EXSUF

Una nuova idea di città grazie alle partnership pubblico-privato: l’opportunità del PNRR

Un concetto di città smart che sia centro di attività economica ma al tempo stesso hub di generazione di conoscenza collettiva, benessere e innovazione per la comunità. Un libro open source esamina le diverse modalità di PPP per individuare quelle che meglio si adattano ai nuovi scenari finanziari, economico e sociali

Pubblicato il 23 Dic 2022

Anna Gervasoni

Direttrice Centro ExSUF

smart city

Il tema della collaborazione tra pubblico e privato nel passato ha destato diffidenza facendo pensare a poca trasparenza se non illecito nella gestione di progettualità in capo alle amministrazioni e ad intenti corruttori da parte di attori privati. Oggi fortunatamente si è addivenuti ad una visione moderna della collaborazione tra soggetti pubblici e privati grazie allo strumento del Partenariato Pubblico Privato – PPP (Public Private Partnership) oggetto di attenta analisi da parte di ExSUF – il centro di eccellenza sulla finanza sostenibile per le infrastrutture e le città intelligenti, istituito nel 2021 dall’UNECE e dalla LIUC – Università Cattaneo.

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I modelli possibili per attuare un concetto di città smart

Ne è nata una riflessione sui vari modelli possibili per attuare un concetto di città smart che sia centro di attività economica ma al tempo stesso hub di generazione di conoscenza collettiva, benessere e innovazione per la comunità e sono state analizzate le diverse modalità del PPP al fine di individuare quelle che meglio si adattano ai nuovi scenari finanziari, economico e sociali.

In questo momento storico, infatti, l’Italia si trova impegnata a implementare in maniera efficace il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che mette a disposizione del sistema Italia ingenti risorse per finanziare la ripartenza post pandemia da Covid-19 e per superare alcune debolezze strutturali della nostra economia. La disponibilità straordinaria di risorse finanziarie non deve comunque disincentivare il settore pubblico dal perseguire un efficace coinvolgimento delle realtà private, anzi. Abbiamo un’occasione unica per implementare nuove collaborazioni. Contrariamente al passato, quando il ricorso al PPP nel finanziamento delle infrastrutture rivestiva carattere di necessità per mancanza di fondi pubblici, la situazione contingente offre la possibilità di ripensare il ruolo del settore privato, potendo sfruttare l’effetto leva derivante da risorse finanziarie complementari e, soprattutto, introducendo elementi innovativi nelle fasi di progettazione, esecuzione e manutenzione dei lavori.

Sostenibilità e digitale, un cambiamento epocale sul fronte culturale

Anche sul fronte culturale si assiste ad un cambio epocale: le tematiche di sostenibilità e il digitale hanno assunto un ruolo sempre più centrale e sono destinate a costituire un elemento imprescindibile in futuro per qualsiasi decisione dell’amministrazioni. Siamo in un momento di progettazione avanzata, in cui è necessario che tutti gli elementi progettuali – urbano, architettonico, culturale, politico, ambientale e digitale – dialoghino armonicamente affinché le città diventi il luogo dove i cittadini, ma anche i city user e i turisti possano vivere, spostarsi e usufruire dei servizi, accompagnati da un’infrastruttura tecnologica in grado di rispondere in maniera veloce ed efficace ai loro bisogni.

È questo il quadro di oggi, e ancora di più prospettico, nel quale la progettazione si fonda sempre più sulla collaborazione fra pubblico e privato. Una collaborazione in cui i rispettivi compiti sono chiari e i perimetri di azione definiti. Il PPP è qualcosa di diverso dalla semplice partnership, è metodo e strumento condiviso per lo sviluppo. Infatti, il pubblico è chiamato a creare le basi della ripresa economica con iniezioni cospicue di denaro e norme capaci di garantire fattibilità e tempi degli investimenti programmati. I capitali privati sono cruciali per valorizzare l’investimento del pubblico allargandone i benefici a vantaggio di territori e città. Il pubblico deve tenere il controllo sulla pianificazione indicando, in chiave sostenibile, gli indirizzi degli interventi sia che si tratti di rigenerazione sia di nuovi sviluppi. Il privato apporta nei progetti le esperienze di gestione economico finanziaria, le competenze che spesso le amministrazioni non hanno o non riescono a mantenere aggiornate, la gestione progettuale nel rispetto di tempi e costi.

Conclusioni

Grazie alla collaborazione del Comitato Scientifico  – Giampiero Bambagioni, Roberta Cocco, Stefano De Capitani, Giulio De Carli – con i ricercatori del centro, Michele Lertora e Guglielmo Pascarelli è stato redatto un libro dal titolo “PPP & Private Capital for sustainable infrastructure and smart cities“ disponibile in versione open source, che descrive lo stato dell’arte della regolamentazione e delle principali caratteristiche e definizioni della finanza sostenibile e delle smart cities, analizzando gli schemi classici di project financing e di Partenariato Pubblico Privato ed evidenziando il contesto attuale nel quale si muovono gli attori pubblici e privati, in particolare gli operatori di private capital. Un utile lettura per chiunque voglia intraprendere un cammino di innovazione in grado di attrarre e sviluppare imprese e soprattutto di generare benessere per i cittadini nelle città di domani.

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