Il 3 maggio 2016 è iniziato, davanti alle commissioni riunite Trasporti e Attività produttive, l’esame del provvedimento inerente all’economia della condivisione, cosiddetta Sharing Economy. Il percorso intrapreso da noi parlamentari dell’intergruppo innovazione ha previsto una serie di audizioni che si sono svolte nei 2 anni dei lavori preparatori al testo. Da questa audizioni abbiamo avuto modo di capire come circoscrivere la proposta, che ruoli dare all’autorità di vigilanza e l’inquadramento privatistico e fiscale. Durante i convegni a cui partecipiamo, emergono bene o male le stesse questioni, ormai cristallizzate e chiare.
Anche dalla consultazione popolare che abbiamo aperto sul sito degli Stati Generali dell’Innovazione abbiamo avuto indicazioni simili. Ora, in attesa della conclusione della consultazione pubblica, contemporaneamente alla Camera dei Deputati, verrà sicuramente avviato un percorso di audizioni informali, con gli attori che reputeranno di venire sentite dalle commissioni. L’iter non vorremmo prolungarlo troppo, vorremmo arrivare a chiudere l’esame in commissione entro la pausa estiva così da approdare in aula al rientro.
Quello che chiediamo a chi vorrà venire audito in commissione è di venire già pronto con le proposte per rimediare a ciò che reputerà carente nella norma, o non propriamente definito. In questo modo potremmo velocizzare i lavori e discutere in commissione già di proposte emendative concrete. Dal canto nostro stiamo già elaborando delle proposte di modifica del testo sulla base delle critiche ricevute e sui rilievi dei funzionari del servizio studi, che puntualmente hanno analizzato la proposta sotto tutti i punti di vista. I rilievi fatti sono pochi e puntuali, questo ci incoraggia e ci rassicura nell’aver scritto un testo coerente con il quadro normativo nazionale ed europeo.