Alla luce del dibattito sul blocco delle costituzione online delle startup, voglio ricordare che i notai hanno contribuito ad accelerare e semplificare la nascita delle nuove società, sostituendosi ai tribunali delle omologhe.
Quello che davvero appesantisce la nascita delle nuove imprese sono l’eccessiva complessità burocratica e fiscale, nonché l’imposta di registro e di bollo, due balzelli medioevali sopravvissuti (quasi) solo in Italia. La burocrazia è tra i principali fattori di blocco economico in Italia, secondo Banca Mondiale.
I miei figli sono tutti emigrati all’estero alla ricerca di opportunità che in Italia mancano ed è una cosa che mi addolora profondamente. Non c’è dubbio che qui da noi sia ancora troppo difficile iniziare una attività.
Startup, Carabetta, “Tre azioni urgenti dal Governo per risolvere il pasticcio”
Siamo un paese fermo da 20 anni.
La proposta
Penso che non solo le startup innovative, ma tutte le nuove imprese dovrebbero godere di una sandbox, come negli Usa.
Almeno tre anni di “tregua fiscale e burocratica”.
Soprattutto se vogliamo una forte ripresa dopo 18 mesi di pandemia.
I paesi meno ricchi si caratterizzano per eccesso di controlli (spesso inutili, postumi o inefficaci), che determinano incertezza giuridica.
I paesi ricchi controllano meno ed in modo efficace, producendo certezza ed affidabilità.
Mi viene in mente questo esempio il capitale sociale una volta aveva una funzione di tutela, che non ha più. Quando il capitale sociale minimo è un euro, significa che la legge ammette le società di capitali… che non hanno capitale: ossia l’impresa collettiva a responsabilità limitata, senza conferimenti.
Orbene, il suo regime giuridico potrebbe essere notevolmente più semplice di quello delle srl, anche semplificate.
Abbiamo davanti a noi ancora un mondo di semplificazioni possibili, se vogliamo consentire agli italiani di ripartire, dopo tanta incertezza e sofferenza.