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Investire nel 2025: normative, geopolitica e strategie



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Le recenti leggi e le tensioni geopolitiche influenzano le scelte degli investitori, sospesi tra diversificazione e qualità. Gli effetti delle nuove norme saranno visibili nel 2025, tra incertezze globali e opportunità in mercati emergenti come la Tunisia

Pubblicato il 18 feb 2025

Paolo Anselmo

Presidente Associazione IBAN



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Il 2024 si è concluso con l’approvazione di diversi provvedimenti da parte del governo che al loro interno contengono una serie di norme e indicazioni che si potrebbero rivelare molto importanti per le attività di investimento anche dei Business Angel in questo 2025.

Il condizionale in questo momento è d’obbligo in parte perché l’anno è iniziato da poco e in parte perché l’eventuale efficacia delle ultime novità legislative potrà iniziare ad essere misurata con un’accuratezza anche solo plausibile tra qualche mese. Al netto di queste considerazioni se ne possono però iniziare a fare altre su cosa potrebbe essere il 2025 per gli investimenti, in un quadro che registra ancora una notevole instabilità a causa di tensioni geopolitiche a livello internazionale che però hanno ripercussioni anche in contesti più locali e circoscritti.

Un testo unico per una maggiore chiarezza normativa

Il recente pacchetto di misure approvate sembra guardare con favore alle necessità di startup, PMI e investitori del mercato italiano. Vengono incentivati fiscalmente, ad esempio, gli investimenti in venture capital, settore fondamentale per finanziare startup e aziende innovative. Insomma le premesse da un punto di vista normativo sembrano essere buone per un settore importante dell’economia italiana come quello dell’innovazione che forse non sempre negli ultimi anni ha avuto le attenzioni che in molti si attendevano.

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Dl Centemero e Ddl concorrenza sono invece due provvedimenti che cercano di incentivare e agevolare l’afflusso di importanti risorse economiche verso progetti di business innovativi, con benefici e incentivi che nelle migliori intenzioni dovrebbero toccare positivamente tanto gli investitori quanto chi con coraggio decide di provare a fare impresa in modo innovativo.

Certo a distanza ormai di diversi anni dall’emanazione dello Startup Act probabilmente sarebbe lecito anche aspettarsi quanto meno un tentativo di unificare all’interno di un unico testo tutte le misure e le disposizioni previste per il settore. La presenza infatti di diversi atti tra cui andare a cercare per orientarsi in un mondo come quello degli investimenti potrebbe risultare ostica per qualche investitore, specialmente per coloro che per la prima volta si avvicinano a questo mondo e non hanno la dimestichezza che invece caratterizza chi da diversi anni si muove tra startup e PMI innovative. L’eventuale approvazione invece di un solo provvedimento da una parte porterebbe probabilmente una maggiore chiarezza legislativa che a sua volta potrebbe diventare ulteriore elemento di attrazione per nuove figure, tra cui new entry anche tra i Business Angel, desiderose di investire parte delle proprie risorse economiche in progetti innovativi di impresa.

Il mercato e le sue possibili tendenze: necessario pazientare

Considerando queste novità di così recente approvazione è al momento difficile valutarne l’impatto. Per avere un primo fermo immagine del 2025 per quanto riguarda gli investimenti bisognerà aspettare luglio con i dati relativi al primo semestre, anche se già dalla primavera in avanti qualche primo segnale potrebbe essere registrato. I numeri che saranno raccolti nel corso dei mesi saranno inevitabilmente influenzati anche dagli scenari e dai contesti geopolitici in continuo movimento a livello internazionale che a loro volta influenzano direttamente quelli che sono i mercati scelti come prioritari per le loro attività dagli investitori, Business Angel compresi. In queste settimane si ha come la sensazione di una fase come di apparente stallo, in cui tanti soggetti stanno cercando di intuire le traiettorie internazionali e nazionali delle prossime settimane per decidere in quale direzione muoversi e con quali strategie.

A proposito di strategie di investimento, anche il 2025 potrebbe riproporre, forse con ancora maggiore decisione, il dubbio tra diversificare o privilegiare la qualità delle target su cui intervenire con aiuti e sostegno economici e di competenze. La risposta alla domanda se ci saranno ancora molti investimenti in logica di diversificazione o si vorrà premiare la qualità della target che da subito mostra segni di una possibile exit rappresenterà una parte importante di quelli che saranno i risultati che saranno ottenuti nel corso di quest’anno.

Da una parte diversificare significa probabilmente diminuire i rischi e intercettare più opportunità in diversi settori. Dall’altra però concentrare le risorse, in seguito a un accurato e scrupoloso processo di selezione delle startup su cui puntare, potrebbe consentire uno sviluppo più accurato e deciso di quelle realtà che hanno a tutti gli effetti il potenziale per diventare qualcosa di più di una semplice idea imprenditoriale.

La Tunisia, nuovo mercato per investimenti in innovazione

Sempre a proposito di quel che potrà essere, da molti anni si parla dell’Africa come del continente del domani per composizione demografica e potenzialità ancora in gran parte inesplorate in tanti settori della vita economica del continente. L’Italia crede in questa visione e lo scorso maggio il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, nell’ambito di una sua missione ufficiale a Tunisi, ha firmato una dichiarazione congiunta con il Ministro delle Tecnologie della Comunicazione della Repubblica di Tunisia finalizzata alla promozione di iniziative di collaborazione economica e industriale nell’ambito dell’Intelligenza artificiale e della ricerca nella transizione digitale, in piena coerenza con i principi del Piano Mattei che vede nella Tunisia un Paese d’interesse prioritario per le azioni di sviluppo.

Progetto Prismi e “A Bridge to Africa”

Anche IBAN in questi mesi ha avuto un occhio di riguardo per il contesto della Tunisia. Lo scorso aprile si è svolto il Demo Day organizzato da CIES Onlus e CIES Section Tunisie in collaborazione con IBAN al quale hanno partecipato 8 start-up supportate nel quadro del progetto PRISMI in Tunisia, finanziato dalla Fondazione San Zeno. Questa partnership strategica ha l’obiettivo di attrarre investimenti per le start-up tunisine, favorire lo sviluppo di startup innovative e stabilire un gemellaggio tra l’ecosistema imprenditoriale tunisino e quello italiano, al fine di rafforzare i legami tra le due comunità imprenditoriali e a creare opportunità di partnership e crescita reciproca.

Impegno e obiettivi ribaditi anche lo scorso novembre nel corso della prima edizione di “A Bridge to Africa”, evento che intende rafforzare il ponte tra l’Italia e i mercati nordafricani, creando nuove sinergie per promuovere una crescita sostenibile e incentivare l’innovazione nei settori economici strategici. IBAN in particolare è intervenuta insieme a una delegazione proveniente dalla Tunisia per spiegare quali siano i suoi i progetti per attrarre gli investimenti a favore delle startup del Paese che ha visto l’Italia in generale come suo principale investitore nella prima metà dell’anno appena trascorso.


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