Nelle città vi sono sempre più servizi che permettono alle persone di vivere la vita cittadina al meglio garantendo la possibilità di muoversi più comodamente, di avere accesso a più informazioni e per esempio, di sentirsi più sicuri. Ma, quando si parla di città del futuro e servizi intelligenti, cosa vogliono davvero gli italiani?
Di cosa parliamo quando parliamo di smart city
Partiamo da un dato: il termine smart cities non è certamente nuovissimo, eppure il suo reale significato non è conosciuto ai più.
Lo rivela uno studio condotto su un campione di circa 1000 italiani, che dimostra come quello di città intelligente non sia un concetto così conosciuto: il 37% degli intervistati non ne conosceva il significato prima che gli venisse mostrata una definizione.
La Commissione Europea definisce una smart city come “un luogo dove servizi e reti tradizionali diventano più efficienti grazie all’uso della tecnologia per aiutare i cittadini e le aziende che vi operano”. Le infrastrutture della città vengono infatti migliorate grazie a diverse tecnologie come il 5G, l’IoT o l’intelligenza artificiale.
La tecnologia opera in diversi ambiti della città, per questo quando si parla di smart cities si fa riferimento a 6 dimensioni:
- Smart people: l’individuo viene posto al centro della città. Ciò significa che le persone partecipano e vengono coinvolte nelle decisioni pubbliche cittadine o nelle problematiche quotidiane. Devono quindi avere accesso in modo “intelligente” alle documentazioni, alle notizie e ai processi formativi.
- Smart governance: la comunicazione tra pubbliche amministrazioni e cittadini deve avvenire in modo semplice e veloce. Servono strumenti accessibili che permettano di coinvolgere le persone al cosiddetto gioco democratico.
- Smart economy: un’economia che utilizza la tecnologia per migliorare e sviluppare nuovi modelli di business, creando attività imprenditoriali.
- Smart living: fa riferimento alla qualità della vita del cittadino all’interno della città intelligente. Le tecnologie, oltre a dover essere presenti, devono anche essere facilmente utilizzabili dalle persone.
- Smart mobility: propone soluzioni che permettono di migliorare l’efficienza dei trasporti urbani, migliorando le tempistiche dei percorsi e riducendo i costi dei servizi. Cerca inoltre di diminuire l’inquinamento atmosferico attraverso soluzioni sostenibili.
- Smart environment: fa riferimento a uno sviluppo sostenibile. La tecnologia in questo caso viene utilizzata per usufruire consapevolmente delle risorse, cercando di ridurre gli sprechi, gestendo in maniera corretta lo smaltimento dei rifiuti e cercando fonti sostenibili dove possibile.
La tecnologia agisce quindi su queste dimensioni ottimizzando servizi utili ai cittadini, come per esempio la documentazione sanitaria online, ma anche migliorando l’efficienza dei trasporti urbani, diminuendo le tempistiche e riducendo le emissioni di CO2.
Tenendo conto di queste informazioni, quali servizi intelligenti esistono a oggi nelle città italiane?
Smart mobility, pagamenti e sicurezza i servizi più diffusi nelle città
Partiamo dal presupposto che i servizi intelligenti non sono presenti in egual misura in tutte le zone della penisola, ci sono delle differenze sostanziali tra il nord, il centro, le isole e il sud Italia.
Secondo i rispondenti allo studio, in Italia, i primi servizi che sono stati resi disponibili sono smart mobility per il 75%, pagamenti e gestione delle finanze smart per il 63% e sicurezza smart per il 52%.
Analizzando le differenze all’interno del Paese è possibile notare che i servizi di smart mobility, come per esempio il car sharing o i bus a emissioni zero, sono maggiormente disponibili nel nord Italia, così dichiara l’82% dei rispondenti di quest’area; a seguire il centro Italia secondo l’80%, sulle isole per il 70% e al sud secondo il 61%. Nelle città si vedono infatti sempre più biciclette, motorini e auto in condivisione. Questo tipo di servizio consente alle persone di non dover sostenere i costi elevati che derivano dall’acquisto di tali prodotti. Inoltre, ormai la maggior parte di questi dispositivi sono elettrici, il che significa una grande riduzione di CO2 nell’aria.
Per quanto riguarda i servizi di pagamento smart, per esempio i pagamenti contactless con cellulare o smart watch, il 69% dei rispondenti residenti nel nord Italia dichiara di avere questi servizi in città, al centro Italia il 68%, nelle isole il 57% mentre al sud il 53%.
Infine, il terzo servizio più diffuso nelle città è la sicurezza smart. Quando si tratta di sistemi di sicurezza intelligenti come la videosorveglianza per strada o sui mezzi pubblici, il 60% dei rispondenti nel nord Italia dichiara di avere questi sistemi nella propria area, al centro Italia sono disponibili secondo il 54% mentre al sud per il 40%.
5G, l’IoT e le blockchain: cosa vogliono gli italiani nelle loro città
Se muoversi in modo intelligente, effettuare pagamenti smart e avere sistemi di sicurezza all’avanguardia sono i servizi più diffusi nelle città italiane, quali servizi sono invece i più desiderati?
Senza troppe sorprese, risulta che il 5G è il servizio più richiesto: a votarlo è il 44% degli intervistati, nonostante il 48% dichiari di avere già questo servizio presente nella propria città. Al secondo posto, tra le tecnologie più desiderate, c’è l’internet delle cose (IoT): in questo caso a volere questo tipo di servizio sono il 37% degli intervistati mentre ad averlo già presente in città il 19%. Infine, il terzo servizio più desiderato dai rispondenti è la tecnologia inerente alle blockchain, votato dal 33% e presente solo secondo il 17%.
In altri casi la differenza tra tecnologia disponibile e desiderata è ben più sostanziale, come nel caso della robotica: il 33% degli italiani vorrebbe più soluzioni di robotica in circolazione, ma attualmente solo l’8% degli intervistati dichiara che sono presenti nella propria città.
Città smart: la sostenibilità prima di tutto
Pochi aspetti della vita cittadina hanno guadagnato tanta popolarità come quello della sostenibilità negli ultimi anni. E per questo anche quando si parla di sviluppo di città intelligenti la sostenibilità non può essere lasciata indietro. Anzi, diventa un aspetto centrale per la riduzione degli sprechi e il miglioramento della vita per i cittadini.
Così confermano i dati dello studio: la sostenibilità risulta l’aspetto più importante per sviluppare una smart city secondo il 35% dei rispondenti; seguono l’accessibilità (26%), la convenienza (21%), e la sicurezza (17%). Ebbene sì, per gli italiani città più sostenibili e accessibili sono una priorità, anche più importante della sicurezza.
L’87% degli intervistati è d’accordo che attraverso l’implementazione di strategie intelligenti le città saranno ancora più sostenibili.
Le aspettative sono tante quando si parla di città del futuro, ma stando ai dati, i tre principali impatti positivi che gli italiani sperano di ottenere da una smart city sono: un miglioramento della qualità dell’aria e dell’acqua per il 58% degli intervistati; una mobilità più sostenibile all’interno della città per il 54% e sempre per il 54% una migliore gestione dei rifiuti.
Infine, dallo studio di Capterra emerge che esistono già diversi servizi che vengono utilizzati a fine sostenibile. Tra le persone che utilizzano servizi per l’energia smart, infatti, il 75% dichiara di usare le fatture digitali per tracciare le quantità di consumo di acqua e/o elettricità. Il 60% utilizza applicazioni che permettono di non sprecare il cibo ricevendo aggiornamenti direttamente da ristoranti o supermercati, e il 58% dichiara invece di fare shopping in negozi di seconda mano così da dare una nuova vita a indumenti ancora in buono stato.
Aziende e smart cities: come far parte di un ambiente interconnesso
Le città sono in continua trasformazione, cercando di essere migliorate e rese sempre più vivibili per il cittadino, il quale ha cambiato i suoi bisogni. Le persone vogliono infatti poter andare da una parte all’altra della città comodamente, ma senza inquinare troppo; partecipare alle decisioni cittadine, ma in un modo veloce e versatile.
Le aziende per fare parte di questi ecosistemi sempre più interconnessi tra loro devono rimanere al passo con le tecnologie in uso, formare in modo appropriato i propri dipendenti e fornire a tutti gli stakeholder gli strumenti per essere partecipi.
Solo con la collaborazione di tutti gli attori coinvolti come persone, enti pubblici, imprese e tecnologia sarà possibile creare delle città intelligenti.
Metodologia
Per raccogliere i dati di questo studio Capterra ha condotto un sondaggio in Agosto 2023. Per farlo è stato selezionato un campione di 1006 persone.
I criteri di selezione dei partecipanti sono:
- Persone residenti in una città piccola, grande o media.
- Maggiori di diciotto anni
Il campione è rappresentativo della popolazione italiana.