La capacità delle startup di sviluppare soluzioni rivoluzionarie in risposta ai bisogni del mondo reale, creare nuovi posti di lavoro e generare sinergie con le forti industrie tradizionali europee, rappresenta, oggi più che mai, un pilastro su cui costruire il futuro dell’economia europea.
Per questo motivo, in occasione del Digital Day 2021, 24 Paesi firmatari hanno accolto e si sono impegnati a sostenere il lancio dell’EU Startup Nations Standards.
Lo Startup Nations Standards è una dichiarazione internazionale che si pone l’obiettivo di assicurare che tutte le startup nate nei Paesi dell’Unione beneficino delle migliori pratiche alla base degli ecosistemi startup di maggior successo in Europa e nel mondo, con fine ultimo quello di raddoppiare entro il 2030 il numero di unicorni presenti nel vecchio continente.
L’attuale situazione europea
Il panorama startup europeo è a oggi caratterizzato da una forte frammentazione, ecosistemi locali che si muovono e crescono nelle proprie mura, con rare interazioni extra-nazionali. In altre parole, le startup nascono con un focus eccessivamente territoriale che ne limita la scalabilità e l’evoluzione in scaleup.
Ciononostante, l’ecosistema europeo ha visto negli ultimi anni un aumento del numero di unicorni (startup che raggiungono la valutazione di almeno 1 miliardi di euro) e del ritmo con cui essi vengono creati. Dei 94 unicorni europei sostenuti da capitale di rischio (VC backed), 13 sono stati raggiunti nel solo 2020.
Numeri che fanno ben sperare, ma che nella visione d’insieme restano poco soddisfacenti; per mettere in relazione questi numeri possiamo notare che l’Europa produce circa il 36% delle startup globali, ma rappresenta solo il 14% degli unicorni.
Qualcosa non funziona ancora a dovere, l’ecosistema startup cresce ma i risultati importanti tardano ad arrivare. La frammentazione degli ecosistemi è sicuramente il primo ostacolo da abbattere per rendere tutte le startup locali, startup europee, velocizzandone la crescita e il valore economico.
Gli elementi chiave della dichiarazione Startup Nations Standards
L’SNS nasce con l’obiettivo di avviare il processo di unificazione degli ecosistemi startup in Europa, a seguire gli obiettivi e gli impatti che il SNS si pone di creare nei prossimi anni:
- Facilitare e velocizzare la costituzione delle startup
Gli imprenditori potranno creare startup sia online che offline, in un giorno e pagando non più di € 100. Inoltre, troverà tutte le informazioni rilevanti sui requisiti amministrativi nazionali e opportunità di finanziamento in un’unica piattaforma web. - Attrarre e trattenere i talenti
Le domande di visto saranno trattate entro un mese per i fondatori startup provenienti da paesi terzi e per il personale esperto di paesi terzi. - Stock Option
Le stock option (opzioni di azioni utilizzate per incentivare i dipendenti) saranno riconosciute e soggette all’imposta sulla plusvalenza solo al momento dell’incasso delle stesse e non prima. Inoltre sarà permesso alle startup di emettere stock option senza diritti di voto. - Innovazione nella regolamentazione
È previsto il c.d. “Think Small First” al fine di evitare inutili oneri amministrativi e burocratici, quindi semplificazione burocratica per i progetti nascenti. - Accesso ai finanziamenti
Volto a migliorare l’accesso al capitale di rischio attraverso la Banca europea per gli investimenti (BEI) o altri veicoli dedicati e migliorare le iniziative politiche che mirano a aumentare la quantità e la diversità del capitale privato. - Digital First
Tutte le interazioni quotidiane tra le startup e le autorità (come la creazione di società, il deposito delle tasse, la partecipazione agli appalti pubblici, l’identificazione elettronica e la firma digitale firme digitali) saranno progettate per essere eseguite in modo interamente digitale. - Inclusione sociale, diversità e protezione dei valori democratici
Gli Stati membri devono prestare la dovuta attenzione e mettere in atto azioni per sostenere la diversità e inclusione nelle loro politiche di avvio, pur proteggendo i valori democratici.
Il potenziale impatto del SNS sugli investimenti
Attualmente uno dei freni dell’ecosistema startup europeo (Italia inclusa) è la distribuzione degli investimenti che avviene su base locale, ovvero gli investitori immettono capitale prevalentemente nel loro territorio di appartenenza, soprattutto nei round pre-seed e seed. In altre parole, è altamente improbabile che una startup nata in un paese dell’Unione riesca a raccogliere capitali da altri paesi (dove magari il venture capital è più evoluto).
Questa struttura è dovuta al fatto che ogni paese ha la propria regolamentazione e gli ecosistemi startup si trovano in fasi di maturità differente. In questo panorama frastagliato gli investitori preferiscono le nazioni in cui la regolamentazione e le best practice sono meglio applicate per garantire una maggiore probabilità di successo per i propri investimenti.
Gli investimenti territoriali appena descritti sono molto limitanti, e sono una delle principali differenze con l’ecosistema USA, dove le startup hanno accesso, fin da subito, al capitale proveniente da qualsiasi stato della federazione.
Attraverso lo SNS alcune delle best practice di settore potranno diffondersi più velocemente, creando un’uniformità che permetterà ai capitali di rischio di muoversi in modo più flessibile, abbattendo i limiti geografici.
In ogni caso lo SNS è un punto di partenza in ambito investimenti, un ulteriore passo in avanti sarà necessario da parte dei player Venture Capital locali, che a oggi adottano modalità e practice di investimento diverse da paese a paese. Anche in questo caso gli approcci diversi dei singoli investitori rende difficile l’integrazione e la collaborazione tra investitori provenienti da paesi diversi.
Conclusioni
Lo Startup Nation Standard rappresenta un passo importante per l’Europa in ambito innovazione e pone le basi per il raggiungimento di obiettivi importanti e necessari. Tuttavia, si pone, come da prassi, il problema dell’applicazione reale dei regolamenti all’interno delle giurisdizioni nazionali, che avviene in maniera indipendente dall’organizzazione sovranazionale.
L’andamento delle politiche sia interne che estere degli ultimi anni fanno ben sperare, in particolare, i piani finanziari dei paesi europei stanno assumendo un’accezione sempre più favorevole in materia di startup.
A oggi ci sono i presupposti e le buone intenzioni per avviare un processo di integrazione degli ecosistemi startup e raggiungere l’obiettivo di creare un mercato di capitali aperto alla sfera internazionale. Il Vecchio Continente ha messo nuovamente rotta, in termini strategici, verso l’America, il percorso non sarà semplice, ma probabilmente l’unico che potrà permettere ai paesi dell’Unione di rimanere competitivi nell’era digitale.
Fonti
Per i numeri degli unicorni: dealroom
Per il confronto tra startup e unicorni
Altre fonti per lo studio:
– Dichiarazione ufficiale EU Startup Nation Standards
– https://2020.stateofeuropeantech.com/chapter/investments/article/investments-geo-industry/
– https://news.crunchbase.com/news/european-vc-report-2020-strong-fourth-quarter-closes-out-2020/
–http://www.europeanstartupmonitor2019.eu/EuropeanStartupMonitor2019_2020_21_02_2020-1.pdf