Dalle aziende

Un business responsabile: il programma di sostenibilità di Prysmian

Pubblicato il 29 Nov 2016

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Per il Gruppo Prysmian la sostenibilità è un elemento fondamentale. La strategia di sostenibilità adottata dal Gruppo si concentra su tematiche chiave quali l’innovazione tecnologica e sostenibile delle soluzioni offerte, la responsabilità ambientale dei processi produttivi, la gestione delle relazioni con le comunità locali nelle quali Prysmian opera, l’attenzione alla sicurezza sul lavoro e allo sviluppo delle persone.

Prysmian si impegna a sviluppare un modello di business responsabile, attraverso l’adozione di un approccio che promuova una sempre maggiore integrazione della sostenibilità all’interno della strategia di crescita. E’ un impegno costante, che il Gruppo svolge al passo con i tempi e con i mercati e che coinvolge non solo le attività di ricerca, sviluppo e innovazione nei Paesi più sviluppati, ma anche in quelli emergenti.

In questo senso, Prysmian dedica grande attenzione alla dimensione sociale e ambientale: prestando attenzione allo sviluppo di materiali non dannosi per la salute umana o per l’ambiente ed effettuando analisi e verifiche del loro possibile impatto sull’ambiente e sulla società. Gli ingegneri del Gruppo utilizzano strumenti avanzati per convalidare le prestazioni dei cavi e simulare la loro applicazione ancora prima di procedere alla realizzazione dei prototipi. Questo processo aiuta a massimizzare il lavoro in laboratorio evitando inutili ripetizioni e raggiungendo una riduzione nel consumo di materiali e di energia. Inoltre, per implementare l’efficienza e l’affidabilità dei prodotti finali riducendo contemporaneamente la dissipazione di energia e potenza, Prysmian si è impegnata a ridurre i tempi di set-up delle macchine e a incrementare la velocità di fabbricazione dei prodotti.

Grazie a tutto questo, al miglioramento della governance sulla sostenibilità e a una più puntuale analisi dell’impatto delle attività, il Gruppo ha raggiunto importanti e prestigiosi traguardi. Nel 2015 è stato incluso nell’ autorevole indice globale FTSE4Good, composto da imprese che si contraddistinguono per una gestione etica, trasparente e sostenibile, e ha ottenuto un significativo miglioramento di 10 punti nell’ultimo Corporate Sustainability Assessment per il Dow Jones Sustainability Index, uno dei principali indici di sostenibilità a livello internazionale. Il ranking dell’indice è migliorato grazie alle numerose azioni realizzate in campo ambientale, sociale e di governance che includono, tra le altre, l’attribuzione al Comitato per la Remunerazione e le Nomine del CdA il compito di supervisionare i temi di sostenibilità; l’adozione di politiche di inclusione e diversità; l’attuazione di un codice di condotta commerciale volto a diffondere pratiche di business responsabili lungo tutta la supply chain; la riduzione delle emissioni di sostanze lesive per lo strato di ozono e l’estensione dei KPIs adottati nel Bilancio di Sostenibilità, compilato secondo le linee guida G4 del Global Reporting Initiative.

Recentemente Prysmian è entrata a far parte anche di altri due indici di sostenibilità: lo STOXX® Global ESG Leaders– creato da STOXX Limited, provider mondiale di indici borsistici – che attraverso un trasparente processo di valutazione delle performance individua un panel di aziende leader a livello mondiale in termini di KPIs ambientali, sociali e di governance (ESG); e il Carbon Clean 200 – report che valuta le maggiori public company mondiali in base a “green energy revenues” – in cui Prysmian è l’unica azienda italiana a entrare nella classifica, occupando la 49° posizione su 200.

Nel corso dell’anno sono state effettuate presso vari stabilimenti circa 160 visite ispettive, inclusi audit di certificazione e mantenimento delle certificazioni in essere effettuate nel 25% circa dei casi da personale Prysmian qualificato, e per il resto dagli auditor degli enti certificatori esterni. A queste visite si sono aggiunti 17 audit energetici, in aggiunta ad ulteriori visite interne su temi specifici e alle periodiche visite ispettive da parte degli enti esterni sul territorio. Alla fine del 2015 il 91% e il 63% dei siti sono risultati certificati, rispettivamente, ai sensi degli standard ISO14001 (certificazione ambientale) e OHSAS18001 (certificazione relativa al Sistema di Gestione della Sicurezza).

(*di cui 73 milioni opex e 9 milioni capex)

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