

L’obiettivo è quello di rendere funzionale la trasmissione e l’acquisizione dei dati ambientali relativi al ciclo ed alla gestione dei rifiuti tracciandoli con l’ausilio di strumenti elettronici e telematici.

Alla maggiore fruibilità e semplificazione dei dati, si accompagnerà la riduzione degli oneri amministrativi e burocratici per le imprese, perseguendo allo stesso tempo la realizzazione di un più efficace strumento di contrasto alla criminalità organizzata operante nell’ambito dello smaltimento rifiuti. La misura si inserisce, come anticipato, nella Strategia Nazionale per l’economia circolare e nel correlato Piano Programma Nazionale per la Gestione dei Rifiuti (PNGR), entrambi predisposti e pubblicati lo scorso 24 giugno 2022 dal MiTE in attuazione delle riforme previste dal PNRR entro il primo semestre dell’anno.

Come funziona il registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti Rentri

A decorrere dalla data di iscrizione, gli operatori ad oggi obbligati alla tenuta del registro di carico e scarico, dovranno trasmetterne i relativi dati secondo le modalità che saranno stabilite con appositi decreti direttoriali. La trasmissione dei dati andrà realizzata con cadenza mensile, entro il mese successivo a quello di annotazione. Allo stesso modo andranno trasmessi, per i soggetti obbligati, i dati dei formulati di identificazione dei rifiuti pericolosi. In quest’ottica, viene introdotto l’obbligo di installare sui mezzi di trasporto appositi sistemi di geolocalizzazione basati sulle tecnologie disponibili sul mercato.

Scadenze obblighi Rentri

L’iscrizione al Rentri è possibile dal 15 dicembre 2024.

Dal 13 febbraio 2025 è obbligatoria l’iscrizione al registro per:

  • aziende con più di 50 dipendenti e che si occupano della produzione, si legge sul sito ministeriale di “rifiuti pericolosi oppure rifiuti non pericolosi derivanti da lavorazioni industriali, artigianali e dal trattamento di rifiuti, acque e fumi”
  • impianti di trattamento e smaltimento rifiuti
  • intermediari e trasportatori di rifiuti.

Sempre per i soggetti obbligati all’iscrizione, dal 13 febbraio 2025 è obbligatoria la tenuta digitale del registro di carico e scarico dei rifiuti da trasmettere al Rentri, entro la data si devono essere iscritti.

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