La governance strategica dei dati supporta le città nella trasformazione verde e digitale di ogni ambito dell’ambiente urbano. È possibile migliorare aspetti come il traffico, l’inquinamento, la sicurezza, la valorizzazione del territorio e del patrimonio culturale. Obiettivi che i comuni italiani non possono trascurare, perché la città del futuro, in linea con gli scenari politici ed economici tracciati dall’Unione Europea, ha nella sostenibilità il proprio punto di forza, da attuare grazie all’innovazione di strumenti e processi.
Un esempio è il supporto che i sistemi IoT e l’intelligenza artificiale applicata all’elaborazione dei dati sono in grado di dare per rivoluzionare la mobilità: il caso del programma Smart Genova permette di riflettere sull’impatto della tecnologia per trasformare la gestione delle infrastrutture cittadine.
Smart city, lo scenario italiano: a che punto siamo
Aumenta in Italia la consapevolezza dei vantaggi offerti dalla digitalizzazione per ridisegnare la gestione delle città. Tuttavia, i progetti sono spesso frammentati e non sono frutto di un approccio olistico. Come ricorda Sabino Titomanlio, business director di Movyon, in Italia sono attivi “una pluralità di progetti in molteplici città. È un fenomeno in crescita, come si rileva dai dati dell’Osservatorio Smart City del Politecnico di Milano: nel 2022 il volume d’affari complessivo relativo alle smart city è aumentato del 23% con un ammontare pari a 900 milioni di euro”.
Questi numeri indicano che “sempre più città attivano progetti in ottica smart city – aggiunge Titomanlio -. Ma in realtà si tratta quasi sempre di iniziative verticali, che non riguardano quasi mai la città dal punto di vista complessivo. Il motivo principale è che le città sono organizzate per dipartimenti separati: la spinta che nasce “dall’alto” si traduce in progetti che in gran parte sorgono nell’ambito di singoli assessorati e dipartimenti e si perde così il concetto dell’integrazione dei dati”. Per ridefinire processi e servizi dell’intero nucleo urbano in base all’analisi dei dati è fondamentale invece un approccio sistemico all’organizzazione cittadina.
I vantaggi della data- driven governance cittadina
La possibilità di raccogliere, analizzare ed elaborare le informazioni è alla base di una strategia vincente di governance guidata dai dati. Titomanlio ricorda che, quando si prendono decisioni, la priorità è “capirne l’impatto sul cittadino”. Sempre dai dati del Politecnico emerge ad esempio che le aspettative dei cittadini verso la smart city riguardano maggiormente una migliore mobilità e una maggiore facilità nel trovare parcheggio”. In quest’ottica di soddisfazione dei bisogni dei cittadini, i dati semplificano il lavoro dell’amministratore locale: “Prendere decisioni senza avere a disposizione strumenti che aiutino a sintetizzare lo scenario, è difficile – prosegue Titomanlio -. Per costruire gli strumenti di supporto alle decisioni, occorre elaborare le previsioni partendo da una mole di dati enorme, informazioni quindi che non possono essere correlate semplicemente con la sapienza di una singola persona”. Da qui la necessità di affidarsi alla tecnologia, a soluzioni che impieghino tecniche innovative quanto consolidate quali il machine learning.
L’integrazione è un elemento fondamentale per cogliere correlazioni importanti tra settori diversi dell’organizzazione cittadina: “Alla base di tutto c’è l’avere obiettivi chiari – ha commentato Arcangelo Merella, Project Manager del progetto Smart Genova del Comune di Genova -. Partendo da ciò, la raccolta dei dati è fondamentale per programmare le attività e gestirle in tempo reale: il sistema, una volta acquisite le informazioni, può proporre soluzioni, supportando quindi gli amministratori nel concretizzare gli obiettivi di sviluppo cittadino”.
Il Programma Smart Genova, come funziona
Il programma avviato a Genova punta proprio a un governo cittadino orientato dai dati, coinvolgendo molteplici settori dell’amministrazione comunale: “In pratica una soluzione integrata tra sistemi di mobilità diversi come il porto, l’autostrada, la viabilità urbana – ha precisato Merella -. Il fatto di mettere insieme questi aspetti e darsi strumenti di governance innovativi è importantissimo per la città”.
Il programma Smart Genova si declina in 3 progetti principali:
- Smart City Genova, il primo dei tre ad essere partito, che riguarda la mobilità e punta alla riduzione del traffico e l’ottimizzazione della viabilità,
- Mobility as a Service
- Smart Logistics
In particolare, “Smart City Genova “ha come missione fondamentale la costruzione di un sistema a disposizione degli amministratori e dei cittadini con l’obiettivo di ridurre la congestione, valorizzare il trasporto pubblico locale e fornire una piattaforma di informazione ai cittadini su come muoversi e agli amministratori per prendere decisioni – ha spiegato Titomanlio -. Per fare ciò il progetto si articola in diverse soluzioni da realizzare in città, come la rete di semafori e varchi ZTL intelligenti o sistemi smart che permettono di verificare se in un parcheggio ci siano posti liberi”. Tecnologie che permettono di raccogliere i dati ma anche di attuare la strategia della Smart City: “Tutti i dati che vengono raccolti confluiscono in una piattaforma che raccoglie ed elabora le informazioni e permette di formulare previsioni con modelli che usano AI”, ha precisato Titomanlio.
Perché la piattaforma svolga al meglio il proprio compito, Merella evidenzia: “bisogna esaminare domanda e offerta di trasporto, per avere il quadro dell’intera rete cittadina”. E, sottolineando la particolarità dell’iniziativa, aggiunge: “in pochi casi le città stanno proponendo una soluzione così integrata in una realtà urbana di tale complessità”.
Gli obiettivi e il ruolo di Movyon
Tra le esigenze che hanno dato il via a Smart City Genova– ha raccontato Merella – c’è quella di sapere quanta gente entra in città e da dove viene, quante auto si muovono nel contesto urbano, quante di queste vengono dall’entroterra, dalle città vicine”. Questo “per prendere decisioni mirate, per rafforzare il sistema del trasporto pubblico, prevedendo anche forme di gratuità”. Uno spunto per il futuro: “Il servizio pubblico è finanziato dalla Regione e dalla tariffazione, ma non è esclusa l’adozione di politiche di pricing. Il sistema che stiamo mettendo insieme permetterà di affrontare anche questo tema in modo concreto”.
Nonostante il focus sulla mobilità, è fondamentale tuttavia prendere in considerazione i dati dell’intero contesto, non solo di un settore: “L’integrazione è importante, bisogna comprendere nell’analisi i dati presi da ogni ambito – ha sottolineato Titomanlio -. E non solo. È importante per Movyon avere un sistema open, capace di vivere per molti anni. Quindi è necessario che sia pronto ad accogliere i contributi preziosi che arriveranno dalla ricerca, dal mondo delle università o anche dall’esterno, dalle PMI innovative di cui è ricchissimo il territorio”.
Un approccio globale, dunque, alla raccolta e analisi dei dati, per avere uno scenario completo di cosa succede in città: “La data-driven governance ci permetterà di indirizzare le politiche cittadine – ha precisato Merella. Ma al di là del contesto totale, nemmeno i focus verticali vanno trascurati: penso ad esempio a soluzioni per car sharing e moto sharing, all’uso intelligente dei parcheggi, alla riduzione del traffico parassitario. Affronteremo anche il tema della city logistic, incrocio tra logistica urbana di ultimo miglio, logistica portuale e mobilità urbana”. A beneficio dei cittadini.
Articolo realizzato in partnership con Movyon