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PMI innovative e startup, gli incentivi del DL Rilancio: ecco tutte le misure

Il Decreto Rilancio ha previsto diverse misure per favorire gli investimenti in startup e PMI innovative, tra cui il fondo di sostegno al venture capital e i finanziamenti del programma Smart&Start. Eccoli nel dettaglio

Pubblicato il 10 Ago 2020

Daniele Tumietto

Dottore commercialista

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Sul piano fiscale diverse sono state le occasioni nelle quali il Legislatore ha mostrato attenzione per le startup innovative, prevedendo regole ad hoc riguardanti sia coloro che investono in tali società, sia le startup stesse. Con il Decreto Rilancio si modificano i precedenti aiuti introdotti con i vari decreti in epoca Covid-19, per realizzare un sistema organico di incentivi per gli investimenti in società innovative. Vediamo le novità in dettaglio.

Fondo di sostegno al venture capital

Il Fondo di sostegno al venture capital collegato al Fondo nazionale innovazione è il rifinanziato con 200 milioni di euro nel 2020. L’obiettivo di tale azione è quella di stimolare gli investimenti nel capitale delle startup, anche attraverso la sottoscrizione di strumenti finanziari partecipativi.

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Applicazioni

il limite massima dei finanziamenti agevolati che ciascuna startup e PMI innovativa può ottenere: finanziamenti pari a quattro volte l’importo complessivo delle risorse raccolte dalla stessa, con il limite massimo di 1 milione di euro per singolo investimento.

Smart&Start

Previsti inoltre il rifinanziamento (100 milioni nel 2020) e la modifica del programma di Smart&Start cambia e viene rifinanziato con 100 milioni nel 2020 e, a causa dell’emergenza Covit19, nella legge di conversione del decreto Rilancio è cambiato il funzionamento del programma, per estendere l’ambito di intervento dello strumento e consentire alle startup meritevoli di consolidare il proprio sviluppo con apporti in termini di capitale proprio, anche da parte di investitori privati e istituzionali.

Con la nuova versione Smart&Start si potrà consentire la conversione del debito in uno strumento partecipativo, accompagnato dall’ingresso nel capitale sociale di un investitore e/o aumento del capitale stesso, la cui restituzione sarà legata al rendimento aziendale. Inoltre, il provvedimento prevede l’attivazione un contributo a fondo perduto per l’acquisizione dei servizi prestati da tali soggetti e rafforzamento patrimoniale della startup innovative, incentivando, in una fase successiva al percorso di incubazione/accelerazione anche l’investimento nelle start up da parte di investitori qualificati (misura “Smart Money”). Tutto questo facilitarà l’incontro tra startup innovative e sistema degli incubatori, acceleratori, università, innovation hub…

Incentivi per chi investe in imprese innovative

Con riferimento agli incentivi in “regime de minimis” per chi investe in startup e PMI innovative, sono previste due misure volte finalizzate a spingere alla partecipazione nel capitale delle imprese innovative:

  • incentivi fiscali per investimenti effettuati da persone fisiche e giuridiche in startup e PMI innovative mediante un taglio di investimenti più elevato, agevolazioni fiscali del 30% fino a 1 milione di euro per le persone fisiche e del 30% fino a 1,8 milioni per le persone giuridiche);
  • intervento del Fondo Nazionale di Innovazione con investimenti diretti e indiretti in minoranze qualificate nel capitale di imprese innovative attraverso Fondi generalisti, verticali o Fondi di Fondi, a supporto di start-up, scaleup e PMI innovative;
  • nuovo regime fiscale agevolato rivolto esclusivamente alle persone fisiche che investono in startup o in PMI innovative con una detrazione d’imposta pari al 50% della somma investita dal contribuente nel capitale sociale di una o più startup o PMI innovative direttamente ovvero per il tramite di organismi di investimento collettivo del risparmio che investano prevalentemente in tali imprese.

Si precisa che l’investimento massimo detraibile non può eccedere, in ciascun periodo d’imposta, l’importo di 300.000 euro e deve essere mantenuto per almeno tre anni. 

Credito di imposta ricerca e sviluppo per le startup

Il decreto Rilancio interviene anche sul credito di imposta per gli investimenti in ricerca e sviluppo per incentivare studi e sperimentazioni utili per fronteggiare l’emergenza Covid-19, equiparando le sole startup innovative alle università e agli istituti di ricerca ai fini della maggiorazione delle spese ammissibili rilevanti, solo nel caso di contratti di ricerca extra muros.

Accesso al Fondo di garanzia PMI

Il decreto Rilancio finanzia anche la sezione startup del Fondo centrale di garanzia con un importo di 200 milioni di euro.

Registro speciale delle imprese

Viene prolungata di un anno la permanenza di startup, incubatori certificati e PMI nel registro speciale delle imprese, che dà diritto a incentivi e semplificazioni. 

Fondo per il trasferimento tecnologico

Il decreto Rilancio crea il Fondo per il Trasferimento tecnologico per la promozione di iniziative e investimenti utili alla valorizzazione e all’utilizzo dei risultati della ricerca, con particolare riferimento a startup e PMI innovative, e per questo viene destinata una dotazione di 500 milioni per il 2020.

Contributi per le start up della moda

Prevista l’erogazione di contributi a fondo perduto, riconosciuti nella misura massima del 50% delle spese, per le startup che investono nel design e nella creazione, con 5 milioni di euro di aiuti dedicati a sostenere l’industria della moda, del tessile e degli accessori.

Startup Visa

Il decreto Rilancio interviene anche sul visto Startup Visa, che è destinato a cittadini stranieri extra-Ue che intendono avviare sul territorio italiano una startup innovativa. Viene introdotto un alleggerimento dei requisiti:

  • si riduce a 500.000 euro il livello minimo di investimento necessario per accedere al visto (precedentemente era di 1 milione) per le operazioni nelle società di capitali e 250mila per le startup.

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