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Climate Tech: le startup italiane accelerano la transizione energetica



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Nel 2024 gli investimenti europei nel Climate Tech hanno superato i 18 miliardi di euro. In Italia crescono startup promettenti come Energy Dome e Reefilla, mentre i fondi specializzati come 360 Capital guidano la transizione

Pubblicato il 18 apr 2025

Giancarlo Vergine

Tech Entrepreneur | Crowdfunding Expert



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Nel panorama degli investimenti europei, il settore Energy, con particolare riferimento a Climate Tech e Renewable Energies, sta emergendo sempre più come un driver chiave della trasformazione economica e tecnologica del continente. Non è solo una moda passeggera, ma una necessità concreta: la transizione energetica rappresenta sia una sfida ambientale che una straordinaria opportunità di innovazione e creazione di valore.

Il ruolo del climate tech nella trasformazione sostenibile

In qualità di operatore e osservatore privilegiato del venture capital, ho avuto modo di vedere come negli ultimi anni startup innovative, spesso provenienti da contesti accademici o spin-off industriali, abbiano cominciato a giocare un ruolo centrale in questa trasformazione. La combinazione tra tecnologia e sostenibilità sta attirando sempre più capitali verso quelle realtà in grado di sviluppare soluzioni scalabili per la riduzione delle emissioni e la promozione di fonti energetiche rinnovabili.

Investimenti record nel climate tech europeo

Secondo l’ultimo rapporto di Dealroom, il 2024 ha segnato un record di investimenti nel settore Climate Tech europeo, con un volume complessivo che supera i 18 miliardi di euro. Questo flusso crescente di capitali testimonia una maturazione dell’ecosistema: i venture capitalist stanno diventando sempre più attenti nel selezionare startup con modelli sostenibili di lungo periodo e soluzioni tecnologicamente avanzate.

Le startup italiane e Ue alla sfida dell’innovazione

In Italia, nonostante un gap ancora significativo rispetto ai principali hub europei come Germania e Regno Unito, stanno emergendo segnali incoraggianti. Startup come Energy Dome, Green Independence, Sealence e Reefilla, quest’ultima recentemente protagonista di un round da 4,5 milioni di euro per l’accumulo energetico sostenibile e mobile (EU-Startups, 2024), dimostrano che il nostro Paese ha tutte le potenzialità per sviluppare soluzioni innovative e attraenti anche per investitori internazionali.

Tra le startup europee più promettenti del settore invece, secondo EU-Startups, emergono realtà come la norvegese Wind Catching Systems, che sviluppa impianti eolici galleggianti altamente efficienti, la francese Sweetch Energy, focalizzata su energia osmotica, e la spagnola RatedPower, che utilizza l’intelligenza artificiale per ottimizzare la progettazione degli impianti solari. Queste aziende rappresentano chiaramente come l’innovazione tecnologica possa essere il motore principale di una crescita sostenibile e competitiva.

Fondi specializzati: il motore finanziario delle startup climate tech

Un contributo importante al settore Climate Tech europeo arriva anche dai fondi italiani specializzati, come 360 Capital che ha recentemente annunciato il primo closing di 360 LIFE II, un fondo da 140 milioni di euro con l’obiettivo di raggiungere i 200 milioni, con A2A come anchor investor e partner industriale con un investimento iniziale di 40 milioni (EU-Startups, 2024). Questo fondo investirà in startup europee in Serie A e B, con focus specifico su transizione energetica, economia circolare e sostenibilità urbana. Parallelamente, in Italia, Primo Ventures con il suo fondo Primo Green sta contribuendo in modo significativo allo sviluppo di startup focalizzate su sostenibilità ambientale e tecnologie verdi, confermando l’importanza crescente degli investimenti in Climate Tech nel panorama nazionale.

Innovazione nelle startup del settore solare

Interessanti esempi emergono anche nel comparto specifico dell’energia solare: startup come GraphEnergyTech, spinout dell’Università di Cambridge focalizzata su nuove tecnologie per celle solari, la francese ROSI specializzata nel riciclo di materiali dai pannelli solari, la spagnola Sunhero, che offre soluzioni chiavi in mano per installazioni fotovoltaiche, e la norvegese Over Easy Solar, che sviluppa moduli fotovoltaici preassemblati per installazioni rapide (BeBeez, 2024), rappresentano alcuni esempi tangibili dell’interesse crescente degli investitori per l’energia solare in Europa.

Equity crowdfunding: democratizzare gli investimenti nelle startup climate tech

Anche l’equity crowdfunding si sta affermando come una via sempre più efficace per supportare startup e progetti energetici innovativi. In Italia, Ener2Crowd è una delle piattaforme più note, specializzata nella raccolta di capitali per impianti e progetti legati alle energie rinnovabili e non solo a nuove tecnologie. Simili iniziative stanno emergendo in tutta Europa, permettendo una più ampia partecipazione di piccoli e medi investitori nella transizione energetica, contribuendo così alla democratizzazione del mercato dell’energia sostenibile. Sia Sealence che Reefilla nel 2024 hanno fatto anche un passaggio importante attraverso campagne di equity crowdfunding, a dimostrazione di come questo strumento stia continui sempre ad essere rilevante nel supportare startup innovative, anche in stadi di maturità avanzati, e innovazione nella crescita.

Resilienza e crescita del mercato climate tech

Il mercato europeo dei capitali nel settore Climate Tech ha continuato a crescere rapidamente, mostrando resilienza nonostante le turbolenze economiche globali. Secondo il report “State of European Tech 2024” di Atomico, le startup del Climate Tech europeo hanno raccolto circa il 21% del totale degli investimenti tecnologici continentali, con un interesse crescente anche verso strumenti di finanziamento alternativi come il venture debt. Inoltre, il segmento emergente del Climate Fintech ha attratto ingenti investimenti, con aziende europee che hanno superato significativamente le loro controparti statunitensi.

Per far crescere ulteriormente il settore e renderlo competitivo sul piano globale, serve un ecosistema ancora più robusto e interconnesso. Da una parte, è cruciale favorire una maggiore collaborazione tra startup, grandi imprese e università, dall’altra è necessario facilitare la creazione di strumenti finanziari e meccanismi regolamentari capaci di accelerare gli investimenti in innovazione energetica.

Il futuro delle startup climate tech in europa e italia

In conclusione, il settore Energy nel contesto del venture capital europeo, con la centralità di Climate Tech e Renewable Energies, è pronto per giocare una partita decisiva nel futuro economico e ambientale. Per l’Italia si tratta di un’occasione unica, non soltanto per partecipare da protagonista alla transizione energetica, ma anche per contribuire a definire un nuovo modello di sviluppo sostenibile su scala europea.

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