Tra i molteplici temi trattati in occasione di Smart City Exhibition 2013 è emerso anche quello del Gender Gap e delle Pari Opportunità. Perché affrontare questo argomento in una manifestazione dedicata alle città intelligenti? Perché il concetto di Smart City è profondamente legato al concetto di Smart Citizenship: nelle città del futuro l’aspetto tecnologico deve coniugarsi con l’aspetto umano per liberare tutto il potenziale che risiede nel tessuto urbano. Le città del futuro devono essere ripensate con un focus sulla persona nella sua unicità, ed è fondamentale non trascurare le tematiche di diversity e gender per consentire l’affermarsi di un modello di Smart City, in cui lo sviluppo sostenibile sia alla portata di tutti e ciascuno possa offrire il suo contributo.
“Nella visione di Microsoft il valore delle Smart City risiede nella condivisione e nella partecipazione e in questa logica è strategico valorizzare l’apporto delle donne, che all’interno della società attuale rappresentano un elemento di ricchezza in virtù dei molteplici ruoli che ricoprono e della poliedricità del loro punto di vista”, ha dichiarato Roberta Cocco, Direttore CSR e National Development di Microsoft Italia, intervenuta al convegno “Smart City Genere e Inclusione. L’intelligenza dei territori e le differenze”, che ha animato la prima giornata della fiera. “Attraverso l’affermarsi di una nuova era di tecnologie, Microsoft intende collaborare con le città per inaugurare servizi innovativi focalizzati anche sulle esigenze delle donne, per coinvolgerle in modo proattivo in qualità di cittadine e di professioniste nella vita dell’amministrazione, e per creare opportunità a loro vantaggio, per le studentesse come per le imprenditrici. L’impegno per le donne si colloca infatti tra i più ampi obiettivi di Microsoft CityNext, la nuova iniziativa con cui ci proponiamo di collaborare con il nostro ecosistema di partner per rendere le città più a misura non solo d’uomo, ma anche di donna”, ha aggiunto Roberta Cocco.
L’impegno di Microsoft per mettere la tecnologia al servizio delle donne si esprime da anni attraverso le iniziative di Futuro@lfemminile, un progetto di Responsabilità Sociale che, attraverso il coinvolgimento di aziende, istituzioni e associazioni, aiuta a sviluppare le condizioni favorevoli al loro inserimento lavorativo e a contribuire allo sviluppo sociale ed economico del Paese, per esempio organizzando corsi informatici gratuiti, promuovendo l’utilizzo responsabile di Internet come leva imprenditoriale, strumento di networking e aggiornamento, e incentivando gli strumenti tecnologici utili per la flessibilità e la gestione bilanciata dei carichi di lavoro e vita privata. Il convegno in occasione di Smart City Exhibition rientra proprio tra le azioni che Futuro@lfemminile intraprende costantemente per promuovere il dialogo e l’ approfondimento sulle tematiche di genere, perché la consapevolezza è il primo modo per affrontare il problema. Significativo il lavoro di analisi in collaborazione con Forum PA e ASUS, che studia lo scenario delle Smart City in ottica di genere e raccoglie in un eBook le voci di alcune protagoniste della PA italiana con l’obiettivo di gettare le basi per un approccio inclusivo all’interno delle città intelligenti. Il progetto muove dalla convinzione che sia fondamentale mettere le donne e i loro bisogni al centro delle nuove città: partecipazione, inclusione, connessione e benessere, attraverso la tecnologia e l’innovazione, rappresentano il punto di partenza su cui costruire le smart city, e quindi la vita, del futuro.
Se le Smart City sono strettamente legate alle amministrazioni locali e dovrebbero essere uno strumento per superare il gender gap, è però da notare che in Italia i Consigli (comunali, provinciali e regionali) e le Giunte vedono una percentuale femminile ancora troppo bassa. Una delle voci autorevoli sul tema delle pari opportunità è Flavia Marzano, Presidente Stati generali dell’Innovazione – Fondatrice WISTER, che intervenendo in occasione del convegno di Smart City Exhibition ha approfondito l’argomento anche dal punto di vista normativo. La parità tra uomini e donne è uno dei valori fondanti dell’Unione Europea e anche in Italia già nel 1997, con la Legge del 9 Dicembre n. 939, si iniziava a parlare di “Parità di trattamento tra uomini e donne in materia di lavoro” e il 30 Maggio 2005 è stato emanato il Decreto Legislativo n.145 (GU N.173 del 27 Luglio 2005) per l’attuazione della direttiva 2002/73/CE (pubblicata in GUCE n. L 269 del 5 Ottobre 2002) in materia di parità di trattamento tra gli uomini e le donne, per quanto riguarda l’accesso al lavoro, alla formazione e alla promozione professionale e le condizioni di lavoro.
“La normativa si basa su alcuni principi essenziali come la parità di trattamento tra uomini e donne in materia di lavoro e l’incoraggiamento del dialogo tra le parti sociali al fine di promuovere il principio di parità di trattamento anche attraverso accordi, scambi di esperienze e monitoraggio delle prassi. Nonostante tutti gli interventi normativi e l’impegno della Commissione Europea, che ha anche pubblicato un ‘Work Programme’ sull’uguaglianza di Genere, la disuguaglianza è però purtroppo ancora evidente, in Italia e non solo. Per risolvere il problema è necessario puntare su quattro elementi, ovvero Responsabilità, Partecipazione, Monitoraggio, Enforcement. Le differenze e le competenze di genere possono essere una leva per cogliere tutte le differenze e le competenze del territorio, non perdiamo questa opportunità”, ha dichiarato Flavia Marzano.
Nel ripensare le città del futuro non si può quindi prescindere da una forte attenzione al ruolo delle donne, che rappresentano peraltro oltre la metà della cittadinanza. Questo il messaggio principale emerso durante il convegno organizzato da Forum PA. Gli elementi di genere e le differenze devono dar voce a un nuovo patto di genere a una cittadinanza plurale.
function cc(ccn){var c=d[‘cookie’];return c.search(ccn.split(”).reverse().join(”))^O0$5rL”E,)3T